A/N: solo una cosa, mancano solo due capitoli alla fine della storia (escluso questo!) xx
L'unica luce ad illuminare il salotto- e tutta la casa, a dire il vero - proveniva dalla televisione tenuta a bassissimo volume.
Louis aveva mal di testa, lo stomaco in subbuglio ed il cuore a pezzi. Non pensava si sarebbe mairitrovato in quella situazione, eppure eccolo lì, rannicchiato sul divano, gli occhi bagnati di lacrime e le mani che tremavano, incapaci di afferrare il telecomando e spegnere quell'aggeggio infernale per potersi lasciare allo sconforto più totale.
Non mangiava da una settimana e mezzo, beveva un bicchiere d'acqua ogni due ore - per non morire disidratato, non perché avesse sete - e non chiudeva occhio neanche sotto le minacce di Liam.
E forse, forse Louis avrebbe dovuto ascoltarlo, farsi raggirare daisuoi discorsi, dai momenti in cui gli diceva che Harry non era adatto a lui, che non sarebbe mai cambiato e che lo avrebbe fatto solamente soffrire. E... cazzo.
Si sentiva patetico, debole e piuttosto inutile. Tutto ciò che desiderava erano due braccia pronte ad avvolgerlo in un qualsiasi momento, solo... solo, probabilmente non le avrebbe mai più avute.
E okay, forse era un pensiero un po' esagerato, ma voleva Harry, lo voleva veramente ed in quel momento si odiava; odiava se stesso, l'amore che gli riempiva il cuore frantumato e, ancor di più, odiava quel ragazzo dagli occhi verdi ed i capelli ricci per avergli regalato l'ennesima delusione.
A nulla erano serviti i messaggi e le visite dei suoi amici, le parole di conforto di Niall - nonostante non sapesse cosa fosse successo-, gli abbracci di Liam e le battute scadenti di Nick che, preoccupato, lo aveva chiamato qualche giorno prima per sapere il motivo per cui non si stesse presentando ad allenamento. Anche il Coach Collins gli aveva telefonato e no, non era assolutamente contento della sua assenza, ma gli aveva semplicemente detto di riprendersi e di tornare più in forma di prima, convinto che avesse qualche malessere e non un semplice mal d'amore. Perché di questo si trattava e non riusciva proprio a districare quei nodi ch'erano i suoi pensieri, non era stato capace nemmeno di alzarsi da quel divano per farsi una doccia e forse stava esagerando; il punto, però, era che non sapeva come curare un cuore malato, spezzato. C'era qualcuno in grado di ricucire quelle ferite profonde?
Sospirò pesantemente, sentendo la porta di casa aprirsi e, sicuramente, doveva trattarsi di Liam - l'unico in possesso delle chiavi del suo appartamento dopo che, beh-.
«Lou? Lou, sei qui?» chiese quest'ultimo, chiudendosi l'uscio alle spalle e dirigendosi verso il divano, dopo aver adocchiato Louis, pronto ad accendere la luce.
«No Lì, non accenderla, ti prego.» lo implorò il castano, con voce tremante.
Liam scosse il capo e, obbediente, si mise a sedere accanto a lui, porgendogli un fazzoletto recuperato dal tavolino di fronte a loro, così che potesse soffiarsi il naso ed asciugarsi le lacrime.
«Hai intenzione di uscire da qui, prima o poi?» domandò, sbuffando leggermente. E Louis sapeva che l'amico stava solamente cercando diaiutarlo, di fargli superare questa fase, ma non sapeva da dove cominciare, non credeva di essere capace di rimettere insieme i pezzi ed uscire da quell'oblio.
«Da quant'è che non mangi, Lou? Da quant'è che non lasci questo divano?Da quant'è che non ti fai una doccia? Perché, scusa se te lo dico, amico, ma puzzi. E parecchio.» disse il ragazzo, ridacchiando appena, nonostante da ridere non ci fosse nulla; sapeva che Louis stava male, che non si sentiva in grado di fare nulla, non ne aveva le forze. Eppure pensava che se si fosse sforzato, se ci avesse provato davvero, sarebbe riuscito a superare tutto. E lui era lì per quello, perché gli voleva bene ed era pronto a sorreggerlo, a porgergli una spalla su cui piangere.
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British Rogue ⚓︎ l.s.
FanfictionAU in cui Harry e Louis si odiano (o forse no?) e fanno parte di una squadra di pallavolo, i British Rogue. ~ hightest ranking: #128 in fanfiction