Laboratorio di Pozioni

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Nei giorni successivi Hermione passò molto tempo insieme al suo insegnante, dopo le lezioni i suoi amici andavano ad allenarsi a quidditch e lei prima faceva finta di salire nella sala Comune, poi non appena i suoi amici uscivano dalla porta diretti al campo faceva dietrofront e raggiungeva l'uomo nei sotterranei.
Le lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure erano ricominciate con grande disappunto di Harry, Ron, ma soprattutto di Neville che ancora non riusciva a fare incantesimi senza usare la parola.
Harry aveva sfidato Piton e aveva fatto perdere un sacco di punti a Grifondoro dicendogli che non c'era bisogno di chiamarlo signore, metà classe Grifondoro scoppiò a ridere l'altra metà si impancò per lo sguardo furente che l'uomo aveva lanciato al ragazzo.
Anche le lezioni di Occlumanzia stavano procedendo bene, -tra qualche giorno- le aveva detto Severus -inizieremo a cercare di creare dei ricordi falsi per il Signore Oscuro.-
Le ore di Medimagia con madama Chips andavano alla grande, Hermione si sentiva molto portata per quella branca della magia e madama Chips le regalava sempre enormi sorrisi quando la ragazza riusciva al primo colpo in un incantesimo che le insegnava.

I giorni passavano e la minaccia di Voldemort era sempre più concreta.

Una ventata di leggerezza arrivò con l'arrivo del 17° compleanno di Hermione.
In quel momento la ragazza si trovava come al solito nell'ufficio del suo insegnate e stava svolgendo un tema di Aritmanzia per la professoressa Vector quando la porta dell'ufficio si aprì di slancio.
-Oh ma non ce l'hai una sala Comune?!- chiese retorico l'insegnante ghignando nella sua direzione.
-Scusami voglio finire i compiti prima di domani, non voglio fare nulla domani.-
-Perché che giorno è domani che non vuoi studiare?-
-Domani è il mio compleanno.- il professore la guardò con aria di sufficienza.
-Che cosa stai facendo adesso.-
-Saggio, Aritmanzia, per settimana prossima.- gli rispose lei infilando la faccia nell'ennesimo libro alla ricerca di quante più informazioni possibili su tutti i tipi possibili di trappole aritmantiche (ho cercato il programma di Aritmanzia su google😅).
Lui le sorrise ma lei non se ne accorse mai.
-Dai ti aiuto che cosa devi fare?- si sedette accanto a lei alla scrivania.
-Ti ringrazio ma davvero non ne ho bisogno.-
-Facciamo prima se lo facciamo in due, non ho intenzione di fartelo io non mi chiamo Hermione Granger e tu non sei Potter o Weasley.-
-Tu come-
-Secondo te non mi sono mai accorto che quando quei due prendono accettabile è perché c'è il tuo zampino avanti che devi fare?- la riccia arrossì e passò il libro all'insegnate.
-Un saggio sulle trappole Aritmantiche, durante questa prima parte dell'anno le vedremo tutte nei dettagli ma ora lei vuole un tema generico su ognuna.-
-Va bene allora come tu saprai Le Trappole Aritmantiche esistono da diversi secoli tanto che quelle più elementari sono state classificate già da tempo in quattro categorie principali a seconda che esse siano in grado di sfruttare il tempo, lo spazio, la mente o le paure di un essere vivente.-
-Si certo, il loro studio si limita a percorsi più specifici ed approfonditi a livello accademico, nonostante una simile branca aritmantica sia di per sé in costante bilico tra magia bianca ed oscura, indipendentemente dalla tipologia considerata.-
-Perfetto caratteristiche delle Trappole?-
-Realizzare una Trappola Aritmantica è un procedimento mediamente complesso che non determina gravi conseguenze se non per quanto riguarda la psicologia soggettiva di chi si ritrova ad averci a che fare.-
-Perfetto, ora scrivilo a parole tue e argomenta.- lui si alzò e andò a prendere una bottiglia di burrobirra e due bicchieri ne versò un po' a lui e un po' alla riccia.
-Zenzero?- le chiese l'uomo sedendosi al suo fianco.
-Si grazie.- la riccia arrossì ma continuò a scrivere.
Lui svuotò il suo bicchiere e si rialzò.
-Devo fare una cosa, quando torno spero che avrai finito. Perché mi devi aiutare in laboratorio.-
La riccia annuì ma era troppo concentrata nella scrittura per alzare gli occhi e vedere lo sguardo che il professore le stava regalando.
Stava sorridendo, il che già contribuiva a sciogliere i muscoli facciali dell'uomo, in più ogni volta che posava lo sguardo su di lei il suoi occhi si scaldavano così come la sua anima.
Quando posò la mano sulla porta per uscire un pensiero gli arrivò alla testa.
"Severus con me è diverso adesso."
Il sorriso si trasformò in ghigno, aprì la porta e uscì.
Nella mente la ragazza lo chiamava per nome, anche se la "voce dei pensieri" era diversa dalla voce vera e propria Severus non sapeva come ma riuscì a scaldargli leggermente il suo cuore di ghiaccio, ogni giorno che passava quella ragazza con piccoli gesti riusciva a sciogliere un po' di più il suo cuore e la sua anima.
Lui sapeva che era sbagliato ma sentiva di voler bene a quella ragazzina saccente che era riuscita a far breccia nella sua vita vuota e buia, lei aveva portato un po' di luce in quel mare di nero che lo circondava e in quel momento lui si sentiva di dover farle capire ciò che lei era per lui.
-Elenie- chiamò la sua elfa domestica che si presentò davanti a lui.
-Signore, Elenie è qui per servirla-
-Ciao Elenie, ho bisogno che mi prepari una cena a casa, per due persone, deve esserci anche una torta di compleanno.-
-Certo signore, Elenie farà tutto quello che il padrone chiede-
Nel corso degli anni avevano fatto amicizia, visto che Severus la trattava bene lei aveva dato tutta la sua fedeltà a lui.
Poco dopo Severus era davanti alla porta dell'ufficio del preside.
-Severus, buon Pomeriggio vieni siediti, gradisci un po' di idromele?-
-Si, ti ringrazio.- Silente mosse la bacchetta e due bicchierini si riempirono, Severus ne afferrò uno e Silente l'altro, li fecero scontrare e bevvero.
-Dimmi figliolo che cosa ti porta qui.-
-Devo chiederle un permesso, per domani sera. Anzi due.-
-Di che cosa si tratta ragazzo mio?-
-Avrei bisogno di portare fuori dal castello la Granger per un addestramento speciale.-
-E dove se posso chiedere?-
-Non lo so ancora, ma usciremo prima di cena. Bisognerà trovare una scusa per i suoi amichetti.-
-A loro ci penso io, non preoccupatevi, andate pure.-
Severus si avviò contento fino al suo studio non appena entrò la riccia stava sbattendo i fogli sulla cattedra per pararli insieme.
-Quanti ne hai scritti?-
-Sono 4 Fogli di pergamena.-
-Quanti ne erano richiesti?-
-Ehm, due?!-
-Sempre la solita esagerata eh? Vieni con me adesso.- L'uomo alzò gli occhi al cielo
Severus si diresse verso un arazzo, lo scostò e sotto si trovava una porticina, lui prese una chiave dalla tasca dei pantaloni e la infilò nella toppa, la girò due volte e poi prese la bacchetta e fece un incantesimo che Hermione non riuscì a riconoscere, poi la serratura scattò e lui aprì la porta, scese un paio di gradini e si ritrovò in una grande stanza piena di calderoni che fumavano, altri ammassati negli angoli in attesa di essere puliti da qualche sventurato studentello di Hogwarts che si imbatteva nelle punizioni del professore, la stanza sembrava uguale ad una classe su ogni tavolo era disposto un calderone con accanto gli strumenti tutti perfettamente ordinati e all'angolo del tavolo c'erano dei fogli di pergamena, Hermione si avvicinò e notò che erano tutti i procedimenti e appunti sulla pozione che Severus aveva svolto fino a quel momento.
-Devo finire delle pozioni, ti va di aiutarmi? dal quarto anno mi aiutava il signor Malfoy ma preferisco di gran lunga la tua compagnia alla sua.-
-Certo, grazie.- la ragazza gli sorrise e lui ricambiò, con lei poteva essere così, poteva essere quell'uomo che avrebbe voluto essere per Lily.
Dentro di lui dopo quel pensiero si chiese che cosa stesse facendo, o meglio che cosa quella ragazzina gli avesse fatto, in quel momento la guardò, mentre leggeva i suoi appunti sui procedimenti accanto ad ogni calderone e capì perché quella ragazza gli scaldava l'anima, era come Lily, intelligente, simpatica, le piaceva leggere e stare in sua compagnia, poi come un lampo che attraversa il cielo l'uomo arrivò addirittura a pensare che la ragazza riccia, tanto saccente che all'inizio non sopportava, era migliore di Lily, con la rossa lui aveva fatto solo uno sbaglio e lei non glielo aveva mai perdonato, la riccia invece sapeva tutto di lui, sapeva ciò che era, ma non se ne era andata, lei era rimasta.

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