Ideogramma

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Quando Adrien arrivò a casa, cercò subito carta e penna andando in camera sua.

Fece uno schizzo dell'ideogramma visto sull'anello di Kagami per non scordarlo e guardò il disegno.

Prese il foglio e si diresse al piano superiore. Salì le scale e, lì, c'era la libreria che consultava nei momenti di studio: libri provenienti da più parti del mondo e in più lingue. Cercò qualcosa inerente alla Cina e al Giappone per scoprire il significato di quell'ideogramma.

Sfogliò libri in cinese, di cui studiava la lingua, e capì che doveva spostarsi sui libri giapponesi, ma non era così preparato come per il cinese. Guardò attentamente i caratteri scritti nel libro e il disegno del foglio.

Aprì vari libri e li appoggiava per terra, aperti, nella pagina che gli interessava.

Creò un tappeto di libri.

Quelle pagine mostravano ideogrammi e i loro significati; la storia sulla spada e poi sulla via del bushido; le immagini dei vari clan e la dinastia dei guerrieri che si sono susseguiti nella storia. E come si avvicinava agli indizi, apriva un altro libro che lo allontanava o avvicinava di più, facendo poi parte della collezione del tappeto che stava creando.

Era talmente immerso nelle storie che non si rese conto del tempo che passò nella ricerca, finché il bussare alla porta non lo richiamò alla realtà.

Alzò lo sguardo dall'inchiostro puntandolo verso la porta, mentre una mano sfogliò una pagina dove mostrava un anello.

"Chi è?"

"Natalie. Posso entrare?"

Adrien si guardò attorno e si rese conto di quanti libri aveva messo per terra. Sospirò.

"Un...Un momento."

Adrien fece per chiudere il libro e gli diede un ultimo sguardo mentre intravide l'immagine di un anello.

"Mmn?" bloccò le pagine che si stavano per chiudere inserendo le dita che sostenevano il libro. A stento riuscì a tenere il segno. Lo riaprì e sfogliò fino ad arrivare al punto giusto.

Lesse alcune righe, prima di riguardare per terra e mettere i piedi negli spazi vuoti. Scese le scale e tenne il segno con l'indice chiudendo il libro con il pollice e le altre dita, tenendolo lungo il braccio e vicino al fianco.

Aprì a Natalie rimanendo sulla soglia e nascose il libro dietro la porta, in modo che lei non potesse vedere.

"Scusa se ti ho fatto aspettare, dimmi pure."

"Volevo avvisarvi che i preparativi per la festa di domani sono pronti e gli inviti sono stati spediti."

"A proposito di inviti, ne è rimasto qualcuno?"

Natalie controllò sul suo taccuino.

"No. Nessuno. Se gliene servono altri, provvedo a farli stampare."

"No, non ne ho bisogno. Provvederò in altro modo. C'è altro?"

Natalie esitò un istante. "È sicuro della cancellazione dei suoi impegni per oggi?"

"Sicurissimo. Voglio essere riposato per la festa di domani, immagino sarà una lunga notte. Ed è meglio se anche tu prendi una pausa."

"Oh, non posso signorino. Organizzo tutto in questa casa." Si sistemò gli occhiali.

Adrien sorrise. "Ed è per questo che va tutto magnificamente. Ti ringrazio Natalie. Per oggi e domani puoi ritenerti a riposo dai miei impegni."

"Très bien. Buona serata signorino."

"Anche a te Natalie. Merci."

Adrien rinchiuse la porta in modo garbato. Sollevò il libro che teneva in mano e lo sostenne con il braccio, riaprendolo alla pagina dove aveva tenuto il segno con il dito. Si incamminò alla scrivania mentre guardava le immagini.

Seduto sulla sedia mise il libro sul tavolo e lesse alcune righe.

"Femmina?"

Guardò il disegno che aveva fatto e lo mise a confronto con lo stemma che aveva trovato, per essere sicuro di non aver sbagliato.

Si mise una mano tra i capelli e il gomito sul tavolo, massaggiandosi la testa. "Perché dovrebbe avere un anello con il simbolo di femmina? Non capisco."

Poi lesse altre righe "clan Tsurugi?" alzò lo sguardo e si perse nei suoi pensieri, mettendo insieme alcuni pezzi del puzzle.

"Dunque...se questo è il simbolo del clan Tsurugi, vuol dire che Kagami ne fa parte."

Tornò al piano di sopra e sfogliò i libri, mettendosi in ginocchio.

Cercò il significato di femmina e leggendo varie spiegazioni, pensò che fosse dovuto alle origini di quell'ideogramma e al significato che i giapponesi davano alla parola femmina. Un senso di appartenenza all'uomo come se fosse di sua proprietà. Come se quel simbolo, oltre a ricordare chi fosse, sia anche un ricordo del dovere che ha nei confronti della sua famiglia. "Perciò... anche lei dovrà affrontare il peso del nome della famiglia e il prestigio che ne deriva. Ora capisco la sua delusione. Sono molto più severi di noi."

Chiuse i libri e li rimise al loro posto, con aria pensierosa.

Si fece buio e le luci delle candele illuminavano debolmente la camera.

Adrien era seduto alla scrivania con la penna in mano che scriveva una lettera. Un invito scritto a mano.

Invitava Kagami Tsurugi alla festa in maschera, ricordando l'indirizzo della villa e che bastava mostrare la lettera per aver diritto a partecipare. Firmò la lettera e la chiuse in una busta con la ceralacca e il simbolo degli Agreste.

Posò la penna al suo posto e guardò la lettera.

"Speriamo accetti l'invito. Ma soprattutto spero non si offenda Ladybug per il messaggio nascosto." Sussurrò.

Si alzò dalla sedia e si preparò per andare a letto, spegnendo le candele.

Sotto le coperte, con un sorriso sulle labbra, sussurrò ad occhi chiusi nel buio.

"Bonnenuit Milady. À demain."

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora