Fedele Ed Eterna

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Marinette completò il vestito di Luka e guardò da lontano il manichino per vedere se era tutto in regola.

Nella stanza entrò Luka dopo la passeggiata, il quale dietro al manichino e in lontananza, sembrava stesse già indossando il vestito.

Marinette sorrise raggiante nel vedere come si abbinava bene allo stile del ragazzo. Nel vedere quel bel sorriso il ragazzo si incuriosì.

"Hai finito il tuo sonetto?"

"Mancano i dettagli, ma prima di farli vorrei chiederti di provarlo. Giusto per essere sicuri di aver preso bene le misure."

"Ça va" si mise accanto a lei e guardò il completo. "Non avevo dubbi." Sorrise gentilmente.

"Ti piace?"

"Sì. Ed è già perfetto così." Si guardò attorno e vide sul tavolo da lavoro solo frammenti di stoffa del colore del suo completo. "Il tuo vestito? Non l'hai ancora iniziato?"

"No, ma non ti preoccupare. Mi farò aiutare dalle ragazze che stanno aiutando mio padre, se dovesse servire."

"Sei sicura di finire in tempo? Insomma..." guardò fuori dalla finestra e il cielo si stava colorando di arancione.

"Sì. Non è la prima volta che lavoro tutta la notte. Ho fatto i vestiti di Juleka e Rose con tempi stretti, perciò il mio sarà una passeggiata."

Lui sorrise con orgoglio. "Sono fiero di te, Marinette. Il tuo ottimismo è incoraggiante. Vorrà dire che domani sarà una sorpresa."

"Cosa intendi?"

"Niente di che. Solo che domani sarà un giorno pieno di sorprese. Come ogni giorno d'altronde." Luka prese i vestiti che Marinette tolse dal manichino.
"Vado a cambiarmi e aspetto gli ultimi ritocchi, può andar bene per te?"

"Ma certo, non ci metterò molto. Così te lo confeziono e lo puoi portare con te."

"Sono curioso di vedere la faccia di mia sorella quando mi vedrà elegante. Per non parlare di mia madre che non sopporta le formalità." Ridacchiò divertito e andò a provarsi l'abito. Il quale gli andava a pennello, senza nessun difetto.

Marinette mantenne la promessa e finì l'abito con gli ultimi tocchi. Il cielo era dipinto di viola e rosa con qualche spruzzo arancione più tenue mentre il blu scuro si impossessava della restante porzione.

Luka osservò il completo sul manichino e rimase senza parole. Le candele sparse per la stanza la illuminarono tutta, creando un'atmosfera piacevole e romantica.

"Sei riuscita a leggermi dentro. Una sinfonia armoniosa. Ti ringrazio Marinette."

"Grazie a te per aver accettato. Immagino quanto dolore possa darti stare in mezzo ai nobili." Sorrise sarcastica.

"Nah. Sarò con te e lo faccio per te. Sarai il balsamo delle mie pene e tutto sarà sopportabile." Le carezzò la guancia con una mano, mentre la guardava negli occhi.
"Dovremmo vederla più come passatempo, altrimenti quando metteremo piede sul posto vorremmo subito andarcene. Mantieni la tua carica positiva e ti garantisco cose belle."

"Cose belle? Come puoi garantirle."

"Perché il positivo è pace, allegria e rimanendo tale, attiri altra gioia, amore e cose belle. Sii ottimista e non pensare ad altro, è un momento di sfogo per te e di festa."

Marinette appoggiò la mano su quella di Luka, calda, ancora sulla sua guancia.

"Tu sai sempre cosa dire."

"Lascio parlare il cuore."

I loro occhi chiari si scrutavano come acqua di mare mista ad acqua dolce. Luka si avvicinò lentamente alle labbra della donna e attese. Marinette rimase immobile, non sapendo cosa fosse giusto fare.

"Permetti un ultimo bacio?"

"Pensi sia giusto?" sussurrò anch'essa.

"Non lo so. Però so e sento la nostra melodia. E all'unisono canta, ancora una volta."

Marinette fece scorrere le dita, dalla mano di lui al polso fino alla piega del gomito, avvicinando esitante le labbra a quelle del ragazzo.
Socchiusero gli occhi. Le labbra vicine. Il respiro flebile e caldo, trattenuto a stento.

Rimasero esitanti, con i pensieri che sfumarono tra le luci delle candele. Il blu del cielo prese posto, dominante.

E i due giovani adulti premettero le loro labbra in un dolce e casto bacio, all'insegna della fine di un ciclo amoroso.

Luka sapeva di non essere ricambiato al cento per cento e immaginò che quel bacio potesse fargli del male, ma lo desiderò.

Marinette, nonostante la sua confusione sentimentale e corrosa da una colpa insensata, si lasciò andare, anch'essa dal desiderio del bacio.
Quando le loro labbra si staccarono lentamente, Luka sussurrò come se stesse recitando una preghiera. "Con questo bacio ti dono il mio amore affinché tu possa custodirlo nel tuo cuore. D'ora in poi il mio amore per te, non sarà altro che di amicizia. Fedele ed eterna amicizia."

Se Marinette non gli fosse stato ancora così vicino, non l'avrebbe udito. Rimase in silenzio, ma i suoi occhi parlarono più delle parole.

Luka tornò a casa, sulla Liberty, con l'abito confezionato e il cuore leggero.

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora