I giorni passavano, il castello era sempre più freddo, passando da una lezione e l'altra ci si stringeva nei mantelli cercando di trovare un po' di calore. Mancava meno di una settimana ad Halloween e Ron, che non stava più nella pelle ad immaginarsi le leccornie che avrebbe mangiato alla cena, stava diventando noioso e ripetitivo.
Quella mattina Hermione stava facendo fatica ad alzarsi, come al solito.
-Hermione avanti alzati pelandrona!- Severus chiamava la riccia da più di mezz'ora.
-Si, ancora 5 minuti, per favore.- lo supplicò la ragazza.
-Non se ne parla, ti alzi subito!-
-Va bene, va bene, quanta acidità di prima mattina.-
-Sei con me alle prime due ore e non pensare nemmeno di arrivare tardi. Non esiterò a metterti in punizione in caso contrario. Ti aspetto in ufficio.-
-Motivo in più per fare con calma.- sogghignò la riccia che già gustava il momento in cui avrebbe scontato la punizione.
-Hermione.. per favore..-
Hermione si alzò, prese la divisa pulita dalla sedia e si diresse in bagno, si lavò e si vestì, prima di uscire coprì con il fondotinta, come ogni mattina, il marchio di Voldemort, poi raggiunse Severus in ufficio pronta per andare in Sala Grande a fare colazione.
-Severus andiamo?- gli chiese chiudendosi la porta degli alloggi alle spalle.
Lo trovò seduto alla scrivania con sguardo assente.
-Severus?- lui la guardò
-Ho bisogno che tu mi faccia un favore a lezione.-
-Qualunque cosa.- rispose la ragazza.
-Offriti volontaria.-
-Che intendi dire?-
-Oggi affronterò degli argomenti molto importanti e non posso affidare una questione così delicata nelle mani di nessuno dei tuoi compagni, è chiaro?-
-Quale argomento Severus?- gli chiese la riccia sospettosa.
-Ti chiedo solo di fidarti di me. Adesso andiamo a colazione.-
-D'accordo andiamo.-
La ragazza rientrò negli alloggi, andò nella sua stanza ed uscì dal dormitorio di Grifondoro grazie all'aiuto del quadro della signora Grassa, Ginny era lì come ogni mattina ad attenderla per scendere insieme nella sala Grande.Poco dopo la riccia si sedette al tavolo dei Grifondoro pensierosa, rigirando il cucchiaio nel suo porridge, fin quando non sentì spingere sulle sue barriere occlumantiche, ma non era l'impronta magica di Severus, non la riconobbe, si guardò intorno finché non vide Draco che la fissava intensamente, così capì che era lui e lo lasciò entrare.
"Granger tutto ok? Non hai toccato cibo?"
"Non ho fame stamattina"
"Cos'è il nostro Severus si è dato da fare stanotte?"
"DRACO MALFOY! Ma ti sembrano cose da chiedere?"
"Ok scusa" rise.
-Hei Hermione sei dei nostri? Sei pensierosa stamattina.- le chiese Harry.
-Tutto ok, stavo ripassando mentalmente la lezione.-
-Secchiona.- la prese in giro il moro.
-Ragazzi ma ci pensate? Tra pochi giorni è...- cominciò Ron
-Halloween.- concluse la sorella.
-Pensate alle montagne di...- cercava di continuare lui ignorandola.
-Dolci.- concluse Harry per lui.
-Sono così scontato?- si imbronciò lui.
-Ron è una settimana che ad ogni pasto dici le stesse cose, sei ripetitivo.-
"Che piaga Weasley.. Piton si è appena alzato, faremo tardi se non ci muoviamo ad andare a lezione."
"Cavolo! Hai ragione!"
La riccia lo buttò velocemente fuori dai suoi pensieri e rialzò le barriere.
-Ragazzi andiamo? Piton ci spenna se facciamo tardi.-
-Non è che sei tu che non vedi l'ora di vederlo?- commentò sottovoce Ron aspro.
-Scusa?!- Hermione, che era in piedi qualche passo già in direzione dell'uscita, si girò per tornare indietro.
-Andiamo Hermione!- Harry la trascinò via prima che la ragazza potesse appendersi ai capelli del rosso e tiraglieli fino a lasciarlo pelato.
-Harry ma ti rendi conto???-
-Hermione. Tu vivi da Piton, da fastidio anche a me ma, io riesco a controllarmi perché so che è per il nostro bene, lui no.-
-Digli di controllarsi non tollererò un altra insinuazione del genere è chiaro? Nemmeno a me fa piacere stare da Piton, ma abbiamo questa sacrosanta missione, è per il tuo bene, ma anche per il suo digli di metterselo in testa.- il moro annuì e insieme varcarono la soglia dell'aula di difesa.
-Fermi!-tuonò l'uomo in piedi davanti alla cattedra.
-Questa mattina dovrete formare coppie miste Serpeverde - Grifondoro, ma non sarete voi a scegliere. Potter, tu con la signorina Parkinson, Weasley con Tiger, Paciock con Goyle e vedi di non spedirlo in una tabacchiera, Granger tu va con il signor Malfoy, Thomas con il signor Nott, Finnigan con il signor Zabini, Granger dove sono Brown e Patil?-
-La signorina Patil si è sentita poco bene questa notte professore, la signorina Brown l'ha accompagnata in infermeria, tornerà tra poco.- ripose Seamus all'insegnante.
-Quando torna starà con la signorina Bulstrode, molto bene, oggi avrò bisogno di un volontario, c'è qualcuno che si sente all'altezza di lavorare con me?- Hermione memore della richiesta che le era stata fatta poco prima dall'uomo alzò la mano. Anche un gruppetto di Serpeverde la alzò.
-Granger, vuoi sempre primeggiare sui tuoi compagni? D'accordo ti metterò alla prova ma se sbagli toglierò 50 punti alla casa di Grifondoro.-
-Se invece non sbaglio me ne darà 50?- la riccia si alzò e trotterellò gongolante fino alla cattedra.
"Non sfidarmi bimba."
-Taci, Granger. L'argomento di oggi è molto delicato e gradirei la massima attenzione, da tutti voi. Da quest'oggi studieremo le tre maledizioni senza perdono, inizieremo da quella utilizzata per ferire. La maledizione Cruciatus. Granger sto per darti in mano un potere che tutta la scuola desidererebbe. Tu dovrai eseguire la maledizione Cruciatus su di me.-
"MA SEI FUORI DI TESTA? NON CI PENSO PROPRIO!"
"Hermione ti prego, fidati di me."
"Non farò una cosa simile, scordatelo!"
"Hermione ricordi?! Ci sono 50 punti in palio.."
"Ti odio Severus."
Hermione lo buttò fuori dai suoi pensieri e lo guardò malissimo.
-Ora ti spiego Granger, il movimento della bacchetta prevede un giro di polso secco, in modo che prima sia verso l'alto e poi verso il basso con la bacchetta rivolta verso il basso e il gomito leggermente alzato, perché si presume che la tua vittima sia stesa sul pavimento nel momento esatto in cui la maledizione colpisce. In questo modo.- e l'insegnante le mostra il movimento.
-Ora avanti provalo.-
La riccia guardò l'uomo negli occhi, lo odiava in quel momento.
-Crucio.- sibilò fredda e un lampo di luce viola scaturì dalla sua bacchetta di vite colpendo in pieno petto l'insegnate che rimase in piedi nonostante il corpo scosso dai brividi, Hermione era arrabbiata con lui, gli stava facendo del male, ed era lui ad averla costretta.
Poi successe, Hermione sentì la sua bacchetta tremare, si sentì arrabbiata, ferita, il braccio pulsava. Aumentò la forza che il suo corpo incanalava nella bacchetta, e il professore fu a terra tremante.
Quando la ragazza si rese conto di ciò che stava facendo interruppe l'incantesimo, guardò l'uomo steso a terra, si girò alla ricerca di una via di fuga e incrociò gli occhi del biondo, successivamente quelli degli altri compagni, chi la guardava sbalordito, chi impaurito, Hermione puntò la porta e uscì correndo. Aveva bisogno di stare da sola. La riccia corse per tutto il castello, ignorando un paio di volte Gazza che le diceva di non correre che altrimenti l'avrebbe messa in punizione, saltò un altro paio di volte il suo gatto malefico, iniziava a chiedersi se non ci fosse più di un gatto.
Quando finalmente arrivò al capolinea. Le sbarre della torre di astronomia furono il suo traguardo.
Solo ora si stava accorgendo che il braccio, dove ad occhi indiscreti si nascondeva il marchio di Voldemort, le stava bruciando.
-Sapevo che ti avrei trovato qui.-
-Non dovresti essere qui, se uno dei tuoi amici ti avesse visto, o se uno dei miei venisse a cercarmi?-
-Per quando quei decerebrati dei tuoi amici capiranno che se qua su me ne sarò già andato. Cos'è successo esattamente in quell'aula?-
Le lacrime della ragazza cominciarono a scendere. Il ragazzo la abbracciò come aveva fatto lei una sera nello stesso posto.
-Shh, Hermione calmati, spiegami cos'è successo?-
-Non lo so, stamattina mi ha chiesto di offrirmi volontaria e di fidarmi di lui.-
-Ti ha chiesto di offrirti volontaria per cruciarlo?-
-Non sapevo avrei dovuto fare quello.. mi ha solo chiesto di offrirmi volontaria.- disse stizzita la ragazza.
-Ma certo! Devi volerlo!-
-Non ti seguo Draco..-
-Mia zia mi ha sempre detto che per usare le maledizioni senza perdono devi volerlo davvero, chiunque di noi sarebbe stato ben lieto di infliggere una bella Cruciatus legale all'insegnate più odiato della scuola, chiunque, eccetto te, perché sei la sua compagna e non lo odi. Quindi esattamente mi spieghi che cosa è successo?-
-Quando ho lanciato la maledizione la bacchetta ha iniziato a tremare, e il braccio a bruciare, brucia ancora adesso.-
-COSA?! Ti brucia il braccio?!-
-Si, è fastidioso.- le rispose la ragazza mentre lui la afferrava dall'altro braccio e iniziava a trascinarla giù dalla torre.
-Dove stiamo andando Draco?- urlò la riccia cercando di stare al passo del cercatore Serpeverde.
-Da Severus, non è normale che ti bruci il braccio Granger.-
Hermione puntò i piedi a terra incapace di proseguire e fece arrestare anche Draco.
-Che succede Granger? Dobbiamo capire andiamo su!-
-Scordatelo Draco, io non vado da Severus e per di più credi davvero che sia nel suo ufficio?! L'ho lasciato steso per terra nell'aula di difesa.-
-Severus sta bene Hermione. È sopravvissuto a Cruciatus ben peggiori della tua, per la cronaca quando sei uscita si è rimesso in piedi a fatica e ha dichiarato conclusa la lezione. Sarà sicuro tornato nel suo ufficio, andiamo da lui Hermione, è per il tuo bene.-
La riccia annuì e seguì il biondino giù per le scale che portavano ai sotterranei.
-Bussiamo o entriamo?- chiese il ragazzo fuori dall'ufficio.
-Beh è anche casa mia no?- la ragazza con la mano tremante abbassò la maniglia ed entrò.Severus era riverso a terra poco oltre la porta in una pozza del suo sangue. La ferita sul costato gli si era riaperta.
-NO!- l'urlo di Hermione fece gelare il sangue del ragazzo accanto a lei.
-Hermione calmati e fa qualcosa!- la prese per le spalle e la scosse.
-Si si! Hai ragione. Questione di priorità. Allora.. Accio dittamo. Levicorpus!- spostò il corpo dell'insegnante sul divano.
-Tienigli le gambe. Attento perché scalcerà.- il biondo seguiva le istruzioni della riccia senza mai perdersi nemmeno un movimento.
Lei stappò la boccetta del dittamo e iniziò a fargli colare qualche goccia sulla pelle.
L'uomo spalancò gli occhi dal dolore e iniziò a dimenarsi.
-Tienilo più fermo possibile.- Hermione cercava di fargli cadere delle gocce sulla ferita.
-Petrificus Totalus!- e il corpo di Severus non si muoveva più.
-Ti ucciderà, ma grazie. È per il tuo bene Severus.- la riccia, con ancora il braccio dolorante, cercava di far passare il dolore sbattendo il braccio contro l'aria. Era insopportabile.
-Ho finito, Draco sbloccalo. Ferula!- Draco sbloccò l'uomo e Hermione gli fece bere due pozioni così che avesse almeno un po' di forze per parlare.
-Sei stata brava.- tossì l'uomo.
-No se ti ho ridotto così.-
-Il tuo attacco, cos'è successo? Riuscivo tranquillamente a stare in piedi, poi cos'è cambiato?-
Hermione tacque.
-Diglielo Hermione.- la incoraggiò Draco mentre Severus la guardava interrogativo.
-La bacchetta ha iniziato a tremare, mi sono sentita cattiva, ero arrabbiata e ferita, poi ho sentito un dolore lancinante al braccio e tu eri per terra, ho tolto subito l'incantesimo e sono scappata via.-
Tutti tacquero per un po'.
-Hermione, digli anche il resto. Se non lo fai tu lo faccio io, è per il tuo bene.- la obbligò il biondo.
-Il braccio mi fa ancora male.-
Severus subito si allarmò afferrò la riccia e la tirò a sedere accanto a lui.
-Tergeo.- mormorò e il trucco che Hermione aveva messo sul marchio scomparve.
Quello che i tre videro non appena il fondotinta scomparve era che il marchio pulsava come se fosse vivo e i contorni erano completamente rossi.
-Draco tu va pure, ci penso io, e Grazie.- il biondo annuì e uscì dall'ufficio.
-Dobbiamo andare da Albus.- l'uomo fece per alzarsi ma non era abbastanza in forze.
-Dammi un'altra rigenerante.- la riccia gliela porse e l'uomo si alzò.
Entrarono nel camino e andarono da Silente.
-Buongiorno ragazzi. Non dovreste essere a lezione?-
Severus raccontò i fatti accaduti nell'ora precedente all'uomo che chiese alla ragazza di vedere il braccio.
-Severus tu pensi che la stia chiamando?-
-Ne dubito, ne a me ne a Draco ci ha mai chiamato in orari per così dire scolastici.-
-Io credo che quel marchio serve per controllarla, Hermione stava eseguendo una maledizione senza perdono, l'essenza della magia oscura di cui il marchio è impregnato, che però va a contrastare fortemente con la purezza di questa ragazza, è per così dire, un effetto collaterale.- rispose Silente calmo.
-Un'effetto collaterale tu dici?-
-Si ma resta il fatto che il braccio continua a bruciarmi, che cosa si può fare per farlo smettere?-
-Se non la sta chiamando, come tu sospetti Severus, perché il braccio di Hermione continua a bruciare?- chiese l'anziano preside a un Severus molto pensieroso.
-Io credo che avendo pronunciato un'incantesimo oscuro, esso abbia creato una spaccatura, come una ferita, all'interno della tua magia bianca, e dove se non nel braccio dove la magia oscura è più presente per via del marchio?-
-Giusto, come curiamo la ferita allora? Immagino non si possano prendere medicine per queste ferite?-
-Hai ancora i tuoi libri Albus?-
-Al piano di sopra figliolo.-
Severus scattò come una molla in direzione del piano successivo.
-Dovresti seguirlo, credo che troverai interessante la mia collezione, ora se volete scusarmi ho una riunione urgente con il Ministro della Magia. Rimanete pure tutto il tempo necessario.- l'uomo entrò nel camino e disse MINSTERO DELLA MAGIA a chiare lettere e sparì in mezzo alla fiamme verdi.
La riccia salì le piccole scale a chiocciola che portavano al piano di sopra e Severus era già immerso nella lettura di un libro.
Hermione si avvicinò.
"Il Marchio Nero non è altro che il marchio del Diavolo in puro stile Voldemort.
Secondo un demonologo medievale, "il Diavolo lascia un segno speciale su coloro della cui lealtà sospetta. Può avere varie forme e trovarsi in varie parti del corpo. Lo stampo che lascia non è altro che l'artiglio del Diavolo."
-Su coloro della cui lealtà sospetta. Non può essere che con questo marchio lui abbia sentito che io stavo facendo una maledizione senza perdono?-
-Non lo so sto cercando di capire. Hermione dovresti andare a lezione, non puoi perderne altre, ti farò sapere se trovo qualcosa.-
-Ma..-
-Niente ma signorina, cosa credi che penseranno se spariamo dalla vista entrambi?-
-Va bene d'accordo..- la riccia scese di sotto e entrò nel camino.
-Ufficio di Severus Piton.- le fiamme verdi la avvolsero e poco dopo si trovò nell'ufficio del professore.
"Draco." La ragazza cercò di chiamare il biondo usando la legimanzia.
"Granger? Tutto bene?"
"Possiamo vederci da qualche parte?"
"Spalti di Quidditch, a quest'ora non c'è nessuno."
"Arrivo."Ciao a tutti, scusate per l'assenza ma da sei mesi a questa parte ho un nuovo lavoro che non mi lascia più molto tempo per scrivere, questo capitolo è stato composto in diverse giornate, spero che vi piaccia, al prossimo!
Niky.
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Legilimens ~ A Snamione Story
FantasySeverus Tobias Piton, cinico, ottuso e oscuro professore di Pozioni della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, non che capo della casata Serpeverde. Hermione Jean Grenger, studentessa con il massimo dei voti in tutte le materie di Hogwarts app...