Vita Notturna

18 1 0
                                    

Adrien stava pianificando la serata con Félix, proponendogli di uscire quella sera per fargli vedere un altro lato di Parigi: quella notturna.

Félix non ebbe molta voglia, ma voleva vedere cosa portava quella serata così accettò.

Adrien avvertì anche Nino che sarebbe uscito con loro. Venne preso alla sprovvista ma non poteva disobbedire al suo amico e di certo non gli dispiaceva.

I due cugini uscirono con il loro stile inconfondibile, seguiti da Nino.

"Allora...dove andiamo?" domandò Félix.

"In giro per locali e per le strade. Di sera l'ambiente è diverso. Un po' più animata rispetto al giorno."

"Strano che lo zio ti permetta di uscire."

"Diciamo che di solito non lo fa."

"Quindi sono il tuo lascia passare?"

"Non direi. Di solito la sera evito di uscire o comunque di stare fuori fino a tardi. E questo non per decisione di mio padre, semplicemente perché dopo una giornata piena, preferiscono riposare."

"Dovevo aspettarmelo."

"Cosa?"

"Non ti godi la vita. Fai il vecchietto già alla tua età andando a dormire presto. Sei giovane Adrien, giornata piena o no, devi vivere più spesso."

"Dici che non vivo solo perché vado a dormire in un orario decente che mi permetta di alzarmi in orario il giorno dopo?"

"Dimmi Adrien, ti corre dietro qualcuno?"

"In che senso?"

"A parte Natalie che ti rincorre con la lista della giornata e gli obblighi di tuo padre, quale altra fretta hai? Sei sempre impegnato per gli altri, ma almeno fai qualcosa che ti piace?"

Adrien ci rifletté e non rispose.

"Il tuo silenzio mi fa capire che continui a fare ciò che gli altri vogliono per te. Come tuo padre che ti dice di fare e tu lo fai senza ribattere."

"È mio padre."

"E con questo? Tu sei suo figlio. Non dovrebbe avere a cuore il tuo volere?"

Adrien rimase nuovamente in silenzio.

"Dimmi cugino, sono venuto a Parigi per vedere il perfetto Adrien ed imparare da lui o devo essere io a insegnarti sempre qualcosa?"

"Vuoi davvero che ti risponda?"

Si addentrarono in un rione e c'erano molte persone di colore che scommettevano e giocavano ad alta voce, poi si ammutolirono per la presenza di due bianchi eleganti.

"Via. Non è posto per voi." Azzardò uno di loro.

"Perché lo dici tu?" ribatté Félix.

"Non iniziare ad attaccar brighe." Gli sussurrò il cugino.

"Scusate signori, siamo venuti solo per fare un giro, non per disturbarvi."

"Ci mancherebbe." Rispose lo stesso uomo.

"Come prego?" intervenì Félix. "Vedo che non siamo ben accetti, o sbaglio?"

"Non sbagli affatto, damerino. Siamo stufi dei vostri sguardi bianchi e delle vostre pretese. Non siamo più schiavi, siamo liberi! E questo vale anche per il ragazzo che ha deciso di stare con voi. Perciò cambiate strada. Aria!"

"E non lo metto in dubbio..."

Adrien venne interrotto dal cugino. "Sento della rabbia repressa, che ne dici di batterti?"

Parigi 1889 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora