"Una vita non basta, non per viverti come vorrei"
Sono parole perse tra le stelle, parole pesanti, piene di significati.
Lia non si sarebbe mai aspettata di riavvolgere il nastro, di fare un passo indietro per capire cosa aveva lasciato indietro e c...
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E nonlotterò mai per un compenso,
lotterò per amore, lotterò per questo.
× × ×
Il giorno dopo, a seguito della partita contro il Cile, il cervello di Lia ha smesso di funzionare per la troppa stanchezza dato che Victoria ha usato ogni scusa possibile per far si che si trattenessero fuori fino a tardi. Le due ore di sonno che le sono state concesse non sono abbastanza quando devi preoccuparti del mal di testa, una partita, un'amica che perde la testa prima di ogni partita e tutto il resto dei preparativi. Almeno la vittoria le ha donato un po' di serenità e può tentare di dormire sogni tranquilli quando tornerà nella sua stanza, sistemerà il resto del lavoro e potrà finalmente poggiare la testa contro il cuscino.
-Sembra che tu stia per svenire, Lia.-
-Addormentarmi.- corregge suo padre e alza gli occhiali da sole sulla testa.
-Tra poco arriveremo al dormitorio, potrai dormire quanto vorrai.- accarezza i suoi capelli castani e la osserva mentre poggia svogliatamente la schiena e la testa contro il sedile, chiudendo gli occhi.
-Devo finire di sistemare le cose.- mormora per poi sbadigliare.
-Puoi anche farlo dopo.-
-Non riuscirei a dormire col senso di colpa di non aver fatto niente.- ride e in quel preciso momento il bus parte e, senza nemmeno accorgersene, si addormenta lì.
Nel mentre i ragazzi ridono e scherzano come al solito, alcuni più vivaci di altri data la fatica generale.
-Questa sera birra e donne per festeggiare!- urla uno di loro, facendo ridere gli altri.
-Ora chiedo a Victoria di portarci qualche amica.- incoraggia un altro.
-Vedete di darvi una calmata là dietro.- lì riprende il mister per poi tornare a parlare con José.
-Che fine ha fatto Caleb?- domanda Giovani, trovandolo intento a tenere gli occhi chiusi. -Sta dormendo?-
-Come potrei con tutto questo casino?- sbuffa.
-Lia ci riesce.- alza le spalle.
Caleb si alza leggermente e la osserva anche se non può vedere molto, solo lei appoggiata con una mano sotto al mento.
-Victoria le ha fatto fare le ore grandi.-
-E non hai visto quanto era ubriaca.- commenta il Tucu.
-Lia?- chiede Paulo.
-No, Vic. A stento si reggeva in piedi, dovrebbe essere da Lia o se ne sarà già andata.-
-Lia non beve nemmeno quando vinciamo.- alza le spalle Lautaro, non l'ha mai vista scomposta in tutti quegli anni.
-È perché le piace avere le cose sotto controllo, è fatta così.- dice il biondo dell'Inter, appoggiandosi di nuovo contro il sedile.
-Tu l'hai mai vista fuori di sé?- Joaquin si gira per guardare Paulo, chiedendogli qualcosa che forse lui potrebbe sapere.
-È sempre stata la stessa.- risponde dopo averci pensato su.
-Non che mi aspettassi un animale da festa.- fa Di Maria, è impossibile vederla fuori di sé, persino quando è arrabbiata riesce a mantenere il controllo.
-Guardate che il padre è proprio qui.- commenta José, facendoli ridere.
-Solo complimenti per Lia.- mormora Lautaro.
-Ti conviene, Toro.-
Quando finalmente tornano al loro stabilimento, Natalia apre gli occhi e scende dal pullman per andare subito nella sua stanza dove avrà un po' di pace prima di mettersi a lavorare. Quando rientra trova la stanza inaspettatamente in ordine e quando apre i messaggi, si accorge che Victoria ha voluto trovare un modo per ringraziarla per ieri. Scuote la testa e poggia la borsa sul letto intatto, estraendo quel che deve rileggere e controllare, sentendo anche da qui le risate dei ragazzi.
-
-Hey belli, congratulazioni per la vittoria.- esclama Victoria non appena arriva con due buste in mano.
-Hey Vic, ti sei ripresa da ieri?- ride Joaquin.
-Abbastanza, sto una favola.-
-Che cosa sono quelle buste?- domanda Molina.
-Niente che riguardi voi maschietti, sono per Lia.- spiega senza dare troppi dettagli.
-Credo che stia dormendo.-
-Nah, è sveglia.- risponde lei. -Chi l'ha mai vista dormire quando deve lavorare?-
-Giusto.- dicono in coro.
-Adesso sono curioso, cosa le hai portato?- domanda Caleb.
-Le ho fatto un regalo, potresti essere meno curioso adesso?-
-Come sei scontrosa, sicura che non sia niente di indicibile?- marca bene l'ultima parola.
-Ha ha, spiritoso.- si siede su una sedia. -Le mando un messaggio ed aspetto che finisca.-
-A proposito.. è ancora arrabbiata?- chiede uno dei ragazzi che ieri è stato testimone della sua rabbia sfogata contro Caleb.
-Beh, ce l'ha con Caleb.- risponde molto semplicemente.
-Lia mi odia proprio, la faccenda è ben diversa.- sbuffa il diretto interessato.
-No che non ti odia, vuole solo che tu la smetta di fare lo scemo. Per il resto, non odia nessuno dei due.-
Paulo la guarda, non che pensasse di essere odiato, ma credeva che, per un motivo o per un altro, ce l'avesse anche con lui.
-Tipico, adesso la colpa sarebbe solo mia.-
-La colpa è solo tua.- lo riprende la bionda.
-Fanculo Vic, cosa vuoi saperne tu?-
-Penso di sapere meglio di te come si sente dato che hai fatto una stronzata.-
-Le cose si fanno in due o credi che valga solo per le mielose storie d'amore che leggi?-
-Caleb, calmati avanti.- prova Lautaro.
-Almeno io non vivo il dramma di essere continuamente respinto come uno sfigato.- ribatte lei, acida e stufa di sentirlo parlare. -Sgonfia un po' dal tuo ego, ragazzone.-
-Che cazzo hai detto?- si mette in piedi e anche Paulo che è seduta accanto alla ragazza fa lo stesso.
-È una ragazza Caleb, piantala.-
-E tu perché ti metti in mezzo? Ti credi migliore di me solo perché sei difeso da Lia? Non vali un cazzo per me.- sputa in preda all'ira.
-Non mi interessa quello che pensi di me, ma lascia in pace Victoria.-
-Che c'è ora vuoi prenderti anche lei? Magari farla innamorare e poi lasciarla in preda alla tristezza perché sei un uomo senza palle?-
-Stai sbagliando, Caleb.- Lautaro poggia una mano sulla sua spalla e prova a farlo calmare ma non sembra abbastanza.
-Non toccarmi, è ora di risolvere questa cazzo di situazione una volta per tutte.- torna a guardare Paulo dritto negli occhi. -Non mi piaci, se prima avevo un briciolo di rispetto per te, l'hai perso quando hai fatto lo stronzo?-
-Ho fatto lo stronzo perché lei voleva me e non te? Sicuro di non essere tu lo stronzo dei due?-