COMPLETA [Yaoi] Una Storia magica tra Killua e Gon[ BL-AU ]KILLUGON

9 ●ʀɪᴄʜɪᴇsᴛᴀ ᴅɪ ᴀᴘᴘᴜɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ.●

Qui ho cercato di rendere la scena più interessante mettendo del pepe nel rapporto di Killua e Gon.
Ho aggiunto un personaggio che fa parte dei miei OOc ma che ha un altro nome ( e se capite chi è, complimenti avete letto molte delle mie storie.)

●ʀɪᴄʜɪᴇsᴛᴀ ᴅɪ ᴀᴘᴘᴜɴᴛᴀᴍᴇɴᴛᴏ.

In classe Gon si mise in prima bancata perchè amava studiare e dato che aveva faticato ad arrivare a quel livello lo trovava più che giusto impiegnarsi e dare il massimo, come per dire al mondo che anche chi nasceva poco intelligente poteva esserlo se seguito, peccato che non teneva conto che la sua mente era forte già di principio, che bastava allenarla sotto una guida che in questo caso era stato il libro.

Molte volte si era chiesto come mai fosse stato scritto e sopratutto il perchè ci fosse stato al suo interno un braccialetto chiamato capace di amplificare le proprietà psichiche se avesse avuto vicino la pietra gemella.
Sapeva solo il nome "La stella del senso" Per Gon non aveva senso un nome simile però non se ne era preoccupato.
Non c'era stato scritto molto,vse non che fosse stato tramandato in famiglia.

Credeva di essere il prescelto perchè quando lo toglieva e usava il potere, quello riappariva, chiuso nel suo polso destro, ed era strano. Se avesse guardato meglio Killua, avrebbe visto lo stesso bracciale, solo che aveva il centurino azzurro al posto del verde acqua.

Killua si piazzò alle ultime bancate. Avrebbe portato avanti il suo piano per tirare allo scoperto il colpevole, il problema era che avrebbe dato problemi alla gente innocente, però era convinto che fosse il male minore.

Prima di tutto doveva zittire la scuola, su questo aveva il potere del denaro: la scuola richiedeva le donazioni e poteva darne, per di più era sicurissimo che i suoi due amici del cuore lo avrebbero aiutato, almeno Izumi, in quanto lavorasse e guadagnasse a missione qualche milione, in più il lavoro da modello arrotondavano le cifre. Insomma era sicuro che lui non avrebbe detto di no.

In classe si presentarono molti della prima, in particolare un ragazzino che prese subito gli occhi di maschi e femmine per quanto fosse invidiabile: capelli arruffati blu dal riflesso oltremare. Occhi cobalto che davano il senso del cielo stellato. Fisico slanciato e modellato. Aveva alle orecchie degli orecchini da una parte uno scheletro e dall'altra un cuore. Portava una collana nascosta dalle vesti che aveva una falce, in più sul tascino destro del cuore c'era una bambola a forma di mietitore.
Quello che piaceva al gruppo era il viso lineare, dagli occhi a tratti delicati, diversi da quelli giapponesi, sembrava avere origini occidentali.

In silenzio si sedette ed intanto nel cammino assaporó i complimenti sul suo aspetto e non si stupì che Luna andasse da lui colpita