~ set two.

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A/N: Questo capitolo è dedicato a @ElenaGrimaldi perché è il suo compleanno; perciò, happy birthday deaaar <3 e, nuovamente, ci tengo a ringraziarvi tutti, perché nel giro di tre giorni, la storia ha già raggiunto 1K di visualizzazioni. Love you all loads, xxx (So che il capitolo è osceno, ma abbiate pietà!)



Louis aprì lentamente gli occhi, stropicciandoli con le dita e si stiracchiò appena. Si mise a sedere, poggiando la schiena contro la testiera del letto e spostò lo sguardo verso il basso, notando il rigonfiamento racchiuso dalla stoffa della tuta che indossava. Si era addormentato dopo aver provato a studiare qualche ora, ma non riusciva a concentrarsi, i suoi pensieri finivano sempre su Harry, sui suoi occhi, le sue gambe, i suoi addominali... Ed ecco spiegato il motivo del formicolio fra le gambe. Di certo non poteva andare avanti così; insomma, doveva trovare qualcuno con cui sfogarsi, altrimenti la sua frustrazione sessuale lo avrebbe portato presto al manicomio.

Si morse il labbro e si alzò, dirigendosi verso il bagno per fare una doccia fredda. Doveva riprendersi e no, non aveva intenzione di masturbarsi immaginando il corpo nudo del riccio intento a spingersi dentro al suo corpo, tenendolo stretto per i capelli lisci. No, assolutamente no.

Si spogliò velocemente ed entrò dentro al box, aprendo subito il getto dell'acqua, chiudendo gli occhi mentre gli scivolava addosso e permetteva alla sua erezione di ritirarsi. Le sue dita si muovevano lungo il suo corpo, insaponate e libere, ed era quasi tentato di concedersi quel piccolo piacere, di soddisfarsi; l'aveva già fatto in precedenza, quindi non avrebbe avuto problemi a guardare in faccia nuovamente Harry com'era successo la prima volta. Ricordava perfettamente di essere arrivato all'allenamento con le guance completamente rosse, lo sguardo fisso sul pavimento ed il labbro stretto fra i denti. Zayn gli aveva chiesto se gli fosse capitato qualcosa, se stesse bene, e lui aveva semplicemente scosso la testa ed aveva provato a concentrarsi su altro, sulle battute senza senso di Niall, sui discorsi più seri di Liam, sulle nuove conquiste di Nick e sulle parole del Coach che li rimproverava per via del loro essere così distratti, quel giorno. Ricordava di non essere riuscito a guardare Harry negli occhi, nemmeno quando Collins li aveva messi in coppia per uno degli esercizi, ed il riccio aveva aggrottato le sopracciglia, scrollando poi le spalle, facendo finta di nulla.

Ma a distanza di anni, si era ormai convinto che tutto ciò fosse una cosa normale, che eccitarsi pensando ad un suo compagno di squadra non fosse un reato, nulla di cui vergognarsi.







La tranquillità di Starbucks gli era sempre piaciuta, sin da quando aveva cominciato l'università; amava sedersi ad uno dei numerosi tavolini, i libri aperti sulla superficie liscia, un tea caldo fra le dita ed i pensieri cullati dal leggero brusio che riempiva quelle pareti. Lo rilassava, nonostante per lo studio non fosse proprio raccomandato, ma era l'unico posto in cui riusciva a concentrarsi completamente; casa sua era troppo silenziosa e, okay, poteva sempre accendere la televisione o la radio, ma non sarebbe stata la stessa cosa. Perciò prendeva tutto l'occorrente e si dirigeva allo Starbucks più vicino, nel suo tempo libero, e passava ore ed ore a focalizzare tutto se stesso su tutto ciò che doveva ripassare per i suoi esami, proprio come in quel momento.

Sfogliava le pagine del libro di Filosofia, cercando di afferrare il più possibile, nonostante avesse già visto e rivisto quei paragrafi svariate volte. Faticava a tenerli in testa, ultimamente, e purtroppo sapeva di cosa, o meglio chi fosse la colpa. Possibile che la sua media universitaria dovesse essere messa a rischio per via di folti capelli ricci ed occhi color dello smeraldo?

British Rogue ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora