-Mamma, ma perché avete partecipato? Non potevate evitare tutto ciò?- inizia subito a chiedere Prim.
-Vedi Prim gli Hunger Games erano obbligatori.- inizio a raccontare. -Quelli che hai visto erano la 74esima edizione, 74 anni prima Capitol City aveva bloccato una rivolta partita dal distretto 13 e non solo lo ha distrutto ma come punizione per quel tentativo di rivolta il presidente emanò la legge che ogni anno i ragazzi tra i 12 e i 18 anni, 2 per ogni distretto, un maschio e una femmina, fossero estratti per partecipare a questo gioco mortale. Non so se sono stata chiara.- dico.
-Ok questo l'ho capito. Ma dopo la vostra vittoria che successe?- chiede.
Arrivati a questo punto mi sento mancare, dopo quell'edizione la mia è cambiata per sempre, non so fino a quando riuscirò a raccontarle tutta la storia.
-Dopo il presidente si arrabbiò con me perché ci doveva essere un vincitore solo, non due, così mi costrinse ad amare tuo padre se volevo sopravvivere. Lui sapeva che ancora non lo amavo.- dico.
-E poi.- inizia Peeta. -Era previsto un Tour della Vittoria per il vincitore, così io e tua madre siamo dovuti andare in ogni distretto a fare un breve elogio dei tributi, ma tua madre e io avevamo involontariamente acceso il fuoco di una ribellione. Molti volevano ribellarsi contro Capitol City, grazie al nostro gesto che gli diede coraggio.- dice Peeta.
-Ma avevano ragione, anzi avevate ragione! Gli Hunger Games sono un orrore, non devono ripetersi mai più.- dice Prim.
-Lo so....- sussurro.
-Prim hai ragione ma in quel periodo era così.- continua Peeta. -Allora il Presidente che si accorse del fatto che stavamo alimentando una ribellione decise di farci partecipare nuovamente agli Hunger Games, con un edizione speciale.- dice Peeta.
-Cosa? Di nuovo? Come avete fatto a sopravvivere?- chiede a Prim sbalordita.
-Si, mise una regola speciale in quell'edizione e fece in modo che tornassimo nell'arena. Ti faremo vedere anche il video di quell'edizione. Tua madre in quell'arena capì di amarmi veramente, poi lo vedrai. Direi che per oggi hai saputo tanto. Domani ti faremo guardare gli altri giochi.- conclude Peeta.
-Va bene, ma potete togliermi un ultimo dubbio?- domanda Prim.
-Certo.- dico io.
-Come vi siete conosciuti?- chiede.
-Parlo io o tu.- dice Peeta.
-Voglio che glielo racconti tu.- dico io.
In realtà voglio che parli lui perché ho sempre avuto un dubbio. Ha bruciato il pane perché mi ha visto oppure l'ha bruciato per sbaglio.
-Allora io e tua madre avevamo appena 11 anni ed io aiutavo mia madre in panetteria. Un giorno di pioggia mentre impastavo il pane visti Katniss dietro un albero che guardava i nostri bidoni dell'immondizia. Vedi in quel momento lei non aveva nulla da mangiare, suo padre era morto e lei doveva mantenere sua sorella e sua madre che si era lasciata andare dopo la morte del marito. Così decisi di bruciare il pane per lei, anche se poi mia madre mi avrebbe picchiato. Io già l'amavo.- dice Peeta.
Così finalmente ho scoperto la verità. Peeta si è fatto picchiare per me. Ricordo ancora il suo occhio tumefatto, tutto questo per me. Ennesima prova del suo amore per me, e io? Quando potrò ricambiare tutto questo. Forse non ci riuscirò mai, Peeta è troppo speciale.
-Poi dopo che mia madre mi riproverò e mi diede un bel pugno in faccia.- dice Peeta sorridendo. -Uscì fuori e buttai il pane in direzione di Katniss. Lei lo prese dopo avermi guardato, e da quel momento in poi non abbiamo mai parlato. La prima volta che abbiamo parlato è stato sul treno per gli Hunger Games.- dice Peeta.
-Be in un certo senso la vostra storia è romantica, siete entrambi pronti a sacrificarvi per l'altro e questo è bello. Però è anche molto strano.- dice Prim sorridendo.
-Si, in effetti.- dico ricambiando il suo sorriso.
-Grazie.- dice Prim.
Dopo si avvicina a suo padre e gli da un bacio sulla guancia poi si avvicina a me per fare lo stesso.
-Perdonami mamma.- sussurra Prim al mio orecchio.
-Basta. Tranquilla.- le dico.
Prim sale in camera sua e io rimango sola con Peeta.
-Finalmente glielo abbiamo detto.- dico sentendomi sollevata.
-Ancora però deve arrivare la parte più pesante.- dice Peeta.
-Si, lo so.- dico.
Improvvisamente suona il campanello, è Haymitch che ci ha riportato Ryan.
-Ciao mamma, ciao papà.- dice Ryan per poi correre in casa.
-Come si è comportato?- chiedo.
-Bene, è un bravo bambino. Un mini-Peeta.- dice Haymicth.
-Ti ha perdonato Prim?- mi chiede.
-Si, le abbiamo spiegato quasi tutto. Siamo arrivati all'edizione della memoria.- dico.
-Vorrai dire quasi niente.- dice ridendo.-Il succo è tutto dopo.- dice.
-Be almeno sa la partenza.- dico arrabbiata.
-Calmati dolcezza. Non dovete correre a raccontarle tutto ciò. Non è una favola.- dice.
-Ecco appunto.- dico.
-Vabbè vi lascio. Vado a casa mia. Domani vengo a prendermi Ryan così continuate la favoletta.- dice.
-Si, grazie.- dice Peeta.
Haymicth si allontana di casa e io chiudo la porta. Vado a vedere che sta facendo Ryan e lo trovo con una tavoletta di cioccolata in mano, tra l'altro l'ha già quasi finita.
-Ryan! Tutto quel cioccolato fa male!- dico.
-Ma è buono...- dice con un espressione da cucciolo.
-Peeta?!- dico guardandolo in modo strano.
-Tu mangiavi queste porcherie?- dico.
Lui fa un espressione strana e poi fa un occhiolino a Ryan.
-Be si, certo. Anzi facevo di peggio, mettevo la barretta di cioccolato intera nel pane e la mangiavo.- afferma Peeta.
-Io ti chiamo per dare un esempio a Ryan e tu parli di pane imbottito di cioccolato? Ma dove sono finita?- dico.
-Così è la vita, il cioccolato è la tua unica salvezza.- dice Peeta.
-Bravo papà.- dice Ryan.
I due scoppiano a ridere e io non posso fare altro che unirmi alle loro risate. Questa famiglia è la migliore che mi potesse capitare.Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento❤️ Per favore votate e commentate❤️
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Primrose e Ryan Mellark
FanfictionQuesto è il sequel de "Il signore e la signora Mellark"! Visto il grande apprezzamento e la voglia di continuare a leggere quello che scrivo ho deciso di scrivere un continuo che va oltre le parole della Collins. La storia è infatti incentrata sulla...