Idee

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Adrien era all'Esposizione alla ricerca della sua dama tra gli stand di ogni parte del mondo con il suo taccuino e i nomi stilati.

Ad ogni stand senza risultato, tracciò una linea sul nome stilato con la sua penna stilografica. E man mano che la lista diventata più corta, lui sospirò.

Era giunta sera e tracciò l'ultimo nome sul suo taccuino.

"Com'è possibile?" sussurrò guardando tutti i nomi segnati da una lunga linea nera.

Abbassò taccuino e penna lungo i fianchi e si guardò attorno.

Gli era sfuggito un nome? Era sicuro di aver controllato tutti? Guardò la lista per l'ultima volta e sospirò. "Forse sono davvero sfortunato."

Ripose taccuino e penna nel taschino interno della giacca e passeggiò tra gli stand. Guardò ogni nome e poi si diresse nella zona francese. Gli salì un certo languorino e pensò di mangiare qualcosa.

Guardò gli stand con poca speranza e più attratto dai cibi e dagli odori che stuzzicavano l'appetito. All'improvviso sentì un buon profumo di croissant e lo scricchiolio del pane fresco. Si girò verso lo stand che lo aveva attratto per lo stomaco e socchiuse gli occhi.

"Una Boulangerie-Pâtisserie? Ma..." si affrettò nel prendere il taccuino. "Come? Non ricordo di averlo visto." Guardò la lista e non c'era nessun nome. Che gli sia sfuggito dalla lista originale?

Adrien si avvicinò sospettoso per quella presenza non comunicata e si avvicinò allo stand che lo inebriò di profumi dolci e salati. Sorrise per la fame e guardò i proprietari dello stand.

Una donna asiatica dai capelli corti e scuri e un signore francese con i baffi e capelli marroni.

"Scusatemi signori, posso sapere come mai non c'è scritto il vostro nome sulla lista degli ospiti?"

I proprietari lo guardarono.

"Oh, beh è semplice. Ci hanno dato il PASS."

"Il PASS?"

"Sì, il signorino Agreste ha dato il PASS a nostra figlia e ora siamo qui." Si aggiunse la donna. "Qualche problema, signor...?"

Adrien rimase a bocca aperta, ricordando del pass e sorrise. "Ah... pardon. Adrien." si presentò facendo un lieve inchino con la testa e i suoi occhi si posarono sul logo "TS" del bancone e la sua speranza che era fiorita, appassì di nuovo.

"Adrien? Un momento." Tom prese il PASS avvolto al suo collo e lo girò leggendo la firma Adrien Agreste.

"Adrien... Agreste? Siete voi?" domandò Sabine.

"Oui. C'est moi." Sorrise incuriosito dal fatto che non lo avessero riconosciuto e notò l'imbarazzo dei proprietari che diventarono un po' impacciati.

"Prego, prego. Come possiamo sdebitarci? Vuole del pane farcito? Un dolcetto? Qualsiasi cosa, per lei è gratuito." Disse Tom.

"Non voglio abusare della vostra bontà, ma in effetti avrei fame."

"Oh, très bien! Alors, consiglio una mia specialità. Vedrai che andranno a ruba."

"Tom, non vorrai davvero usare il signor Agreste come cavia per i tuoi esperimenti culinari."

"E con chi sennò. È giovane, con la mentalità aperta. Perché non dovrebbe provare i miei croissant salati?"

"Come prego? Salati?" Intervenne Adrien.

"Hai capito bene ragazzo mio. Vedrai che sarà un successone."

"Ho qualche dubbio. I parigini non sono ancora pronti per novità del genere." Disse Sabine.

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora