"Una vita non basta, non per viverti come vorrei"
Sono parole perse tra le stelle, parole pesanti, piene di significati.
Lia non si sarebbe mai aspettata di riavvolgere il nastro, di fare un passo indietro per capire cosa aveva lasciato indietro e c...
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Un coro con la stessa voce, gli occhi con la stessa luce.
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nataliazanetti ha aggiunto un nuovo contenuto alla sua storia:
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- -Mi fermo qui?- domanda Paulo mentre parcheggia.
-Si, mettila qui.- risponde Lia.
-Pronta?- sorride quando alza il freno a mano.
-Direi di no, ma credo che non abbia più molto tempo.-
Scendono dalla macchina e si prendono per mano mentre camminano verso l'interno dello stadio milanese, salutando alcuni membri dello staff che si fermano a parlare con Lia riguardo ad alcune cose.
-Eccoli qui, ciao bambina.- saluta contento José quando sua figlia lo raggiunge.
-Ciao papà.- gli bacia la guancia.
-Com'è? Tutto bene?-
-Diciamo.- risponde mentre abbraccia anche suo zio.
-Andrà tutto bene, Samuel è entusiasta.-
-Paulo!- esulta il padre.
-Ma mai quanto tuo padre quando vede Paulo.- aggiunge Javier, facendola ridere.
-È tua figlia, Javier?- domanda una faccia conosciuta, Sneijder.
-Mia nipote, la figlia di José.-
-Piacere di conoscerti, Wesley.-
-Natalia, piacere mio.-
-Io e te non abbiamo bisogno di presentazioni.- le sorride Marco Materazzi, dandole un abbraccio. -È tutto perfetto qui, ti sei organizzata alla grande.-
-Non perché è mia figlia, ma è la migliore in questo genere di cose.- José si vanta un po' davanti ai suoi vecchi amici.
-Cuore nerazzurro, si vede.- commenta Marco, dandole una pacca sulla spalla.
-Non si direbbe da chi frequenta.- scherza, lanciando una frecciatina a Paulo.
-Lasciali stare, guarda come sono belli.- interviene Totti che spunta da chissà dove. -Però te lo devo rubare, mi serve alla Roma, tranquilla che però non mi ci fidanzo.- scherza.
Fa la conoscenza di grande stelle che hanno scritto la storia del calcio, dire che è emozionata è dire poco, però manca ancora qualcuno con cui ha parlato solo telefono per l'organizzazione, l'occhio giudice che la spaventa di più.
-Che c'è?- Paulo le accarezza la schiena.
-Niente.- prova a mentire, sorridendo.
-Sei nervosa, ti si vede da lontano.- la becca. -Stai tranquilla, andrà alla grande.- le da un bacio sulla guancia.
-Va bene.- mormora e poggia la testa sulla sua spalla, mentre lui torna ad ascoltare i discorsi degli altri.
-Buonasera!- saluta una voce esterna a tutto, facendo nascere un caro tra i presenti che accolgono con grande entusiasmo Samuel. -Fermi tutti.- dice dopo aver salutati un paio di loro. -Dov'è Lia?- domanda con un forte accento.
-È qui, è qui.- dice José. Si mette dritta e sorride all'uomo che sorride e la abbraccia.
-Grazie per quello che hai fatto, è tutto perfetto.-
-È stato un piacere.- risponde lei.
-Sei stata bravissima, Javier mi avevo detto che sei eccellente.-
Ringrazia ancora ma il lavoro la chiama ed è dunque costretta a raggiungere il campo.
-Ci vediamo dopo.- dice al fidanzato.
-Stai attenta.-
-Anche tu.- si danno un veloce bacio e poi si separano.
Sorride quando vede che le telecamere, gli ospiti e i tifosi sono già al loro posto, entusiasti di questa partita così importante. Si mette subito a lavoro e comincia a dirigere lo staff per rendere tutto il più perfetto possibile. Saluta anche le persone che sono appena arrivate e che giungono a vedere com'è la situazione, continuando poi a dirigere le cose. Presto arrivano anche i presentatori che daranno un po' di vita alla serata e, dopo un piccolo spazio musicale con Sergio Sylvestre, iniziano le presentazioni dei giocatori.
Il pubblico, ma non solo, acclama questi ragazzi e desidera vedere questa partita che rimarrà per sempre indelebile nei cuori di tutti gli spettatori ma anche di tutti i giocatori. Lia siede al posto designato appositamente per lei e sorride quando rivede suo padre correre nel campo, con indosso quella maglia bianca che indica la sua squadra. Nella sua testa si chiede se debba tifare per lui e suo zio che indossano la maglietta bianca o per Paulo che indossa quella blu. La partita inizia e subito si distingue il fenomeno ex Milan: Filippo Inzaghi che porta la sua squadra al vantaggio.
Rimane incantata davanti a quel calcio pulito, dove i giocatori sorridono per tutto il tempo mentre si superano, si passano la palla, tentano il goal e corrono alla parata, riprendendo anche un po' di quello spirito che, tempo fa, li portava a rivaleggiare sul terreno da gioco. Basta davvero poco a far esultare l'audience, ognuno urla per il giocatore che più preferisce e migliaia di sciarpe o maglia di differenti colori si mescolano armoniosamente: non esiste una curva nord o una curva sud, questa è la partita che vede impegnato l'amore, quello per lo sport e per la causa.