~ set fourteen.

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A/N: innanzitutto, vorrei ringraziarvi per le 18K di visualizzazioni, non credevo che questa storia potesse arrivare a tanto, davvero. Seconda cosa, siamo agli sgoccioli, mancano (ancora non ne sono sicura) quattro/cinque capitoli, forse anche meno, quindi... Preparatevi! Ma non disperate, ne ho già un'altra in mente, di tutt'altro genere e, uhm, si chiamerà "Too late to go back to sleep" e vedrà Harry nei panni di un infermiere di una Clinica Privata e Louis come paziente in coma. (Viva l'allegria, insomma!)

Detto questo, potete venire a commentare la storia su Twitter, usando l'hashtag #BritishRogueAU; io sono @fluffers_ e, ogni tanto, rilascio qualche spoiler, lol.

Altra piccola parentesi, sempre per quanto riguarda questo capitolo: non capirete molto, o meglio... Capirete, ma non tutto, ragion per cui il capitolo successivo sarà un flashback in cui ogni cosa verrà spiegata. E sì, mi odierete un pochino (probabilmente tanto, lol)

Anyways, vorrei che andaste a dare un'occhiata alle storie della mia partner in crime, EmmaIsNowPlaying , perché meritano. xx









A Louis: Buongiorno, babe. Ci vediamo più tardi, prima di andare in palestra per l'allenamento?




Harry si stiracchiò, alzandosi lentamente dal letto, aggiustandosi la maglietta che indossava e raccattando i pantaloni della tuta dal pavimento, lì dove li aveva gettati la sera precedente per il troppo caldo.

Si passò una mano fra i capelli, cercando di renderli quantomeno presentabili e s'infilò le scarpe, senza preoccuparsi di prendere un paio di calzini puliti dal cassetto; doveva solamente andare a fare qualche commissione e, in quel momento, non gli importava come sarebbe apparso agli occhi degli altri, non era su loro che doveva fare una buona impressione, ma al suo ragazzo che, probabilmente, stava ancora dormendo o era intento a studiare per gli esami imminenti. Quindi sorrise, afferrando il portafogli e le chiavi di casa, pronto ad uscire.








Era a casa ormai da qualche minuto, si girava e rigirava quel pacco di Oreo fra le mani, perso fra i suoi pensieri; non sapeva bene perché, ma i ricordi avevano bussato alla sua porta e, purtroppo, si era ritrovato a spalancarla per forza di cose. Credeva che avrebbe dimenticato tutto, che avrebbe costruito nuovi momenti da imprimere nella memoria ed in parte era vero, ma doveva fare i conti con l'altra parte, quella che, in quel momento, gli aveva riportato alla mente le mattine in cui si svegliava con Charlie accanto e si chiudeva in cucina per preparargli la colazione e portargliela poi a letto, perché era ciò che si sentiva di fare ed era sicuro, fino a qualche tempo prima, che lo avrebbe fatto per tutta la vita; era certo che avrebbe stretto quel corpo fra le braccia per gli anni a venire, che avrebbe baciato quelle labbra troppo simili alle sue per un tempo indefinito, che le sue dita si sarebbero intrecciate perfettamente a quelle di Charlie, ma si sbagliava e, forse, lo aveva sempre saputo. Dopotutto, quella, era stata la sua prima vera storia e, probabilmente, sarebbe rimasta impressa per sempre nella sua mente ed anche nel cuore ed era normale, normalissimo. Ma ora, seppur si sentisse ancora un po' strano a riguardo, le sue certezze erano completamente differenti, o meglio... Erano le stesse, ma non comprendevano Charlie, bensì Louis ed i suoi occhi azzurri, le sue mani sottili ed i suoi piedi costantemente freddi. Ed era strano, ma tutte le cose che il suo cervello aveva elencato in quei secondi, avrebbe volute farle con Louis, per Louis. E forse, forse era un tantino presto pensare ad una routine che lo includeva, che lo incastrava perfettamente a sé come se quello fosse il posto in cui sarebbe dovuto essere fin dal principio. Non lo sapeva, ma era già da qualche giorno che il suo cuore e la sua mente gli dicevano che sì, Louis era la persona adatta a lui e a nessun altro.

British Rogue ⚓︎ l.s. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora