LXII

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Ma c'è il sole alle finestre, ora seiqui con me e non sento più niente

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Ma c'è il sole alle finestre, ora sei
qui con me e non sento più niente.

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-Non mi lamento, non sono venuta troppo male.- alza le spalle Lia, continuando a scorrere le storie di instagram indisturbata.

-Stai dicendo che io sono venuto male?-

-Lo hai ripetuto tu circa 29 volte, io ho detto che eri adorabile.-

Si trovano sulla terrazza della casa di Alicia per prendere un po' di sole, non pensavano che sarebbero stati così fortunati ma pensano comunque a passare del tempo in questo modo.

-E allora dillo ai tuoi follower che sono il più bello del mondo.-

-Non hanno bisogno che lo dica io, lo sanno già. Hanno anche loro gli occhi.-

-E tu lasci che mi guardino così?-

-Fino a quando non ti toccano a me va bene.- parla mentre digita sul telefono.

-A chi scrivi?-

-A mio padre.- risponde.

-Che ti dice?-

-Come stiamo e cose così.- digita l'ultimo messaggio e poi posa il cellulare, tornando a sdraiarsi a pancia in giù e a poggiare la testa sulle sue braccia.

-Che bella vista.- commenta lui, palpando il suo sedere.

-Paulo.- lo riprende lei senza aprire gli occhi.

-Non è colpa mia se hai un bellissimo sedere.- alza le spalle, facendola ridere.

-Anche tu hai un bellissimo sedere, ma non ti palpo alla prima occasione.-

-Beh io non mi stupirei se lo facessi, mi andrebbe bene.- si sdraia anche lui.

-Ci penserò.- accenna un'altra risata.

-Però sappi che mi lamenterò se lo farai in pubblico.-

-Non sono così disperata da farlo in pubblico.-

-Voglio vedere, sono tutti invidiosi del mio sedere.-

-Mi palperò da sola.- alza l'arcata sopraccigliare.

-Non puoi togliermi questo piacere.-

-È il mio sedere.-

-È il nostro sedere.- ribatte.

-Ma di che sedere state parlando?- domanda Alicia.

-Grazie a Dio, adesso mi lascerà in pace.- sospira Lia, alzandosi leggermente col busto e facendo peso con le braccia.

-Il sedere di Lia.- risponde suo figlio.

-E da quando è anche il tuo sedere?- ride al solo dirlo.

-Visto? Tua madre è una donna intelligente.-

-Sono il suo fidanzato, se non è il mio sedere, di chi dovrebbe essere?-

-Il suo.- risponde semplicemente. -Il tuo sedere allora dovrebbe essere al 25% mio dato che te l'ho fatto io.-

-Il mio è un sedere speciale.- scherza.

-Solo perché vale milioni?- ride la ragazza.

-Anche.- annuisce.

-Piuttosto, guardate qui cos'ho preso.- mostra quello che sembra un album delle fotografie che fa alzare immediatamente Lia.

-Non me lo voglio perdere.- esulta.

-Guarda che piccolo.-

-Aw, che tenero.- fa il musetto. -Che piccolo che era qui.-

-Qua aveva segnato il suo primo goal durante la sua prima partita.-

-Eri un piccolo sdentato.- sorride in direzione del fidanzato.

-Da piccolo era un tenerone, non è cambiato affatto.- osserva la madre, dando un bacio al figlio. -Te lo ricordi qui?-

-Eravamo in vacanza.-

-La tua prima vacanza.-

E subito dopo viene mostrata una foto con suo padre, lui aveva appena qualche anno ed era sorretto da un uomo con un enorme sorriso. Paulo si prende del tempo per osservare la foto, sorridendo malinconico a quel ricordo, venendo stretto dalla fidanzata. Non ha idea di che uomo sia stato suo padre, ma ne ha sempre sentito parlare in maniera eccellente da tutti e non può fare a meno di pensare che, in parte, il bellissimo carattere che il figlio ha è una sua eredità. In quella foto vecchia di anni aveva un sorriso fiero, quello di un padre che sa quanto speciale sia suo figlio. Non può che chiedersi quanto sorriderebbe se sapesse quanto lontano sia arrivato quel bambino che, adesso, è un uomo, un gioiello, un pilastro importante del calcio internazionale. Si chiede come avrebbe reagito quando avrebbe visto Paulo alzare tutte le coppe che ha vinto, a vedere come i tifosi lo acclamano ogni volta che scende in campo.

-Dov'eravamo qui?- domanda lui, indicando un'altra foto per rompere quel silenzio.

-Dalla nonna.- risponde sua madre, andando avanti dopo aver asciugato una lacrime ed aver abbracciato il figlio.

-Oh questo mi piace.- scherza Lia, osservando una foto del bagnetto dov'è girato di spalle. -Avevi già un bel sedere?-

-Visto? La mia è tutta classe.- le fa l'occhiolino, dandole poi un bacio.

-Fermi, aspettate.- dice lei. -Devo farvi una foto.-

-Ce ne hai fatte 100 da quando siamo qui.- le ricorda il figlio.

-Non con questo panorama dietro, non lamentarti.- prende il telefono ed inquadra i due e scatta numerose foto. -Questa è bella.-

Mostra una foto dove tutti e due sono intenti a guardarsi e sorridere per puro caso.

-Com'è bello questo ragazzo.- mormora Natalia, stringendolo da dietro. -Quasi quasi mollo il mio ragazzo per lui.-

-Lo farei anche io, è piuttosto carino.- scherza Paulo. -Però la sua ragazza lo batte.-

Sorridono e si danno un altro bacio, finalmente possono godersi questo tempo insieme. L'aria non è mai sembrata più respirabile prima di oggi.

Una vita non basta // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora