I ricordi di Hermione

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L'uomo prese un respiro profondo e cominciò a porre i suoi dubbi alla ragazza.
-Tutti i ricordi che ho visto erano episodi spiacevoli giusto?-
-Si. Esattamente.- la ragazza chinò la testa ma lui gliela rialzò con un dito sotto al mento.
-Come potrebbe essere un ricordo spiacevole un orsacchiotto bianco di peluche?-
-Beh ecco, quell'anno mio padre era in ospedale a Natale, aveva avuto un brutto incidente d'auto e la mattina quando mi sono svegliata mia madre non era in casa perché la sera prima si era addormentata nella camera d'ospedale dove mio padre era ricoverato e io ero a casa solo con mia nonna, quando mi sono alzata quella mattina lei ancora dormiva e io ho scartato da sola i miei regali, non avevo nessuno a cui esibirli.-
-Mi dispiace molto per tuo padre.-
-Si rimise in fretta, aveva una gamba rotta ma tornò in sesto in un baleno quando io andai a trovarlo il giorno di Santo Stefano, allora non sapevo perché, i medici dicevano che era un miracolo, anni dopo scoprì che cosa fosse successo.-
-Magia curativa involontaria, è davvero strabiliante. Quanti anni avevi?-
-6 anni, si lo so la magia di solito si manifesta con episodi involontari a partire dai sette anni di vita, ma hei! Sono la strega più brillante della mia età no?-
-E pure la strega più modesta della tua età.-
-Gli altri ricordi invece?-
-Da quale vuoi partire?-Hermione in cuor suo sperava che lui non volesse partire proprio dal ricordo di quel giorno.
-Raccontami tu, sempre se ti va.-
-Non mi va molto ma è importante per me parlarne con te.-
L'uomo al suo fianco annuì solamente.
La ragazza prese un grande respiro per rimettere in ordine i pensieri.
-Ti ho raccontato di quell'unica bambina con cui andavo molto d'accordo giusto?-
-Si ho immaginato che fosse lei.-
-Esatto, quella è la storia di come è nata la nostra amicizia, ha chiesto alla maestra di portarmi in bagno e lì mi ha aiutata, mi ha tenuto i capelli mentre mi sciacquavo la faccia, mi disse di non prestare attenzione a quello che dicevano perché erano solo invidiosi del fatto che io ero molto brava a scuola a differenza loro.-
-Aveva ragione, è tutta invidia.-
-Poi arriviamo ad Hogwarts, durante il mio primo anno sai ormai cosa successe con Harry, Ron e la storia del Troll.- al cenno di assenso dell'uomo Hermione proseguì.
-L'anno successivo, prima di venire ad Hogwarts, durante il solito giro di acquisti pre scuola, al Ghirigoro abbiamo conosciuto Malfoy senior, che da quando ha saputo che i miei erano Babbani ha fatto di tutto per sottolinearlo, evidentemente ha detto al figlio come chiamare quelli come me.-
L'uomo abbassò lo sguardo, anche lui aveva chiamato Lily in quel modo ma almeno lui se ne era pentito dall'istante successivo non credeva infatti che Draco se ne fosse in qualche modo pentito.
-Severus, hei, non pensare in alcun modo all'episodio con Lily, lui non è di certo il mio migliore amico, ci sarei rimasta molto più male se a dirmelo fossero stati Harry o Ron, da Malfoy non potevo aspettarmi nulla di diverso.-
-Lo so ma è doloroso pensare che abbiano usato questo soprannome su di te.-
-Non preoccuparti, negli anni ci ho fatto l'abitudine, Malfoy credo non conosca nemmeno il mio nome, io per lui sono la sanguesporco.-
-È orribile.-
-È spregevole. Ma veniamo al terzo anno, quanto ti ho odiato quel giorno tu non hai idea, ho preso ogni libro della biblioteca che parlasse delle creature della notte per fare uno dei temi migliori di tutta la mia carriera scolastica, avevo una voglia di prenderti per i capelli.-
-I miei capelli sono sacri, non si toccano.- Hermione alzò gli occhi al cielo.
-Comunque sia, grazie a quella ricerca scoprii il segreto di Remus.-
-Sapevo che ci saresti arrivata. Contavo su di te per svelare il segreto.-
La riccia rimase in silenzio, Severus capì che era rimasto un solo ricordo da analizzare quello in cui lui la cruciava.
-Hermione io, mi dispiace..-
-Severus, so che hai dovuto farlo, e so che in un certo senso è meglio che lo abbia fatto tu.-
-Cosa intendi dire? Sono stato un mostro non avrei dovuto.-
-E far saltare così la tua copertura e mesi di duro lavoro non se ne parla proprio Sev, comunque intendo dire che una volta una strega pazza e maniaca, che tu conosci benissimo, disse che per farlo devi volerlo, bene tu non mi hai procurato molto dolore perché se avessi voluto farlo davvero io a quest'ora sarei a letto agonizzante come te poco tempo fa.-
-Non per questo devi ringraziarmi Hermione, ti ho fatto del male e non potrò mai perdonarmelo.-
-Severus, guardami, tu non potrai fare mai nulla per ferirmi, siamo qui insieme e insieme andremo avanti, solo promettimi che sarai sempre sincero con me, io mi fido di te Severus.-
"Io mi fido di te Severus" queste erano le parole che gli vorticavano nella mente, lei si fidava di lui.
-Andiamo a letto ora va bene?-
-D'accordo.-
Severus la accompagnò fino alla sua stanza e poi come la sera precedente gli diede un bacio sulla fronte e le augurò la buonanotte, lei si girò ed entrò nella sua stanza, sapeva che lui non era ancora pronto per passare la notte con lei, immaginava gli incubi che lo perseguitavano la notte a causa della sua identità da doppiogiochista, sapeva che lui aveva bisogno, almeno per il momento, dei suoi spazi. La ragazza si spogliò e si mise il pigiama per poi sdraiarsi nel letto e farsi cogliere dalle braccia di Morfeo.
Al piano di sopra Severus era anche lui sdraiato nel letto, ma al contrario di Hermione non riusciva a prendere sonno, i ricordi della sua studentessa gli vorticavano in testa e non riusciva a farli smettere.

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