IV

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E sei bella,che ogni stella si vergogna esmette di brillare;proprio quella che nei sogni tiinnamori e non ti vuoisvegliare

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E sei bella,
che ogni stella si vergogna e
smette di brillare;
proprio quella che nei sogni ti
innamori e non ti vuoi
svegliare.

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-Siete stati bravissimi.- Jing abbraccia alcuni dei giocatori mentre Lia batte il cinque ad Alexis e si congratula con lui, avvicinandosi poi al duo argentino che la stringe in un abbraccio gioioso, tanto che il numero 19 la prende in braccio per farle fare un giro in aria.

-Si è campioni per un motivo.- commenta e batte loro il cinque, osservando i loro sorrisi meravigliosi.

-I tifosi juventini se ne stanno andando.- afferma Roberto Gagliardini, salutando poi i suoi tifosi.

-Ma chi se ne frega? Adesso è il momento di festeggiare.- sorride Bastoni, poggiando un braccio sulle sue spalle.

-Lia dobbiamo fare la foto con la coppa, eh.- dice il niño, ricevendo un si come risposta.

-Voglio anche io una foto con te e la coppa.- asserisce Caleb, ricevendo anche lui un abbraccio con tanto di congratulazioni.

I giocatori avversari cominciano ad avvicinarsi per porgere le loro congratulazioni ai vincitori e, per puro caso, la mora si ritrova a parlare con Manuel Locatelli, un giocatore che ha conosciuto durante la sua permanenza di qualche mese al Sassuolo. Parlano di varie cose, senza soffermarsi sulla partita e lei gli racconta di come lo abbia visto parecchio migliorato rispetto a qualche tempo fa.

-Ci vuoi rubare il portafortuna, Manu?- scherza Alessandro, dandogli il cinque.

-Ci serve ancora.- si aggiunge Nicolò, una delle persone con cui Manuel ha legato di più in nazionale.

-Non mi seguirebbe nemmeno se la pagassi.- risponde.

-Il suo posto è qui.- a scherzare con loro si aggiunge anche Giorgio.

-José Zanetti, che storia.- fa lui.

-Averne 2 in associazione ti mette pressione, è peggio del mister, non ti fare trarre inganno da questa faccia da brava ragazza.- la butta lì Ale.

-Ah si? Mi ricorderò di riferire ciò a chi di competenza.- scherza lei.

-E mo sono cazzi tuoi.- fa Nicolò.

Nel mentre parla con i ragazzi, Lia bota Paulo parlare con Lautaro e scambiarsi un veloce abbraccio con lui, ma lo stesso non vale per Caleb che si limita a guardarlo male, sguardo che poi viene ricambiato.

-Quei due hanno litigato secondo me.- commenta Manuel, evidentemente ignaro del motivo di tutta quella tensione.

-A dire il vero non voglio nemmeno parlarne.- mormora la ragazza mentre porta le braccia al petto.

-Basta non pensarci, Lia.- dice Ale.

-Se finiscono per litigare sul serio, la colpa sarà mia.- sbuffa.

-Interessi a Juarez?- la domanda di Chiellini è più che lecita a questo punto.

-Come se non fosse ovvio.- ride Nicolò, ormai lo sanno pure i muri che è così.

-Quindi è per questo che c'è tanta tensione.-

-Come i bambini dell'asilo.- sospira mentre sistema le ciocche scure dei capelli dietro le orecchie, allontanandosi per raggiungere Jing, Steven e suo zio Javier.

-Cos'è quel muso lungo? Abbiamo vinto.- commenta Jing, ma non sembra funzionare.

-Dirò al mister di parlare con Juarez di persona, non preoccuparti.- prova a tranquillizzarla suo zio, ormai è noto a tutti che la colpa di quel fallo erano le continue provocazioni del loro difensore.

-Adesso è il momento di rallegrarsi, non di buttarsi giù.- anche se non sembra, Steven Zhang è una persona molto socievole ed ha anche molta confidenza con la piccola Zanetti.

Jing la prende per mano e la porta a vedere la coppa, rallegrandola almeno un po' e, a quella vista, Alexis la prende da parte per scattare la foto, posando anche insieme a Lautaro, Correa, Jing, lo zio, il mister e Steven, sentendosi super emozionata quando tiene in mano il grande trofeo. Quando il fotografo glielo chiede, sorride anche per uno scatto con Caleb ma fa subito per andarsene, venendo seguito da lui che, prendendola per mano, la porta in un posto isolato all'interno, dove avrebbero potuto parlare tranquillamente di quanto accaduto.

-Non voglio che tu fraintenda, Lia.- inizia lui, in spagnolo.

-Non penso che ci sia possibilità di fraintendimenti, lo hai fatto di proposito.- sospira lei.

-È stato lui a commettere fallo.-

-Perché tu non la smettevi di sorridere come un idiota.-

Che sia per fortuna o sfortuna, Paulo stava uscendo dagli spogliatoi dopo essere andato a darsi una veloce rinfrescata e si ferma dietro la parete ad ascoltare quello che i due hanno da dire.

-Se fossi stata nei panni dell'arbitro, il giallo lo avrei dato a te.-

-Volevo proteggerti.- risponde allora Caleb, sospirando.

-Ma da cosa, Caleb? Cosa? Non ci siamo nemmeno rivolti la parola, non ci siamo nemmeno avvicinati per sbaglio, dovresti imparare a distinguere la vita da professionista e la vita personale.-

-Non ci riesco, ti ho vista stare male per lui.-

-Ma non è compito tuo rompere le scatole a chi mi suscita delle emozioni. Quello che faccio, dico o sento con le altre persone, non sono affari tuoi.- inizia ad alzare il tono di voce.

-Andiamo Lia, sai anche tu che non avevo cattive intenzioni.-

-Non mi interessa, anche se per bene, non sono cose che ti riguardano. Siamo due adulti, possiamo pensare da soli ai nostri problemi. Smettila di essere così saccente ed arrogante, mi dai davvero sui nervi.-

-Scusa tanto se voglio che tu stia bene.-

-Adesso che hai fatto lo stronzo e mi hai messo in mezzo ad una questione all'interno della quale non dovrei nemmeno stare, non sto bene.- risponde mentre se ne va, sbattendo con forza i piedi.

Anche il ragazzo se ne va, passando per l'altro corridoio e Paulo torna dai suoi compagni appena in tempo per la premiazione.

-Guarda lì!- riconosce la voce di Jing e sorride quando la vede prendere sotto braccio l'altra ragazza ed indicare lei uno striscione in particolare di due tifose: "Lia sei bellissima". Lei manda loro un bacio e le saluta con un cenno della mano, allontanandosi per prendere il telefono e scattare una foto.
Vorrebbe davvero fare come Giorgio gli ha consigliato, andare e creare l'occasione almeno per congratularsi con lei per la vittoria, osservare da più vicino quel sorriso timido e leggermente tirato, magari anche abbracciarla ma decide di lasciar perdere. Quest'oggi non sarà sicuramente una delle persone che vorrebbe vedere, un po' come gli altri giorni.

Una vita non basta // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora