XVI

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You talk of the pain like it's all alright but I know that you feel like a piece of you's dead insidе

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You talk of the pain like it's
all alright but I know that
you feel like a piece of
you's dead insidе

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-È la prima volta che vado a visitare l'ufficio di un'altra squadra.- commenta Jing non appena scende dal treno con Lia.

-È per questo che Steven ti ha mandato qui?-

-Si, crede che sarà un'esperienza.-

-Staremo lì per massimo un'ora.- fa stranita.

-Forse voleva solo che mi togliessi dai piedi.- alza le spalle.

-La prossima volta parlo io con t'ho fratello.- scuote la testa divertita dalla sua ipotesi.

Jing è molto vivace, in mancanza di qualcuno come Lia, che è capace di lavorare e di darle da fare, non farebbe altro che cercare compagnia e disturbare gli altri, ha dovuto far si che venisse tenuta d'occhio quando è partita per il ritiro in Argentina.

-Uh che bello, visito una città che non sia Milano.-

-Emozionante, vero?- sorride.

-Più o meno, vedrò solo un ufficio ma sempre meglio di niente. Spero che Steven mi porti in un bel posto quest'estate.-

-Lo farà.- ma non può certo dirle che le ha chiesto un consiglio su dove portarla.

-Tu hai già qualche piano?-

-No, devo seguire l'Argentina ai mondiali.- spiega.

-Oh giusto.- mormora. -Dove lo prendiamo il taxi?-

-Qui. Laggiù ne è già arrivato uno, muoviamoci prima che ci salga qualche altro.-

E così riescono a prendere quello ed arrivano fino allo stadio, lo osservano per un po' di tempo: non ci erano mai entrare prima d'ora per qualcosa che non riguardasse una partita.

-Salve, sono Natalia Zanetti, sono qui per risolvere il problema della documentazione di un giocatore.- dice alla segretaria che sorride cordialmente e la invita poi a salire ad un certo piano e parlarne direttamente con chi di competenza. Ringrazio per la disponibilità e prende l'ascensore.

-Non avevo tenuto in considerazione che a San Siro siamo più informali perché ci conosciamo, adesso sento che devo comportarmi bene.- sussurra la minore.

-Dovresti farlo anche quando siamo a casa.- si sistema la mascherina.

-Ma lì sono tutti nostri amici.-

Lia scuote la testa e sorride, anche se non può essere vista. Quando sente il "bing", si prepara ad uscire e subito, dopo aver voltato l'angolo, trova la persona che le è stata descritta. Parlano del problema subentrato e si sente anche in dovere di scusarsi, iniziando a guardare insieme i fogli e tutto ciò che manca.

-Mi servirebbe la delega che le hanno mandato per poter firmare.- dice cortesemente l'uomo e lei gliela porge. -Ok, le prendo le copie ufficiali, stampiamo quel che ci hanno inviato e firmiamo come d'accordo. Intanto potete accomodarvi.-

-Grazie.- fa Jing che va a sedersi per prima, mentre l'altra rimane in piedi ed incrocia le braccia al petto. -Si deve aspettare tanto?-

-Non lo so, ma immagino che anche loro abbiano del lavoro da svolgere.-

-Anzi, è tutto calmo.- osserva.

-

-Hey Paulito, cos'è tutta questa fretta?- domanda Alvaro mentre si veste.

-Devo raggiungere l'ufficio.-

-È per la questione della documentazione mai arrivata?- domanda Chiellini.

-Si.-

-Non se ne sarebbe dovuta occupare la tua ragazza?- domanda allora Danilo.

-Se ne sta occupando lei, sarà già qui.- indossa velocemente la maglietta.

-La stai raggiungendo per tenerle compagnia? Che carino che sei.- scherza Manuel Locatelli.

-Vai, prima che se ne vada lei.- ride Giorgio.

Non se lo fa ripetere due volte e corre fuori dalla porta, prendendo l'ascensore ed indossando la mascherina.

-Mi scusi, oggi sarebbe dovuta venire una ragazza per la compilazione dei moduli mancanti.-

-Si, sono due signorine. Sono già qui.-

-Saprebbe dirmi dove sono?-

-Sono nella sala d'attesa in fondo al corridoio.-

-Grazie.-

Respira profondamente e cammina verso la strada che gli è stata disignata e, quando si trova ad un passo, riesce a sentire la voce di Natalia e quella che sembra essere Jing.

-Hey, che bella visita.- sorride Jing, facendo così voltare anche la maggiore che, non appena incontra gli occhi del numero 10, sorride leggermente anche se non si può vedere chiaramente data la mascherina.

-Ciao.- saluta lei, avvicinandosi per i due classici baci e lo stesso fa anche Jing.

-Aspettate qui da molto?-

-Io ho un criterio di tempo molto diverso da quello comune, per me 5 minuti sono già troppi.-

-Aka no.- risponde l'altra, brandendo il cellulare dalla tasca quando lo sente vibrare. -Scusate.-

Si allontana un attimo per rispondere ad un'importante telefonata ed i due restano da soli, ne approfittano per parlare un po'.

-Devi firmare anche tu questi fogli?- domanda Jing.

-A dire il vero, no.-

-E allora perché sei stato chiamato qui?- piega leggermente la testa.

-Non sono stato chiamato.-

-Oh.- realizza solo dopo. -Oooohh, sei qui per lei.-

-Già, possiamo dire così.-

-Ci tieni parecchio a lei, eh?-

-Tantissimo, resterà sempre una parte integrante della mia vita.- e questo fa sorridere la ragazza.

-Lei non ha mai l'opportunità di parlarmi di certe cose ultimamente dato il carico di lavoro, ma anche per lei sarà sicuramente così.-

-Mi dispiace aver causato tanti casini.-

-Ormai è acqua passata, ha anche chiarito con Caleb qualche giorno fa. È come se non fosse successo niente.- tenta di rassicurarlo.

-Menomale, quindi alla fine l'ha fatto.-

-E dobbiamo ringraziare te, ci hai salvato da una tempesta.- ride.

-Una tempesta?-

-Quando Lia si arrabbia sono tutti di cattivo umore.-

-È vero.- si rende conto che è sempre stato così anche per lui, è come se tutti seguissero il suo stesso filone di vita. -Per il resto come vanno le cose?-

-Tutto bene, stiamo tutti bene. Tu invece?-

-Va tutto bene.- deve ammettere a sé stesso che non è proprio così, ma non può dire nulla adesso. -Ce l'ha almeno il tempo di riposare?- domanda poi e lei capisce subito cosa vuole dirle.

-Non è che io sia con lei a casa sua, ma se me lo chiedi è perché si vede che è un po' stanca.-

-No, in realtà non si vede. Ma so che si carica sempre di lavoro, pensavo che le fosse passata con il tempo, ma in Argentina mi sono reso conto che è rimasta sempre la stessa di sempre.-

-Difficilmente cambia le sue abitudini, non so se sia un bene o male dato che sembra essere piena di pensieri.-

Una vita non basta // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora