XIX

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Mi manca il respiro la notte, mimanca il sapore di un bacio, mi mancano le tue carezze spontaneedi quando passavi per caso

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Mi manca il respiro la notte, mi
manca il sapore di un bacio, mi mancano le tue carezze spontanee
di quando passavi per caso.

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-Che bella giornata.- osserva mentre osserva il cielo blu dalla finestra, si stiracchia leggermente e scrive velocemente le ultime righe, sistemando poi il tutto all'interno di una busta che sarebbe stata sistemata sulla scrivania del signor Zhang in persona.

Decide che è l'ora di prendersi un bel caffè, quindi va dritta spedita e ne prende uno lungo in tazza grande e si siede fuori per godersi un po' di quel raro sole milanese. Sorseggia la bevanda ancora calda mentre guarda il telefono e risponde ai messaggi, l'occhio ricade su un messaggio in particolare di Jing che le ha inviato la foto di un ricordo su instagram, esattamente un anno fa la minore se ne stava nel suo ufficio vacante e ha scritto "quando la capa non c'è, prendo io il suo posto".
"Quando posso rifarlo?" scrive sotto la foto e si affretta a digitare la risposta: "mai".

Eppure non si ricorda come mai si fosse assentata, forse era in ritiro o a sbrigare faccende fuori porta? Apre il suo di instagram per ricevere magari qualche informazione in più e, non appena va nell'archivio, ricorda magicamente cos'è successo l'8 Marzo 2021.

È una storia repostata, Paulo l'aveva pubblicata non appena è andato a prenderla alla stazione. Se chiude gli occhi sente ancora la sensazione di quel bacio e di quell'abbraccio, quel momento che è stato catturato dalla fotocamera del telefono. Sorride al pensiero che sia passato così poco tempo, eppure sembra che sia successo tutto una vita fa.

-Quanto mi manchi.- mormora e senza nemmeno accorgersi di averlo davvero detto e non semplicemente pensato.

-Lia, c'è una consegna per te.- la richiama un membro dello staff.

-Per me? Ne sei sicuro?- non ha ordinato niente o almeno non ricorda che dovesse arrivare qualcosa sotto il suo nome.

-Si, cercano te.-

Forse si sono confusi con suo zio Javier, ma decide comunque di andare a controllare. Le persone che passano la guardano con un grande sorriso e non capisce nemmeno il perché, persino alcuni dei ragazzi sembra che si siano riuniti appositamente per osservare cosa stia succedendo. Non appena si rende conto di quello che è, conclude che non è nulla che c'entri con suo zio.

-A chi è che hai fatto perdere così tanto la testa?- ride Joaquin.

-Sono senza parole.- fa lei.

È un enorme mazzo di fiori, non riesce nemmeno a contare quante rose ci siano in mezzo e le mimose che spezzano un po' dal colore bianco e rosso.

-Questo è per lei.- il corriere glielo consegna e lei si prende tempo per osservarlo, sorridendo per la sorpresa.

-Non c'è un bigliettino?- domanda Javier, aiutandola a reggerlo. Trova una piccola busta rossa, la apre senza rovinarla e ne legge il contenuto.

"Un augurio speciale per la feste delle donne alla donna più bella che esista.", la scrittura in spagnolo le da da pensare ma dalla faccia di Caleb intuisce che non si tratta di lui. Volta il foglietto e legge ciò che c'è scritto anche sul retro: "Fioraio ********, Torino". Scuote la testa confusa, non può essere davvero quello che pensa, che senso avrebbe? Dato che non spiccica una parola, Lautaro legge e sorride furbo.

-Ha un gusto sopraffino.- ride, facendo leggere anche agli altri.

-Torino, allora c'è una sola persone che potrebbe averlo fatto.- la abbraccia lo zio. -Dovresti ringraziarlo.-

Ma non saprebbe nemmeno che parole usare, è nervosa da morire e rimanda tutto a quando sarebbe tornata a casa, ovvero tra circa 15 minuti.

-

-SONO CONFUSA, JING!- urla mentre si siede sul letto.

-È palese ciò che vuole dirti Lia, chiamalo e ringrazialo.-

-E se non fosse lui?-

-E quale altra persona di Torino ti manderebbe un enorme mazzo di rose?- alza un sopracciglio.

-Che ne so, magari un ammiratore segreto.- spara la prima cosa che le viene in mente, facendo sospirare Jing.

-Perché non lo vuoi ammettere e basta?-

-Perché non è facile come sembra.-

-Ma sei almeno felice del gesto che ha fatto?-

-Certo che sono felice, chi non lo sarebbe?-

-E allora ringrazialo come si dev--

Jing viene interrotta dalla suoneria del telefono dell'amica che scopre essere sua madre, accetta la videochiamata anche se non ne capisce il senso: si sono sentite nel viaggio di ritorno a casa.

-Avanti, fammi vedere.- dice dall'altra parte del telefono.

-Cosa?- domanda confusa.

-Il mazzo di fiori che ti è arrivato.-

-E tu come lo sai? Non ti ho detto niente.- fa confusa.

-Me l'ha detto Alicia.- spiega, lasciandola senza parole.

-Quindi.. è stato Paulo?- domanda.

-Chi altri sennò?- ride. -Non dirmi che non l'hai ancora chiamato.-

-Volevo esserne sicura.- si gratta la nuca.

-Se tuo zio Javier sapeva che proviene da Torino, vuol dire che lo sai anche tu. Chi di Torino potrebbe mandarti una cosa del genere?- ripete la stessa domanda che le è stata posta anche prima, infatti Jing, che ha capito 1 parola su 5, alza le braccia come per dire "visto?".

-Non so cosa dirgli mamma, non è mica facile tra noi due.- sospira.

-Comincia con un grazie, il resto verrà da .-

Le mostra il mazzo di fiori ed attende che anche suo padre arrivi per far si anche anche lui gli dica quello che dovrebbe fare.

-Lo hanno detto anche i tuoi ed hai ricevuto la conferma che volevi, adesso cosa aspetti a chiamarlo? Il suo numero? Se vuoi lo chiedo a Lautaro.- tuona Jing.

-Ce l'ho il suo numero, Jing. Devo pensare a cosa dirgli prima di fare una brutta figura al telefono.- passa una mano tra i capelli.

-Allora fai una bella cosa. Io adesso me ne vado perché devo studiare e Steven è qua fuori, quindi fai una cosa: conta fino a 10, lo chiami, ci parli e poi chiami me e mi dici cosa vi siete detti. Ok?-

-Ci provo.-

-No, no, no. Tu lo fai perché è giusto così. Dio mi farete ammattire voi due.- sospira, la abbraccia ed esce poi da sola mentre lo schermo del cellulare di Lia è ancora aperto sulla rubrica.

Una vita non basta // Paulo DybalaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora