Hogwarts

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POV HERMIONE

Hermione si stava apprestando a preparare i bauli per tornare a Hogwarts, come ormai capitava dallo scorso anno aveva passato le ultime settimane di vacanze a Grimmauld Place.
Per quanto riguarda gli abitanti e non solo della casa aveva scoperto di avere molte cose in comune con Remus, e facevano spesso lunghe chiacchierate insieme, Sirius invece era molto più difficile da capire, per tutta l'estate, a quanto le diceva Remus, aveva brontolato sul fatto che Harry non fosse li a casa sua, anche se il professor Silente aveva tentato più volte di spiegargli che era necessario che lui rimanesse con gli zii, in particolare con la zia, che aveva lo stesso sangue di sua madre e di conseguenza accettandolo in casa aveva esteso la protezione di sua sorella su suo nipote.
Harry aveva scritto a Hermione che aveva raccontato tutto agli zii, e che quando raccontò quel dettaglio scorse nella zia un lampo di tristezza anche se sul suo volto comparì un lieve ma impercettibile sorriso. Aveva "fatto una magia" e nemmeno lo sapeva.
I Weasley erano fantastici passava molto tempo con Ginny, ovviamente, ma aveva riscoperto una compagnia interessante nei gemelli, Fred in particolare era riuscito a stregarla, passava molto tempo in compagnia di tutti, a volte in casa venivano anche Minerva, si le aveva concesso, in quanto sua studentessa preferita, che quando non erano a lezione poteva chiamarla per nome e darle anche del tu, altro discorso invece era Severus Piton, cinico e severo anche fuori dalle quattro mura del castello. Harry doveva arrivare tra qualche ora, aveva prima una missione con Silente, tutte le sue cose erano già nel salone degli arazzi di casa Black, come del resto tutti i bauli degli altri, mancavano solo il suo, di Ginny e di Ron, che ogni anno era sempre l'ultimo e ogni volta scordava qualcosa.
In quel momento si stava svolgendo una riunione dell'Ordine della Fenice a cui lei e i ragazzi non era permesso accedere, Molly Weasley non li riteneva abbastanza grandi per poter far parte dell'Ordine. Sapeva che i professori erano in quella casa, aveva sentito le voci di Minerva e di Piton, tranne Silente e Harry che erano impegnati in qualcosa che aveva a che fare con le lezioni private che quest'anno il preside aveva deciso di dargli. Qualcuno bussò alla sua porta.
-Avanti- disse lei intenta a piegare i suoi 5 maglioni Weasley.
-Heilà Granger, posso entrare?- le chiese Fred facendo capolino alla porta.
-Certo George entra pure- gli disse guardandolo.
-Che palle Granger pensavo che dopo tutti questi anni avessi imparato la differenza.- le disse lui andando a sedersi sul suo letto.
-Non so di cosa tu stia parlando Fred.- disse infine la riccia beccandosi una cuscinata.
-Sai sarà strano non sentire la tua vocina che mi dice PUNIZIONE SIGNOR WEASLEY E SIGNOR WEASLEY.-
-Molto più strano sarà non dover più togliere punti alla mia casa Signor Weasley. Farete i bravi vero?- la riccia sapeva del loro negozio e ancor di più sapeva che la madre non era molto contenta della loro decisione di non finire la scuola.
-Hei Hermione, non siamo mica degli incompetenti! Sapremo cavarcela non ti devi preoccupare, piuttosto.- Fred estrasse una scatola dalla felpa. -Questo è per te da parte mia, non dire a George che te l'ho data.-
La riccia afferrò e aprì la scatola che conteneva i prodotti Weasley.
-Sai che sono severamente vietati a Hogwarts questi vero?-
-Eddai Granger, chi non vuole saltare le lezioni ogni tanto, merendine marinare.- disse lui prendendo una scatoletta più piccola e indicandogliele. -E poi non vorrai far passare una vita tranquilla a Gazza ora che non ci siamo più noi no? Per questo qui ci sono Torroni Sanguinolenti, Pasticche Vomitose, Fondenti Febbricitanti.- disse indicando ogni piccola scatolina o boccettina.
-Ah dammi qua Weasley.- disse lei prendendo la scatola per richiuderla e infilarla in fondo al suo baule.
-Perché non usi la magia per fare il baule? Qui puoi usarla nessuno saprà mai che hai praticato magia in una casa piena di maghi maggiorenni.- disse il rosso scuotendo la testa.
-Questo lo so, ma mi crea un ordine mentale sapere cosa sto mettendo nel baule, così da ricordarmi se sto dimenticando qualcosa.- disse la ragazza sorridendo.
Si trovava bene con Fred, durante quell'estate avevano legato molto.
All'improvviso degli schiamazzi dal piano di sotto la fecero ridestare dai pensieri.
-Andiamo?- disse Fred alzandosi e porgendogli il braccio come un cavaliere.
Insieme scesero le scale ridendo, quando la ragazza vide il suo migliore amico.
-Harry!!- gli corse incontro la Grifona trovandoselo davanti e lo abbracciò, li guardavano tutti con tenerezza, ma tutti compresi loro sapevano che non c'era malizia nei loro gesti, era un abbraccio fraterno.
-Hei Hermione, sei stata assoldata dal signore oscuro?-
Hermione si staccò e lo guardò confusa.
-Pensavo che volessi arrivare dove non è ancora riuscito lui, mi stavi strozzando!- rise e Hermione e tutti gli altri lo seguirono.
-Pronto per tornare a Casa?- chiese al suo migliore amico.
-Hogwarts- disse solo, non servivano altre parole, Hogwarts era casa.
-Harry! Ragazzo Mio!- la figura di Sirius uscì dalla cucina, avevano appena finito una riunione dell'ordine che Hermione sapeva che Fred e George avevano tentato di ascoltare, li guardò, Fred ancora sull'ultimo gradino accanto al gemello, e loro fecero un movimento con la testa che fece intendere alla riccia che ne avrebbero parlato più tardi.
Harry nel frattempo si era lanciato nelle braccia di Sirius, finalmente Hermione vide il volto di Sirius rilassarsi al contatto con il suo figlioccio.
"Finalmente ora so che sei al sicuro".
Hermione si guardò intorno ma nessuno aveva parlato, eppure sembrava la voce di Sirius? Che cosa stava succedendo?
-Ragazzo mi fa piacere vederti tutto intero.- gli disse Molly -Un po' patito, perciò tutti a cena, i professori hanno gentilmente accettato rimanere per cena per festeggiare l'inizio di un nuovo anno scolastico con noi.- disse facendo entrare tutti i ragazzi in cucina.
Hermione entrò e si sedette accanto a Tonks che le sorrideva, si guardò intorno, c'erano la McGranitt seduta di fianco a Silente che era a capotavola, accanto a lei Remus e, Hermione spalancò gli occhi notando di essersi seduta davanti a Severus Piton, per un istante lo guardò negli occhi, in quegli occhi neri come la pece, poi distolse subito lo sguardo per posarlo su Silente che aveva attirato la loro attenzione.
-Ragazzi miei, buonasera, noi professori abbiamo accettato l'invito a cena di Molly perché volevamo parlarvi prima dell'inizio delle lezioni. In particolare io volevo parlarvi, voi ora siete la resistenza, le nuove leve.- Molly voleva intervenire ma sia Silente che Arthur la trattennero, Hermione sapeva bene che Molly non voleva in alcun modo che nessuno dei ragazzi prendesse parte a nulla, ma erano ormai tutti, o quasi maggiorenni, non poteva dire loro che cosa fare.
Silente guardò ad uno ad uno i presenti soffermandosi su lei ed Harry.
-Non vi nascondo che questo sarà un anno difficile, ragazzi miei ma ho bisogno che mi facciate un a promessa.- e detto questo guardò tutti, in particolare guardò il professor Piton molto intensamente.
-Quale promessa Preside?- fu proprio lei, Hermione, a interrompere quello scambiarsi di sguardi, l'uomo portò allora i suoi occhi in quelli di Hermione.
-Ho bisogno che mi promettiate, che nonostante tutto, qualsiasi cosa dovesse succedere, vi fidiate sempre gli uni degli altri, noi tutti qui stasera sappiamo che da domani le cose cominceranno ad essere difficili, ma ho davvero bisogno di sapere che nessuno di voi lascerà solo gli altri, promettetemi questo ragazzi, ho bisogno che voi vi fidiate sempre gli uni gli altri, siamo noi, siamo solo noi.- detto questo fece un cenno a Harry seduto accanto a lui.
-Preside, non so perché ci chiede questo ma in questi anni ho imparato a non farmi domande ed accettare ciò che lei volesse, perciò glielo prometto.- disse il bambino sopravvissuto all'uomo che gli sorrise. A turno ognuno di loro disse la loro, quando toccò a Hermione disse:
-Preside, io ho fiducia in lei, quindi se mi dice di promettergli che ci fideremo sempre gli uni gli altri io glielo prometto.- lui mi guardò molto intensamente poi portò il suo sguardo a quello di Piton.
-Te lo prometto Albus.- lo sguardo del professore di Pozioni era più nero e intenso del solito se possibile mentre era incatenato a quello del preside.
"Albus.." questa volta la voce era quella di Piton ma ancora una volta nessuno aveva parlato, iniziava a farsi delle domande ma cercò di non farsi notare.
"Dimmi Figliolo.." vide Piton fare una smorfia a quel nomignolo.
"Perché stai facendo tutto ciò? Tanto lo sai che non si fideranno mai dopo.." Piton non finì ma dall'altro lato non arrivò risposta. Silente aveva interrotto il collegamento? Che si fosse accorto che Hermione stava "sentendo". Guardò l'uomo ma lui non la stava guardando.
"Albus? Non mi chiudere fuori!" di nuovo Piton.
"Non ora Severus.." Hermione non sentì più nulla.
Alla fine tutti promisero a Silente ciò che aveva chiesto.
Cenarono e poi tutti ragazzi salirono in camera pendendo letteralmente dalle labbra dei gemelli in attesa.
-Ragazzi, lui è sempre più forte, sembra che ci sia qualcosa che lo rafforzi, e Silente, a quanto dice è quasi vicino a capirlo, ma gli manca qualcosa, qualcosa che secondo lui ha un certo Lumacorno, non chiedetemi chi sia perché non l'ho mai sentito- disse sbrigativo Fred.
-Io si!, Sono andato a prenderlo con Silente qualche settimana fa per convincerlo a tornare a Hogwarts, a quanto pare era un insegnante, e sentite sentite, all'epoca di mia madre.-
-Ma Harry che cosa insegnerà? Difesa? è l'unica cattedra libera al momento giusto? Dopo il rospo alla fine dell'anno Piton aveva fatto entrambe le materie per l'ultimo mese di scuola- disse Ginny. Hermione iniziava a chiedersi come mai Silente volesse proprio quel professore che sembrava avesse una chiave per capire le intenzioni del Signore Oscuro.
-No Ginny, insegnava pozioni!- Disse guardando la riccia, il ragazzo immaginava già che non ci avesse messo troppo a capire.
"Questo poteva solo significare solo una cosa.. Severus Piton sarebbe stato in nuovo insegnate di difesa contro le arti oscure, e finalmente per lui oserei dire" sorrise la riccia e il moro capì che aveva capito.

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