L'inaugurazione ha inizio

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Arrivò il giorno dell'inaugurazione e Marinette vestiva di rosso: con le spalline larghe accompagnate da fiocchi neri e dettagli in pizzo ricamati al centro del corsetto rosso con lacci neri a stringerle il busto da dietro ed a evidenziare il seno, il tutto sosteneva una gonna voluminosa raccolta in più balze.

Nonostante fosse già ottobre, sapeva che in certi posti affollati regnava il caldo e nel caso contrario avrebbe indossato un bolero nero a maniche lunghe.
A braccetto, strinse il braccio del suo accompagnatore vestito sul blu verde per la giacca con il colletto e maniche nere, il panciotto bianco sempre con il colletto nero e un foulard voluminoso bianco abbinati ai pantaloni neri. Rispettando così il codice d'abbigliamento richiesto: le donne in rosso e gli uomini con del bianco in evidenza.

"Respira" disse Luka tra i denti, sentendo la presa di Marinette sempre più in tensione.

"Il corpetto me lo impedisce."

"Forse dovresti allentarlo."

"No. Almeno se svengo ho una valida scusa per andare via da qui."

Luka rise per sé mantenendo un sorriso dolce sulle labbra.

"Allora, andiamo in scena." Propose Luka, mentre Marinette guardava la porta dell'immensa struttura.

Lei fece un profondo respiro e allentò la presa sul braccio di Luka.

Il ragazzo consegnò la lettera all'ingresso e li fecero passare.

All'interno c'erano già delle persone, file di sedie davanti ad un palco e la voce delle persone che risuonava nello spazio immenso.

Adrien venne interrotto dall'ingresso in sala di Marinette. Ebbe un tuffo al cuore. Pensava fosse accompagnata da un'amica e invece si sbagliava. Non aveva mai incontrato quel ragazzo e non sapeva nemmeno che Marinette fosse impegnata in una relazione, almenochè non fosse un amico.

Il ragazzo andò ad accoglierli ed a presentarsi.

"Ciao Marinette, sono contento tu sia qui. Io sono Adrien, piacere di conoscerti..." allungò la mano verso Luka e lui la strinse concludendo la frase. "Luka. Finalmente ti conosco, Adrien. Piacere mio."

"Finalmente?"

"Uhm, ehm... Che bello! Tutto pronto per l'inaugurazione?" domandò Marinette.

"Sì. Presenterà mio padre il prodotto, è dietro le quinte con la madre di Kagami, la signora Tomoe. Ha partecipato con lui e saranno sul palco insieme."

"Oh, non lo sapevo. E Kagami dov'è? Non la vedo."
Adrien si passò una mano sul collo. "Oh, eccola. Sta parlando con un'altra ragazza."

Si girò per guardare. "Lei è Lila. È italiana e gira spesso il mondo. È stata scelta da mio padre per un progetto a cui sta lavorando, internazionale. Lui ha creato un concorso e Lila ha vinto per esserne il volto assieme a me."

Kagami guardò dalla parte di Marinette e nel vederla salutare, lei accennò un sorriso di risposta.

"Se non vi dispiace, vado a salutarla più da vicino."

Ma prima di aspettare una loro risposta, lei si era già staccata dal braccio di Luka.

Adrien la seguì con gli occhi e Kagami se ne accorse.
I due ragazzi parlarono tra loro appena Marinette si allontanò e si avvicinò a Kagami per salutarla.

Gli invitati più stretti erano vestiti in base al codice d'abbigliamento, i giornalisti invece no.

Adrien vestiva con pantaloni bianchi, panciotto e giacca nera, camicia verde pallido e foulard nero. Il cugino Félix era anche lui presente e vestiva come Adrien a differenza della camicia celeste. Osservava tutto e tutti da lontano. Un aquila, con gli occhi che scrutavano gli atteggiamenti, i caratteri, chi parlava con chi e le possibili espressioni nascoste come quelle di Chloé e Lila che confabulavano con l'attenzione rivolta a Kagami.

All'inaugurazione era presente perfino Chloé per rispetto alla madre, Audrey, che era anch'ella presente per l'inaugurazione del suo pupillo Gabriel Agreste. Loro fecero eccezione alla regola nel vestiario in quanto Audrey non mette vestiti con colori diversi dall'oro o tonalità del giallo, al massimo rimane sul neutro con il nero e il bianco. Di conseguenza anche Chloé vestì come la madre, in coordinato.
Chloé vide Marinette accanto al suo bersaglio, Kagami, e ne rimase scioccata. "Marinette Dupen cheng?! Cosa ci fa lei qui? Esigo una spiegazione! Tout suît!"

"Mmmn.. Nome e cognome, ma che privilegio Chloé." Ironizzò Marinette.

"Come osi?!" tuonò furibonda.

Adrien e Luka si mossero repentini a proteggere le loro dame.

"Calma Chloé, l'ho invitata io."

"Come hai potuto fare questo? Ti abbassi a tanto Adrien caro? Non me lo aspettavo da te." Strinse forte lo schienale di una sedia avanti a sé.

"Marinette è una mia amica, come te."
"No. ASSOLUTAMENTE NO. Non paragonare la mia amicizia a quella della fornaia. Siamo assolutamente diverse. Chiaro?" sbuffò frustrata. "Ridicolo. Assolutamente ridicolo."

"Chloé, per favore, è un giorno di festa per tutti. Perché non provi a divertirti?" domandò Adrien.

"Sarebbe stata una festa grandiosa se non ci fossero state delle persone poco gradite. È inconcepibile. Sono l'unica qui a capirlo? L'unica sana di mente?"

Marinette rise sommessamente.

"Cos'hai da ridere Dupen Cheng? Non hai capito che questo posto non fa per te? Non ti appartiene. Sei solo un inutile insetto e verrai spazzata via da persone che contano davvero."

Lo scontro stava interessando i giornalisti e iniziarono con qualche scatto fotografico accompagnando l'evento con penne e taccuini.
"Chloé. Vuoi essere di nuovo uno scandalo mediatico e deludere tua madre o preferisci calmarti ed evitare queste scenate da palcoscenico?" Félix la guardò con severità. Nel nominare la madre si ammutolì, la quale si presentò agli astanti uscendo da dietro le quinte con passo contrariato.

"Cosa sono queste urla? È inaccettabile."

"Madre, c'è un insetto presente all'inaugurazione e non è ben gradita." Indicò Marinette. "Tu puoi buttarla fuori in un attimo."

Tutti la guardarono con sdegno.

"Uhm. Potrei se volessi, ma perché dovrei farlo..." esaminò Marinette guardandola con occhio critico. Il vestito rosso, i capelli scuri raccolti in una treccia a creare una corona sulla nuca e i restanti capelli raccolti da un fermaglio tempestato da bigiotteria rossa e da un disegno ben fatto.

"Lei mi ha offesa, madre."

Audrey alzò lo sguardo verso la figlia. "Non come stai facendo tu in questo momento nei miei confronti. Guardala bene, ha un look meraviglioso. Un abito di buona fattura, sbalorditivo."

" Merci, madame. Apprezzo che il vestito da me creato le sia gradito."

"Cosa? L'hai fatto tu?" domandò stupefatta.

" Oui, madame. Ideato, progettato e realizzato da me."

Audrey rimase senza parole per un breve momento. "Sbalorditivo a dir poco."

"Ridicolo! Assolutamente ridicolo! Fai apprezzamenti alla mia rivale?!"

Chloé si infuriò andando verso la madre.

"Hai detto bene, è una tua rivale. Non mia. Non sarà buttava fuori per un tuo capriccio, anzi le persone capricciose non mi piacciono, forse dovresti uscire tu." E la guardò severamente, abbassando il tono per farsi sentire solo dalla figlia. "E se nel tornare non ti sarai calmata, resterai qui con tuo padre. Ci siamo capite?"

Le guance di Chloé divennero rosse e digrignò un sì di risposta.

Marinette portò una mano vicino alle labbra e sussurrò a Luka. "Ho l'impressione che non sverrò tanto facilmente."

Luka accennò un sorriso e si dispiacque per la ragazza in giallo.

"Scusate l'inconveniente, tra poco si inizia quindi prendete posto. Non ci vorrà molto." Comunicò Audrey prima di tornare dietro le quinte ad avvertire Gabriel e Tomoe.
Chloé uscì sul retro e Luka la seguì.

Marinette si stupì. "Luka, dove..."

"Ci vorrà un attimo. Tienimi il posto."

La ragazza annuì.

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora