A/N: Prima di tutto, volevo ringraziarvi per i voti e per i commenti. Li leggo tutti (anche se spesso non rispondo) e li amo, anzi, vi amo. Davvero!
Nel capitolo che state per leggere, ci sarà una scena rossa (più o meno, lol) sì. Ma calmate i bollenti spiriti, non sarà fra Harry e Louis, bensì fra Louis e Martin. (I'm sorry!)
In più, volevo ricordarvi di usare l'hashtag #BritishRogueAU su Twitter per farmi sapere cosa pensate della storia o per avere spoiler ;) xxx
Louis si rigirava fra le mani quel pacco rettangolare; non aveva ordinato nulla da nessun sito internet, perciò la mente volò velocemente all'unico colpevole possibile: Harry.
Era il quinto che riceveva, nel giro di due settimane, e non capiva perché il riccio continuasse a riempirlo di regali ed attenzioni. Perché anche durante le giornate e, soprattutto, gli allenamenti, il suo atteggiamento nei suoi confronti era cambiato; gli sorrideva ogni volta che i loro occhi s'incrociavano anche solo per qualche secondo, lo salutava appena entrava in spogliatoio, non lo trattava più come se non valesse nulla. In più, ogni mattina, si risvegliava con un suo messaggio sul cellulare. Era carino, lo era davvero, ma Louis credeva non fosse il caso che continuasse; insomma, Harry era fidanzato e di sicuro non poteva andare avanti a regalargli questo o quello privando il suo ragazzo di quelle accortezze. Perché era a Charlie che avrebbe dovuto dedicarle, giusto? E sì, Louis era contento di quelle piccole dimostrazioni, ma dove voleva andare a parare? E poi, beh, lui si stava frequentando con Martin ed erano sulla buona strada per diventare ufficiali e non gli dispiaceva affatto. Con lui si trovava bene, rideva per la maggior parte del tempo e non pensava a nulla; si lasciava andare, seppur ci fosse ancora qualcosa che lo frenasse un po', però era contento di conoscere meglio Martin e di riuscire ad incastrarsi perfettamente nella sua routine, nelle sue giornate, nella sua vita. Certo, ogni volta che tornava a casa si ritrovava a pensare come sarebbe potuto essere, ad esempio, andare al cinema con Harry e dividere un sacchetto di popcorn con lui. Si chiedeva come sarebbe stato passeggiare con lui, le mani intrecciate ed i sorrisi ad illuminare la serata, seppur il compito fosse della Luna e delle Stelle. Era più forte di lui e, forse, avrebbe dovuto accantonare tutto, scrivere ad Harry di smetterla di tormentarlo, di mandargli messaggi, di parlargli. Grazie ed arrivederci, come al supermercato. Ma come poteva? Facevano parte della stessa squadra ed erano costretti a vedersi parecchie volte alla settimana, per non contare le volte che si trovavano ad uscire assieme ai loro compagni e si lanciavano occhiate per tutto il tempo. Era una cosa involontaria, ma non faceva bene a nessuno dei due; Liam cercava sempre di farlo ragionare, di fargli capire che quella situazione non era sicura, che sarebbe stato meglio lasciare perdere e smettere di pensarci, di focalizzarsi su Martin e sulla squadra, facendo finta che Harry non ne facesse parte. Ma non era facile, non lo era per niente, soprattutto quando si scopriva ad osservare le gocce d'acqua percorrere quei muscoli perfetti, sotto la doccia, saggiare quella pelle candida su cui avrebbe volentieri lasciato dei lividi per macchiarla, per renderla meno pura. E si dava dell'idiota da solo, perché sapeva perfettamente che non poteva, che non doveva pensare ad Harry in quel modo, nonostante fosse complicato nascondere le sue fantasie – soprattutto in quei momenti –.
Stava impazzendo e non sapeva più cosa fare. Una parte di lui gli diceva di sciogliersi, di lasciarsi cadere fra le sue braccia e di vedere come sarebbe andata; l'altra, invece, lo spingeva al contrario, a trattenersi e a mettere un freno a quel caos. E la sua testa era in subbuglio, sembrava ribollire un'ora sì e l'altra pura e, semplicemente, era troppo. C'erano momenti in cui pensava che, forse, sarebbe stato meglio svegliarsi con un'amnesia, così da non dover più preoccuparsi di Harry e delle sue avances. Poi, però, si mordicchiava le labbra e scuoteva la testa, perché in fondo, beh, era quello che voleva dall'inizio: attirare la sua attenzione e far sì che lo notasse. Ed ora che c'era riuscito, che il riccio lo voleva davvero, era combattuto, era insicuro su qualsiasi cosa. L'unica cosa da fare, forse, era chiamare il manicomio e farsi internare, farsi chiudere nella cella d'isolamento e sbattere la testa contro il muro ripetutamente.
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British Rogue ⚓︎ l.s.
FanfictionAU in cui Harry e Louis si odiano (o forse no?) e fanno parte di una squadra di pallavolo, i British Rogue. ~ hightest ranking: #128 in fanfiction