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<<Verresti in Corea con me?>>

Lo fissò ad occhi sgranati, lui non la conosceva, lei non lo conosceva, era solo il secondo giorno che si vedevano, davvero le aveva chiesto una cosa del genere? Si è vero, sembrava che ogni secondo che passavano insieme, grazie a tutte quelle emozioni, durasse una vita intera, però a conti fatti, non era così, a conti fatti erano due estranei
<<Allora? Devo forse torturarti?>> insistette, abbassandosi e iniziando a lasciare una scia di baci dall'orecchio, alla mascella ed infine concentrandosi sul collo
<<Mmm... Yo-Yoongi>> mugugnò chiudendo gli occhi per cercare di concentrarsi, il nominato si staccò dal suo collo e tornò a guardarla in viso "Cazzo, questo gioco da problemi anche a me" pensò facendole una carezza sulla guancia
<<Si?>> le domandò, lei aprì gli occhi, ogni volta che lo sentiva parlare in italiano le prendeva un tuffo al cuore
<<Cosa intendi con questa domanda?>> il loro sguardo si incastrò
<<Non intendo niente di diverso da quello che ho detto>>
<<Si ma, perché? Perché vuoi che venga in Corea con te?>>
<<Sara... Ti ho già detto che non mi piace ripete le stesse cose, il perché lo sai, perché tu mi fai stare bene>>
<<E tu fai stare bene me, però non ci conosciamo>>
<<Te l'ho chiesto apposta, una volta fatto l'ultimo concerto a Seoul abbiamo un mese di vacanza durante il quale potremo conoscerci, quindi potresti venire una volta terminato il tour>> si mise in ginocchio tra le gambe di Sara, la quale si tirò su, mettendosi seduta e lasciando le proprie articolazioni inferiori distese ai lati di Yoongi, gli mise una mano sulla guancia destra, in quel momento il suo cervello stava facendo mille ragionamenti insieme, avrebbe dovuto chiedere al lavoro, avrebbe dovuto dirlo ai fratelli, avrebbe dovuto dirlo ai parenti, e se poi qualcuno le avesse negato la cosa? Era disposta a lasciare il lavoro? Era disposta a litigare con i fratelli? Era disposta a discutere con il resto della famiglia solo per passare un mese con il ragazzo che aveva difronte? Si certo che lo era, lo era eccome, spostò la mano dietro la testa e lo tirò a se facendolo appoggiare alla sua spalla, mettendo, di conseguenza, la propria testa su quella di Yoongi
<<Va bene verrò in Corea con te>> la abbracciò forte stringendola di più a se
<<Grazie>> lei scosse la testa
<<No, grazie a te>> dopo qualche secondo si staccarono e ripresero a guardarsi negli occhi <<E comunque, smettila di giocare in quel modo, non è divertente>> lo ammonì incrociando le braccia e facendo un finto broncio girando la testa di lato, facendo ridere il ragazzo
<<Perché, ti da fastidio?>> la stuzzicò sfiorandole il collo con il dito indice
<<Si, mi da fastidio>> sentenziò tornando a guardarlo con un sopracciglio alzato, ovviamente il fastidio che intendeva lei era tutt'altro che negativo,  Yoongi se ne rese conto e fece un piccolo ghigno
<<Che strano, non mi sembrava, e poi vederti arrabbiata mi piace, sei buffa, quindi non lo so>> disse portandosi una mano sotto il mento e guardando in aria
<<Min Yoongi!>> lo riprese dandogli una leggera botta sul pettorale sinistro, risero, Sara guardò l'orologio <<Merda! Sono le tre e mezza, devo tornare a casa>> disse alzandosi
<<Ti accompagno io, tanto ho tempo, ho il sound check alle 20>> si alzò anche lui
<<Non voglio disturbarti oltre, ed è venerdì, in giro c'è molto traffico>> raccolse il proprio cappello e se lo mise
<<Non fa niente, andiamo>> Sara annuì sapendo che non avrebbe potuto convincerlo, raccolsero il cartone e mentre si incamminarono Yoongi chiamò qualcuno con il proprio telefono parlando in coreano, uscirono dal parco di Villa Borghese e il suv nero di Yoongi era lì, con un uomo coreano in piedi al suo fianco, si inchinò e diede le chiavi al ragazzo che a sua volta fece un inchino, poi l'uomo se ne andò e Suga aprì la macchina facendo salire Sara, entrò anche lui, mise l'indirizzo di casa della ragazza, senza che lei glielo dicesse, e partirono

<<Oggi chiederò ai capi se posso assentarmi un mese>> disse dal nulla la ragazza continuando a guardare fuori dal finestrino
<<Mmm... e se ti dicessero che non puoi?>> le domandò tenendo lo sguardo fisso sulla strada
<<Mi licenzio>>
<<Ne sei sicura?>>
<<Si certo, ho guadagnato molta esperienza non ci metterò molto a trovarmi un'altra cosa>> rimasero in silenzio per un po'
<<Mi dispiace>> le disse Yoongi
<<Per cosa?>> gli domandò girandosi a guardarlo
<<Ti ho chiesto una cosa puramente egoista, non ho pensato al fatto che tu avessi un lavoro e tutto il resto, se vuoi ripensarci ne hai tu...>> Sara lo interruppe
<<Yoongi non sono il tipo di persona che si rimangia ciò che ha detto e una volta che prendo una decisione è veramente raro che io torni indietro, non devi scusarti perché la scelta è solo mia>> gli comunicò in tono serio, lui annuì.

Arrivarono sotto casa della ragazza alle 16.45
<<Sara, mi presti il tuo telefono?>> senza chiedere il motivo e senza esitare lo sbloccò e glielo passò, lui iniziò a smanettare, poi si fece una foto e glielo passò nuovamente
<<Ora hai il mio numero privato salvato, vorrei chiederti di scrivermi quando arrivi al lavoro così sto più tranquillo, sempre che non ti dia fastidio>> Sara fece un grande sorriso
<<Scherzi? Appena arrivo ti mando un messaggio>> lui ricambiò il sorriso e dopo qualche secondo Sara fece per scendere dalla macchina, ma Yoongi la bloccò, la fece girare e le diede un bacio sulla guancia
<<Buon lavoro nanetta, ah e se non ti dispiace vorrei conoscere i tuoi fratelli e chiedergli se puoi venire in Corea con me>> le diede un buffetto sulla testa
<<Non c'è bisogno di essere così formali, sono più grande di loro e ho venticinque anni, faccio quello che voglio, però se questo ti rende più tranquillo, mi farebbe piacere che li conoscessi e grazie, buon lavoro anche a te>> si allungò verso di lui e gli lasciò un bacio sulla guancia, a quel contatto ebbe l'istinto di continuare, di dargli altri mille baci sul collo, sulla guancia, sulle labbra e a quel pensiero si morse il labbro inferiore per poi sbrigarsi a scendere dalla macchina, chiuse lo sportello e andò a quello di Yoongi, il quale stava sorridendo essendosi accorto della reazione di Sara ed abbassò il finestrino <<Emm... ecco quando vorresti venire? Domani c'è il concerto e se non sbaglio partite lunedì mattina>> tirò fuori un braccio mettendo la mano sopra il cappello della ragazza
<<Domenica a pranzo se siete liberi>>
<<Ma sarai stanco>>
<<Naah non fa niente>> le disse alzando le spalle, ritrasse il braccio e prima di partire disse <<Mandami un messaggio>> poi partì.

Sara entrò in casa con un sorriso enorme in volto tant'è che quando Tommaso la vide decise che non le avrebbe detto nulla, infondo, non la vedeva così felice da anni e non sarebbe stato di certo lui a fargli sparire quel sorriso.

~You are my red thread~ BTSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora