Nuova arrivata

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Marinette si era alzata presto quella mattina. Era talmente entusiasta nel poter creare un vestito per Alya che non riuscì nemmeno a dormire bene.

Prese il quaderno con gli schizzi e guardò il disegno che aveva fatto per l'amica. Un corsetto a maniche corte a sbuffo con una fantasia a quadri bianco e arancione con un pizzico di indaco; una gonna lunga azzurra, ballerine bianche con un po' di nero sui bordi.

"Non vedo l'ora di iniziare. Prima però devo capire se ho tutto l'occorrente." Iniziò a guardare tra le sue stoffe la quantità e se avesse tutto il necessario. Ormai conosceva bene le misure di Alya, l'ha usata come modella più di una volta.

Però si rese conto che non aveva tutta la stoffa per la fantasia a quadri. "Accidenti dovrò comprarla." Controllò anche per il vestito da coccinella e da volpe che doveva rifare. "Ecco, per l'appunto. Devo comprare anche gli accessori." Guardò l'orario ma i negozi erano ancora chiusi. "Vorrà dire che farò colazione e poi mi avvierò a piedi. In questo modo posso controllare i borghi parigini."

E così fece.

Una volta scesa nella cucina, prese una pesca e dei dolcetti mangiando prima la frutta e poi si addolcì la bocca con i pasticcini del padre, mandando giù con del latte tiepido.

"Una colazione ottima." Sorrise a se stessa.

Si preparò e uscì di casa a piedi, facendo una passeggiata in quella giornata poco nuvolosa.

Camminò con calma, in questo modo dava tempo ai negozianti di aprire in tranquillità e aveva la possibilità di guardare gli abitanti che si svegliavano con Parigi stessa.

Arrivò all'altezza della scuola di scherma, ignara che Adrien stava già facendo lezione, e osservò la struttura immensa. Si bloccò giù per le scale guardando il portone e sorrise al pensiero che Adrien facesse scherma in quel posto.

"Adrien..." sospirò innamorata.

"Marinette?"

Marinette si spaventò "Aah! Chi è?" si guardò attorno e rilassò il respiro. "Ah, sei tu Rose. Mi hai spaventata."

"Perdonami, non volevo." Sorrise raggiante.

"Figurati. Cosa ci fai qui a quest'ora?"

"Stavo giusto venendo da te, Marinette."

"Da me? Perché?"

"Io e Juleka abbiamo partecipato a dei concorsi di canto e musica e, non ci crederai mai, ma ci hanno prese! Sono molto emozionata! Faremo parte di una orchestra e io del coro. È fantastico!"

"Oh caspita! Sono davvero felice per voi! Congratulazioni!"

"Grazie mille! Solo che io e Juleka non abbiamo degli abiti adatti e sai benissimo che per Juleka è complicato trovare dei vestiti che la rispecchiano. Così abbiamo pensato se potessi essere tu la creatrice dei nostri vestiti per queste occasioni! Ci farebbe davvero piacere. Hai un talento particolare e sai bene cosa ci piace. Sai qual è il nostro stile. Che ne dici?"

"Oh davvero? Caspita. Non me lo aspettavo. Sono... sono davvero contenta che abbiate pensato a me. Volentieri. Mi farebbe piacere. Giusto una curiosità, per quando vi servirebbero questi vestiti?"

Rose esitò un po' prima di darle una risposta a fior di labbra. "Domani."

"Cosa? Scusa credo di non aver sentito bene, ho capito domani. Eheh" ridacchiò nervosamente.

Rose la guardò con i suoi occhioni grandi e azzurri e le mani una sull'altra appoggiate al petto.

Il sorriso di Marinette sparì per un attimo. "Domani?"

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora