LIII

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Ti voglio assaporare come fossidroga ma abusarne come fossi cocama uno che lo fa per bisogno e nonper moda, si

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Ti voglio assaporare come fossi
droga ma abusarne come fossi coca
ma uno che lo fa per bisogno e non
per moda, si.

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Lo stadio è praticamente vuoto, al suo centro resta seduto solo Paulo che si guarda intorno mentre sospira profondamente. Non si sarebbe mai aspettato un addio così, ma è comunque grato per tutto quello che ha ricevuto non appena è entrato nello spogliatoio juventino per la prima volta. Deve tanto a tutti: la società, i compagni, i fan e tutti gli altri.

Lia sorride quando riceve il permesso di poter entrare anche lei in campo, non si immaginava che glielo avrebbero concesso così facilmente ma l'uomo della sicurezza si è solo limitato a dire che alla società, Paulo, sta molto a cuore. Forse per questo le ha permesso di stargli vicino adesso.

-Hey.- mormora mentre si siede accanto a lui, accarezzando la sua testa.

-Ciao.- sorride anche lui, con gli occhi ancora rossi.

-Sei stato grande.- adesso accarezza la sua guancia, ma lui non sembra farsene niente e dunque poggia la testa sulla sua spalla.

-Grazie.- dice e bacia la sua spalla.

-Oggi hai dato la prova di non essere solo un grande giocatore, ma anche un grande uomo.- lo stringe mentre lui sorride davanti alle sue parole.

-Lia dovremmo parlare.- tira su con il naso.

-Lascia perdere adesso, abbiamo tutto il tempo di questo mondo.-

-No, voglio chiarire adesso. Non ce la faccio più.- si mette dritto e la guarda negli occhi. -Non sapevo davvero che Camila fosse qui, non sapevo nemmeno che ci saremmo visti in quel bar o non ci sarei proprio andato. Ha fatto tante scene affinché la riaccompagnassi in hotel perché non ricordava quale fosse la strada, ma giuro che non avevo idea di come si sarebbe comportata.- legge la sincerità dei suoi occhi e, adesso, si sente davvero una sciocca.

-È ok.- sospira. -È colpa mia, avrei dovuto parlartene subito e non fare di testa mia come al solito. Mi dispiace per questo e per la scenata di una settimana fa.-

-Quella è stata anche colpa mia.-

-Sei scemo? Non è stata colpa tua, non dirlo nemmeno per scherzo.- accarezza le sue labbra, avvicinandosi poi per un bacio.

Le mani di lui si poggiano sulla sua vita e si fa ancora più vicino a lei, sospirando contro le sue labbra, sentendo un peso in meno nel petto. Accarezza i suoi capelli castani e sorride in sua direzione quando si staccano, facendo scontrare i loro nasi.

-Adesso però devi dirmelo.- dice lei.

-Ti amo.- risponde lui, capendo immediatamente a cosa si riferisce.

-Anche io.- gli da un altro bacio. -Da morire.-

-Andiamo a casa?- propone.

-Si.- annuisce, alzandosi in piedi insieme a lui che si prende del tempo per guardare un'ultima volta quel campo.

-

Una volta arrivati a casa, hanno cenato velocemente e si sono poi messi sul divano. Lui steso normalmente con lei addosso, mentre guardano la home di instagram insieme, al buio.

-Natalia Zanetti in lacrime per l'addio di Paulo Dybala alla Juve.- legge lui. -Hai pianto?-

-Mi sono commossa.- risponde lei.

-Amore.- fa lui, accarezzando la sua testa. -Ci sono tanti bei commenti su di te.-

-Che bello.- mormora lei, sorridendo felice.

Poco dopo lui mette via il telefono e si dedica esclusivamente a lei che si fa più vicina al suo viso per lasciare tanti piccolo baci sul suo volto, lasciando per ultime le labbra. All'inizio sono piccoli contatti innocenti, dopo prendono una piega sempre più passionale e quando le mani di entrambi si stringono sui reciproci corpi, sospirando pesantemente e lui si mette seduto, tenendo lei a cavalcioni. Sono le mani di Lia ad insinuarsi sotto la maglia di Paulo, alzandola per far si che potesse toglierla e la getta a terra.

-Sei sicura, Lia?- domanda lui con gli occhi che luccicano.

-Si.- risponde in un sussurro, baciando la sua fronte.

Allora lui si mette in piedi, la tiene in braccio e cammina verso la sua stanza e la adagia sul suo letto, posizionandosi sopra di lei. Procede con la rimozione della canottiera nera che lancia da qualche parte per terra. Accarezza leggermente il suo seno e sistema le mani sulla sua schiena così da poter sbottonare il reggiseno a cui abbassa prima le spalline. Quando anche quello è fuori, poggia la bocca sul suo petto e fa per tirare giù anche i pantaloni della tuta che ha indossato una volta che sono tornati a casa. Lia sospira e fa cenno lui di togliere gli indumenti che gli fasciano il busto e, quando entrambi rimangono con solo la biancheria addosso, ritornano a baciarsi ed instaurano un contatto visivo che lascia aumentare la voglia di toccarsi ed unirsi. Anche i boxer e le mutande vengono tolti e a separarli, adesso, non c'è proprio nulla. Indossa la protezione e si sistema meglio tra le gambe della ragazza, unendo la fronte con la sua quando spinge ed entra in lei. Entrambi assaporano quella sensazione familiare e mugolano per il piacere, mentre si scambiano baci ed abbracci.

-Sei bellissima, cazzo.- mormora lui vicino all'orecchio di Lia, facendola gemere ancora più forte quando lascia un bacio proprio lì vicino.

-Paulo..- mormora lei tra un gemito e l'altro, affondando le dita tra i suoi capelli castani. -Mi fai andare in tilt il cervello.-

Lui ride e torna a baciarla passionalmente, affondando un po' di più in lei.

-Ti amo, Lia.-

-Ti amo, amore.- risponde mentre socchiude gli occhi e muove i fianchi leggermente.

Una vita non basta // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora