21.Bernarda

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POV:[T/N]

Non ero riuscita a trattenermi oltre, il desiderio di baciarlo era divampato mentre ballavamo, fortissimo ed ero riuscita a trattenermi solo per miracolo, ma adesso che eravamo soli...
Lo stavo baciando, le labbra ancora umide di succo di melograno e lui... era così caldo, così morbido e accogliente, sempre pronto.
Sospirai sulla sua bocca, quando sentii un suo braccio cingermi la vita e il suo respiro infrangersi bollente contro il mio.
Era perfetto, sempre.
Tutte le volte che stavo con lui.
Fui stordita dal suo profumo, o forse dalla sua mano che iniziò ad accarezzarmi un'orecchio, scendendo sul collo, sostenendomelo.
Non aprii gli occhi, non volevo sapere se nei dintorni ci fosse qualcuno.
Esistevamo solo io e lui, in quel momento.
Quando la sua lingua fu sulle mie labbra, le dischiusi, lasciando che entrasse, che facesse di me ciò che voleva.
Mi sciolsi fra le sue braccia e il suo profumo, mentre con le mani affondai tra i suoi morbidi capelli e il suo profumo di arancia e cannella.
Sentivo il suo petto contro il mio alzarsi e abbassarsi pesantemente.
Si staccò da me infine, rimanendo a fior di labbra.
<Mi farai diventate matto.>
Dischiusi gli occhi.
<Perché... tu cosa credi di fare a me?>
Ci guardammo intensamente, ero persa nel fitto bosco dei suoi occhi.
<Ti amo.>
Mi scoprii a trattenere il respiro.
<... Sei sicuro?>
Era uscito spontaneo e vidi il suo sopracciglio svettare alto sulla fronte, sorpreso.
Un sorrisino divertito e languido si fece spazio sul suo viso.
Sentivo il cuore battere fortissimo, tamburellare prepotentemente contro il mio sterno... forse avrei dovuto prendere un'altra ciambellina dopo quella dichiarazione.
Sbattei le palpebre un paio di volte.
<Se non fossi sicuro...>
Iniziò, sfiorandomi le labbra.
<...Non avresti mai sentito queste parole lasciare la mia bocca, questa è la mia prima volta.>
Sentii le orecchie andare in fiamme, mentre le mie dita affondarano ancora di più fra i capelli.
<Non me lo aveva mai detto nessuno.>
Occhi negli occhi, non riuscivo a fare altro se non bearmi di quel momento e del suo sguardo liquido.
<Tu cosa provi?>
Per un attimo vidi il suo sguardo farsi insicuro, vacillare, ricomporsi e poi attendere. Davvero pensava che non provassi lo stesso?
Davvero era così insicuro? O forse ero io che non gli avevo dimostrato abbastanza da farlo tentennare.
Sorrisi dolcemente, scendendo con le mani sulla sua nuca.
<Camilo Madrigal...>
Iniziai e lo sentii sussultare sotto le mie mani.
<Tu credi davvero che potrei non amarti?>
I suoi occhi si sciolsero totalmente, inondando i miei.
<Ti prego...>
Si interruppe, guardandosi intorno, per poi tornare a fissarmi, aveva il fuoco negli occhi.
<Andiamo via da qui, andiamo in camera mia.>
Deglutii rumorosamente.
<Ci vedrebbero tutti... le porte delle stanze sono a vista.>
Si morse il labbro inferiore, riattirandomi a sè subito dopo, con la mano libera andò ad accarezzarmi la schiena.
<Se non ci fossero altre persone qui intorno... ti avrei già messo su di me e fatta mia e ti avrei fatto urlare quanto mi ami.>
Dio mio.
<Camilo...>
<Ti ho convinta?>
Mi rituffai sulle sue labbra, non volevo rispondergli, perché sarebbe stato ovviamente un sì. Ma sapevo anche che non potevamo attirare sguardi di gente curiosa, non volevo piovessero altre dicerie sul mio conto.
Camilo si staccò da me, ansante.
<È un sì?>
<Non possiamo... n-non tentare di convincermi...>
<Ma sembra che io ci stia riuscendo, perché non dovrei?>
Lo vidi alzare d'improvviso lo sguardo oltre la mia spalla e aggrottare la fronte.
Mi voltai di scatto: Bernarda reggeva un bicchiere ricolmo di Sangria in mano e ci stava guardando con occhi infuocati, sembrava quasi volerci strozzare.
<Ma guarda un po'... a quanto pare la cotta per Gabriel era una cosuccia ridicola, come te.>
Fece qualche passo avanti e sentii la stretta di Camilo farsi più salda intorno alla mia vita.
<Alla fine ci utilizzi tutti, al solito.>
Sembrava ubriaca dal modo in cui ondeggiava.
<Che ci fai qui Bernarda? Hai bevuto come una spugna, dovresti tornare dentro.>
La guardai per un attimo in viso, ma vedendola diventare rossa distolsi lo sguardo.
<Ma come, non mi presenti la tua nuova fiamma? Sembra così carina e... ingenua. Hai cambiato gusti, Camilo?>
Ridacchiò, ormai c'era solo il tavolino in ferro a separarci.
Iniziavo a sentire il cuore sfarfallare in maniera anomala.
<Camilo...>
Sussurrai e quel sussurro parve disturbare Bernarda.
<Oh no no, non cercare aiuto in lui. Nel momento del bisogno sparirà.>
Guardai per un attimo Camilo, era bianco in viso.
Non ce la facevo a vederlo così.
Sgusciai via dalla sua presa che si era fatta più molle e mi misi in piedi, eravamo faccia a faccia.
<Ma guarda un po', si vede proprio che ci tieni, scommetto che sei pure innamorata, ma non ti illudere. Lui non ama nessuno, non sa come si->
La mano partì veloce: presi il bicchiere col succo di melograno e glielo svuotai in faccia.
Rimasi con la mano a mezz'aria, sconvolta quasi come Bernarda, sentivo qualcuno mormorare intorno.
<Brutta Puttana, come ti sei permessa?>
Fu un attimo e mi ritrovai le sue mani addosso, sulla testa.
Artigliò lo chignon finto e me lo tirò via.
Bernarda guardò prima il posticcio e poi me, sembrava su un altro pianeta e scoppiò a ridere.
Tornando poi a fissarmi.
<Ora che ti vedo bene... somigli davvero tanto a Gabriel...>
Guardò Camilo per un attimo, io ero di sasso, sentivo solo male al petto.
<Ti mancava così tanto una donna che lo hai fatto travestire?>
Vidi Camilo scattare verso di lei, superò il tavolino basso e le prese un braccio.
<Se osi anche solo dire mezza parola su questo, ti giuro che renderò la tua vita un'inferno Bernarda.>
Non lo avevo mai visto così e vidi la paura farsi largo sul viso della ragazza.
Non volevo che facesse in quel modo, ed era solo colpa mia.
Sentii le gambe cedermi e finì fra i cuscini.
Il petto mi bruciava e il cuore... mi stava per esplodere.

-

POV:[CAMILO]

Quando la vidi sprofondare lasciai subito andare Bernarda che scappò via e fradicia e fui nuovamente su di lei.
<È il cuore?>
Le presi il viso fra le mani, cercando subito con lo sguardo le ciambelline di mia Tia.
Ne afferrai una al volo e gliela spinsi sulle labbra.
<Manda giù!>
Le mie dita si persero sulle sue labbra, quando le dischiuse mangiando tutto.
Sentii il mio respiro farsi più lento, insieme al suo.
La tenni stretta fra le braccia, fin quando non la sentii più tranquilla.
<Scusami...>
Inizia sul suo orecchio.
<Scusami, scusami, scusami.>
Inspirai il suo profumo di mele.
<Avrei dovuto risponderle a tono e ho lasciato che fossi tu, scusami.>
Le accarezzai il capo e quando finalmente aprì gli occhi guardandomi, la vidi confusa.
<Tutto... tutto ok.>
Mi disse, sussurrando.
Trattenni le lacrime e affondai il viso sul suo petto, poggiando l'orecchio sul suo cuore.
Era così sereno adesso.
<Camilo...>
<Dimmi.>
<...Perché Bernarda ce l'ha a morte con te?>
Mi strinsi a lei, sapevo che quella domanda sarebbe arrivata, non volevo vedere i suoi occhi, così rimasi in quella posizione.
<Quando stavamo insieme... o meglio, quando avevamo rapporti, lei voleva che io rendessi la cosa ufficiale, ma io non ero d'accordo.>
Sentii la sua mano sul mio capo, mi stava accarezzando.
<Aveva bucato una delle protezioni e quando ha avuto un ritardo io... diciamo che non l'ho presa bene.>
Lentamente alzai lo sguardo.
<Ho fatto il pezzo di merda, anche se alla fine non era incinta.>
Ero stato pessimo.
<Non sei un pezzo di merda... non lo penso.>
<Non hai mai visto questo lato di me e non voglio mostrartelo. Quando dico che ti amo... lo dico davvero.>
<Camilo, non sto mettendo in dubbio nulla.>
La sua voce era così dolce.
<Portami in camera tua.>
Sussultai, perdendomi nei suoi occhi.
<Avevi detto che ci avrebbero visti tutti.>
Le sue mani furono sulle mie guance, erano fredde, soprattutto i polpastrelli.
<Hai freddo?>
Si sciolse, annuendo.
<Sì, ho bisogno che mi scaldi.>

Doppelgänger [CAMILO  X READER]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora