Scappiamo!

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-Per me potevi chiamarti anche Thom! Non me ne frega niente di chi sei o come ti chiami! Voglio sapere dov'è Peeta e dove sono i miei figli!!- gli ringhio contro con tutto l'odio e l'angoscia che provo dentro. Mi sento perduta, vorrei piangere ma ripeto a me stessa di essere forte, non devo cedere di fronte a lui.
-Sei una vera maleducata Katniss...- dice indicando un uomo che arriva e mi solleva da terra. -Fatele una seduta di depistaggio vediamo che succede.- dice con voce aspra.
-Voi non mi farete niente!- grido, ma già l'uomo mi ha afferrato e io non posso fare altro che dimenarmi.
-Lasciatemi! Lasciatemi andare!- grido con tutto le mie forze.
-Fatele vedere Peeta, prima di depistarla, così si renderà conto di chi comanda adesso.- dice Gaio con voce calma.
È inutile urlare o opporre resistenza, non riesco a liberarmi dalla presa dell'uomo che mi sta trascinando via. Adesso Peeta vorrà uccidermi immagino, se no perché farmi questo. È come se stessimo tornando indietro nel tempo. Come? Mi chiedo. Come farò a salvare Peeta e i miei figli? Niente sembra avere una risposta. Tutto sembra non avere senso... Ma è reale tutto ciò? È possibile che la mia vita debba finire così? Che sia costretta a essere in bilico tra la vita e la morte?
-Entri!- mi ordina l'uomo spingendomi in una stanza.
Vedo Peeta seduto ai bordi di un letto e lentamente mi avvicino a lui.
-Peeta...- d'istinto pronuncio il suo nome e lui alza leggermente il capo facendomi capire di aver sentito. Dopo inizia a girare la testa verso di me e finalmente i nostri occhi si incontrano.
I suoi occhi azzurri si riflettono nei miei, ma so che sta soffrendo. Ha uno zigomo tumefatto e gli occhi stanno lacrimando o comunque sono molto lucidi.
-Va via!- dice con tono freddo.
-Peeta sono io. Katniss.- dico con voce più dolce possibile.
-Va via!!- dice alzando il volume di voce.
Capisco dal suo sguardo che una sola seduta ha fatto poco effetto, infatti non tenta di uccidermi si limita a chiedermi di andarmene. Forse se riesco a dire le parole giuste o a fare le mosse giuste potrò ancora salvarlo prima che sia troppo tardi.
Anche se il mio tentativo è il più stupido del mondo e probabilmente non funzionerà, faccio l'unica cosa che mi viene in mente. Mi protendo e bacio Peeta dritto sulle labbra. Premo le mie labbra sulle sue anche se lui rabbrividisce di continuo. Dopo quando devo necessariamente staccarmi guardo i suoi occhi azzurri che adesso sembrano essere quelli del vecchio Peeta.
-Peeta te l'ho detto mille volte. Ti amo, ti amo più della mia vita, abbiamo due figli che dobbiamo proteggere. Ti prego.- lo imploro sottovoce.
-Katniss...- dice lui.
-Peeta fa finta di essere ancora sotto effetto del depistaggio e poi quando mi chiameranno per uscire dalla sala, scappiamo insieme.- dico sottovoce.
Peeta annuisce e mi spintona facendomi cadere a terra.
-Ibrido schifoso! Vattene!- mi urla.
-Signorina Everdeen credo che lei non possa fare nulla per il suo amato.- dice l'uomo alle mie spalle.
-Forza esca! È inutile che resti ancora qui.- dice l'uomo.
Peeta si alza dal lettino e corre verso l'uomo dandogli un pugno dritto sul naso. Il sangue inizia a fuoriuscire dal suo naso mentre cade a terra.
-Bene! Bravo Peeta!- dico dandogli un bacio sulla guancia.
-Seguimi sono già stato qui, ce ne andremo.- sussurra Peeta.
-Ma i nostri figli?- chiedo.
-Gaio non li avrà mai presi, ne sono sicuro, li ha lasciati al dodici, ha qualcosa in mente per loro.- dice.
-Sei sicuro?- chiedo.
-Ti fidi di me?- domanda Peeta.
All'inizio esito ma poi gli porgo la mia mano.
-Si, mi fido di te.- dico mentre Peeta inizia a trascinarmi via.
Corriamo per alcuni corridoi lunghi e bianchi, però essendo senza armi ci muoviamo con cautela. Peeta esplora la zona stanza dopo stanza cercando di intuire o ricordare qualcosa.
-Vieni li c'è una finestra. Usciamo da li.- dice.
Peeta mette una mano a terra per farmi salire e poi mi spinge fuori. Mi ritrovo su una terrazza, Peeta doveva sapere che ci sarebbe stata questa terrazza se no sarei caduta dalla finestra. Dopo gli porgo la mano per aiutarlo ad uscire e fortunamente ci riesco.
-Vedi da qui si vede il giardino di Snow. Se ci buttiamo di qui dovrebbe esserci un lago se non ricordo male.- dice Peeta.
-Un lago?- chiedo.
-Si, è l'unica uscita che mi è venuta in mente.- dice. -Mi butto prima io per sicurezza, se senti il tonfo dell'acqua buttati, altrimenti non so che potresti fare...- dice con sguardo triste.
-Tranquillo, ci sarà un lago.- lo rassicuro, anche se non ne sono sicura.
-Dovete trovarli!- sentiamo Gaio che urla queste parole per la casa. -Dove sono quei due! Peeta non era stato depistato! Siete tutti degli inetti!!- le sue parole risuonano per la casa e la rabbia e l'odio sono ben percepibili dalla sua voce.
Peeta si protende e mi bacia per poi buttarsi.
Dopo pochi istanti sento l'acqua. Peeta per fortuna ricordava bene così mi getto anch'io e finisco in una pozza d'acqua ghiacciata.
Peeta mi afferra e mi solleva.
-Forza andiamo!- dice mentre inizia a correre.
Arriviamo alla recinzione e poi cerchiamo di scavalcarla, ci aiutiamo a vicenda e riusciamo finalmente ad uscire.
Iniziamo a correre pur di allontanarci dal palazzo presidenziale, però non sono sicura di sapere come fare a tornare al 12.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto. Scusate se non ho aggiornato subito, ma spero di avervi soddisfatto con questo nuovo capitolo. Votate e commentate❤️

Primrose e Ryan MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora