A/N: questo capitolo è più corto dei precedenti, lo so, ma è praticamente si passaggio. Perciò perdonatemi!
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Louis aveva appena finito di studiare, aveva riposto i libri sulla scrivania - così da non scordarli la mattina dopo - ed era tornato a stendersi sul letto con il cellulare in mano. Era già qualche minuto che si scambiava messaggi con Liam e, per ciò che gli stava dicendo, gli ricordava molto sua madre; ma non poteva farci nulla, lo sapeva, Liam si preoccupava per lui e lo capiva, soprattutto dopo quello che gli aveva fatto passare Harry. Non che fossero affari suoi, certo, ma erano amici ed era normale, per loro, comportarsi così. Anche Louis avrebbe preso le sue difese in una situazione simile, dopotutto gli voleva bene ed era la cosa giusta da fare.
Da Liam: Quindi, come va con Harry?
A Liam: Davvero bene, Lì. Non credevo potesse essere così... carino? Invece, non so, è veramente dolce ed io sto impazzendo perché, Dio Lì...
Da Liam: Cosa?
A Liam: Penso di amarlo?
Da Liam: Non è un po' presto?
A Liam: Non lo so, può darsi, ma cosa posso farci? Non posso di certo bloccare i miei sentimenti, no? Credo che lui provi lo stesso, comunque. Insomma, il modo in cui mi guarda mi fa pensare che sia la persona giusta, Lì.
Da Liam: Lou, per favore, stai attento. Sai che sarò sempre qui, qualsiasi cosa succeda, ma non voglio che tu stia male.
A Liam: Lo so, e per questo ti ringrazio. Sul serio. Però puoi stare tranquillo, mi fido di lui. A proposito, stasera viene qui.
Da Liam: Va bene, va bene. Mi raccomando Lou, non voglio diventare zio, sono ancora troppo giovane.
Louis scoppiò a ridere e annuì, nonostante Liam non potesse vederlo, ma non gli importava.
Apprezzava il suo essere protettivo e gli era grato per essergli stato sempre accanto, soprattutto nell'ultimo periodo. Sorrise, quindi, tirandosi a sedere e poggiando la schiena contro la testiera del letto, dopo aver sentito il cellulare vibrare per l'ennesima volta. Gettò un'occhiata allo schermo e si accorse che il mittente era cambiato. Il sorriso si ampliò maggiormente e si affrettò a leggerlo.
Da Harry: A che ora vengo da te, stasera?
A Harry: Quando vuoi, tanto sono a casa.
Da Harry: Allora fra mezz'ora sono lì.
A Harry: Così presto? Sono solo le cinque!
Da Harry: Sì, mi manchi.
Louis squittì, sentendosi uno stupido e digitò velocemente una risposta.
A Harry: Oh, okay! Allora ti aspetto. <3
Si morse forte il labbro inferiore e continuò a sorridere, pensando che nessuno lo aveva mai fatto sentire in quel modo in precedenza. E forse era una cosa stupida, ma c'era qualcosa, in quelle attenzioni, che lo faceva sentire completo, che gli faceva credere che tutto sarebbe andato per il verso giusto.
Venne interrotto nuovamente dalla vibrazione del cellulare, ritrovandosi a scuotere la testa.
Da Liam: Sul serio però, Lou, sta' attento.
A Liam: La vuoi smettere di essere così apprensivo?
Da Liam: Devo ricordarti come ti trattava all'inizio?
A Liam: No, non devi. Lo ricordo bene e ti ringrazio, veramente, ma puoi stare tranquillo, Lì.
La televisione andava a vuoto, né Louis né Harry la stavano guardando; erano persi a guardarsi negli occhi, sdraiati sul divano, le gambe intrecciare, stretti in un abbraccio.
Louis pensava che Harry fosse bellissimo, che il profumo che la sua pelle emanava era qualcosa di sublime, di riconoscibile anche a chilometri e chilometri di distanza e, a dire il vero, non gli sarebbe dispiaciuto svegliarsi fra le sue braccia tutte le mattine; e sì, era affrettato, lo sapeva benissimo anche lui, ma il suo cuore e la sua testa - stranamente d'accordo - gli dicevano che Harry era la persona giusta, che tutta quella situazione, nonostante gli alti ed i bassi, era giusta, perfetta.
«Lou?» lo richiamò Harry, dopo qualche secondo speso a fissarsi intensamente, senza battere ciglio.
«Mh?» rispose, con un sorriso leggero ad adornargli il viso. Voleva baciarlo, lo voleva davvero e, semplicemente, lo fece; un tocco quasi impercettibile, gli sfiorò le labbra lievemente, perché poteva, perché lo sentiva suo e gli bastava, Dio, gli sarebbe bastato per tutta la vita.
«Mi stavo chiedendo, uhm, vuoi- vuoi essere il mio ragazzo?» chiese il riccio, accarezzandogli dolcemente i capelli, torturandosi le labbra con i denti, insicuro.
Louis sgranò gli occhi, incredulo; non ne avevano ancora parlato e sì, sapeva che lo avrebbero fatto, ma non pensava così presto. Non gli dispiaceva, certo che no, solo... solo non se lo aspettava. Ci mise poco, però, a tornare in sé, ad allargare il sorriso e a gettare le braccia attorno al collo di Harry che lo guardava divertito. Annuì vigorosamente e «Sì.» sussurrò, baciandolo di nuovo, assaporando le sue labbra come fossero il piatto più prelibato al mondo, come se da quel bacio dipendesse la sua intera esistenza. E forse ne andava davvero della sua vita, della sua sanità mentale e di tutte le sue sicurezze, perché nonostante si sentisse completo, non poteva fare a meno di sentirsi esposto allo stesso tempo, in pericolo. Non in senso cattivo, però. Era una sensazione strana, non capiva bene nemmeno lui. Tutto era al posto giusto, tutto era perfetto, ma aveva comunque paura. Una relazione comportava determinate responsabilità e lui era certo di essere pronto tanto quanto Harry, nonostante fosse uscito qualche settimana prima dalla sua storia con Charlie. Era disposto a rischiare, comunque, a giocarsi il tutto per tutto, a perdersi maggiormente in quegli occhi verdi, a farsi coccolare così, come in quel momento, a sciogliersi per i messaggi dolci che Harry gli mandava ogni mattina. E forse... forse, per una volta, sarebbe andata veramente bene.
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British Rogue ⚓︎ l.s.
FanfictionAU in cui Harry e Louis si odiano (o forse no?) e fanno parte di una squadra di pallavolo, i British Rogue. ~ hightest ranking: #128 in fanfiction