Prologo

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Cara Sarah,
Mi spiace molto doverti salutare tramite questa lettera, avrei voluto tanto abbracciarti e ringraziarti di persona per tutto quello che in questi mesi hai fatto per me, sei stata un'amica leale, sincera, e credo che se non ci fossi stata tu con le tue battute e la tua gioia di vivere probabilmente mi sarei sentita persa in questa scuola enorme e piena di gente nuova per me. Purtroppo devo ritornare immediatamente in Francia, mia zia Magda non si e' sentita bene e non appena ho ricevuto la lettera via gufo ho deciso che sarei tornata subito a casa via camino.
Spero che in un futuro potremo reincontrarci, anche se purtroppo ne dubito.
Ti voglio bene
Hermione

Hermione appoggio' la penna di fianco al calamaio soffocando un sospiro.
Era felicissima di tornare a casa, ma non poteva non sentire un piccolo vuoto nel cuore all'idea di lasciare per sempre l'amica senza nemmeno salutarla. Ma la notte incombeva e lei e Tom avevano deciso che l'avrebbero fatto quella sera stessa. Sarebbero partiti per il futuro ,lasciando il 1942 per sempre.
La biblioteca a quell'ora era piena di studenti intenti a fare i compiti e a ripassare, dall' altra parte del tavolone a cui era seduta, Tom alzo' il viso dalla pergamena e i suoi occhi color giada brillarono nell'incontrare i suoi, un ciuffo di capelli corvini gli ricadde sul viso dai lineamenti di un angelo, facendo sospirare -con vivo fastidio di Hermione-un paio di ragazzine del primo anno. Ma lui completamente assorbito da Hermione non le noto', le sue labbra si piegarono in un timido sorriso di intesa , mentre nei suoi occhi brillava un guizzo di malizia che fece sciogliere il cuore ad Hermione e le incendio' le guance. Poi la voce severa del preside irruppe dalla porta, tutti gli studenti dovevano tornare immediatamente nei dormitori fino all' ora di cena. Dal giorno in cui la Camera dei Segreti era stata aperta a tensione nel castello si tagliava con un coltello, una studentessa era stata uccisa e il Ministero aveva aperto un indagine, c'erano forti probabilita' che la scuola venisse chiusa.
Ovviamente Hermione sapeva che era stato lo stesso Voldemort ad uccidere la povera Mirtilla. Non era riuscita a fermarlo. Hermione non poteva non sentirsi responsabile per la morte di quella povera ragazzina. Aveva deluso Silente, lui le aveva detto che una volta tornata nel passato " se avesse agito correttamente piu' di una vita sarebbe potuta essere salvata". Probabilmente Silente non si sarebbe mai aspettato che invece di eseguire i suoi ordini lei avrebbe finito per innamorarsi perdutamente di Tom Riddle. Non aveva agito correttamente . Ma non aveva avuto scelta, l' amore non la concede mai.
Non sapeva ora cosa sarebbe successo a Hogwarts.Probabilmente avrebbero chiuso per un po' la scuola per le indagini ma alla fine non trovando nessun colpevole avrebbero attribuito quella morte a qualche mostro che si aggirava per il castello. Almeno questo era quello che lei sperava, anche se sapeva bene che la scomparsa improvvisa di lei e Tom avrebbe creato molto scalpore.Li avrebbero incolpati dell' omicidio ? O li avrebbero dati per scomparsi, trascinati via nella foresta proibita e dilaniati da qualche belva misteriosa e crudele? Non lo avrebbero mai scoperto, perche' sarebbero partiti per il futuro fra poche ore.
L' appuntamento era per le sette di sera nella Stanza delle Necessita'.
Hermione si morse le labbra e il suo cuore si mise a sobbalzare nel petto come una pluffa da Quiddich al pensiero di tornare in quella stanza da sola con Tom. Tom che aveva confessato il suo amore per lei in maniera cosi' romantica e disperata, che le aveva giurato di seguirla ovunque. Lei si sentiva al settimo cielo, pazza di gioia eppure anche spaventata. Sarebbero davvero potuti essere felici, avrebbero finalmente vissuto il loro amore tormentato senza ostacoli e paure? Sembrava cosi' bello da sembrare irreale , come il ricordo di un sogno bellissimo appena svegli, ma che inevitabilmente sfumava nel nulla al momento del ritorno alla realta', come un fiore appassito che perde i suoi petali al vento.
Non sapeva neanche come avrebbe fatto ad affrontare il futuro. Come avrebbe presentato Tom? Un ragazzo proveniente da un altra scuola di Magia? Un bulgaro magari? A quel pensiero Hermione sorrise. Per quanto fosse il primo della scuola non pensava proprio che Tom conoscesse la lingua bulgara. Ma non importava, avrebbe trovato un modo.
Piuttosto si domandava cosa avrebbe trovato. Senza Tom nel passato Voldemort non sarebbe mai esistito. Cosa significava questo? Harry avrebbe avuto entrambi i genitori e non sarebbe stato il " bambino sopravissuto" . Cosa avrebbe implicato tutto cio'? Lei, Harry e Ron sarebbero stati comunque amici? Lo sperava davvero. Non avrebbe sopportato di trovare le cose diversamente, magari con un Harry prepotente e che odiava lei e Ron! Ron...quello era un altro tasto dolente. Sapeva bene che c'era sempre stato qualcosa fra di loro due. Per quanto la riguardava si era trattata di una mezza cotta adolescenziale... ma lui come avrebbe preso il suo rapporto con Tom? E Tom? Sarebbe stato accettato dai suoi compagni di scuola ? Basta , non poteva continuare a pensare a tutto questo o le sarebbe esplosa la testa. Si alzo' dal tavolo raccogliendo le sue cose e si avvio' in silenzio con gli altri verso la propria Casa.
Ancora poche ore e avrebbe rivisto Tom, poche ore e sarebbero stati insieme per sempre.

La notte nei tuoi occhiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora