La vita continua

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Dal giorno in cui abbiamo raccontato tutta la verità a Prim sono passati alcuni mesi. Adesso siamo nel mese di maggio o meglio alla fine del mese di maggio. Sia Ryan che Prim sono molto felici perché sta per finire la scuola, e non vedono l'ora di sapere cosa faremo quest'estate. Loro vorrebbero fare un viaggio magari in qualche distretto che non hanno mai visto, ma per il momento la mente di mia figlia è offuscata da tutt'altro.... Il ballo di fine anno organizzato dalla ragazza che lei odia di più su questa terra, Michelle.
-Mamma, ma a te sembra normale che quella lì, che proprio quella tizia dovesse organizzare una festa. Ah ma io lo so perché mi ha invitato, lo so. Mi ha invitato perché di sicuro indosserà un vestito bellissimo, e me lo sbatterà in faccia. Quanto la odio...- dice Prim velocemente mentre corre avanti e indietro per la stanza.
-Prim adesso fermati e calmati, mi farai girare la testa.- dico.
-Mamma la questione è della massima importanza.- spiega lei.
-Va bene, ma non c'è nessun problema.- dico.
-Come no? Allora non hai capito nulla? Io non ho un vestito bello da poter indossare.- conclude.
-Si, ma io ho un sacco di vestiti che indossavo all'epoca dei miei giochi. Sono tanti e sopratutto bellissimi. Nessuna potrà mai averli, basta che tu lo scelga.- la informo.
-Davvero?! Tu hai molti vestiti? Per giunta stupendi?! Fammeli vedere subito!- dice Prim.
La conduco verso la cantina e prendo lo scatolone che contiene tutti i vestiti che mi ha fatto Cinna.
Apro la scatola e Prim rimane sbalordita.
-Ma... ma... sono stupendi!- urla.
-Okay, ma fa piano.- dico.
-Ehm... voglio provare questo arancione e quello rosso.- dice.
-Secondo me il più bello è quello arancione, sai Cinna l'aveva fatto per me dopo la mia vittoria ai primi giochi perché sapeva che a Peeta sarebbe piaciuto... è il suo colore preferito.- la informo.
-Allora prendo questo... se piace anche a papà.- dice per poi sparire in camera sua per provarlo.
Dopo pochi istanti eccola arrivare. Le sta d'incanto, è a dir poco bellissima.
-Come mi sta mamma?- domanda.
-Sei perfetta, stupirai tutti alla festa. Nessuno guarderà Michelle. Fidati.- dico.
-Sei sicura? Non mi prendi in giro vero?- dice.
-Non potrei mai farlo.- dico.
-Va bene allora indosserò proprio questo vestito per la festa.- dice.
-Brava.- dico.
Di sera Prim mostra il vestito anche a suo padre, che lo riconosce subito.
-È quel vestito, vero Katniss?- dice Peeta.
-Si, proprio quello.- dico.

UNA SETTIMANA DOPO
-Il paese sembra entrato in confusione, dopo la morte prematura della Presidente Paylor, nessuno sa come mandare avanti il governo, nessuno si era preparato a delle nuove elezioni.- questo dice il televisore mentre lo spengo.
È ormai da due giorni che non si parla d'altro. La Paylor è morta e nessuno sa chi deve salire al potere. Io ho molta paura di quello che potrebbe succedere, non voglio che succeda qualcosa di male a qualcuno. Speriamo che diventi presidente qualcuno come La Paylor. Ma poi perché è morta? Non era così anziana.
-A cosa pensi mamma?- domanda Prim.
-No, nulla. Scusami.- dico.
-Allora meglio questi orecchini o questi?- dice facendomi dondolare davanti agli occhi due orecchini.
-Ehm... magari questi.- dico indicandoli.
-Grazie.- dice Prim.
Lei è felice oggi ci sarà quel ballo che ha tanto temuto e atteso. Io vorrei poter essere con lei, ma ormai è grande. Dovrò accontentarmi di quello che poi vorrà dirmi.
Alle 6 del pomeriggio Prim e Peeta escono di casa per andare a casa di Michelle. Peeta ovviamente la sta solo accompagnando.
-Ciao mamma, e grazie di tutto- dice Prim.
-Si, divertiti e stai attenta!- dico.
-Va bene....- dice.
La porta si chiude e io rimango sola a casa visto che Ryan è andato a casa del suo amichetto Kevin.
Inizio a riflettere sulla questione della Paylor, e in me si risvegliano un sacco di cose negative che potrebbero succedere.
Penso che se salisse al potere un Presidente come Snow che imponesse di nuovo i giochi, oppure imponesse qualcosa di peggio. Non voglio ripetere tutto questo e poi ormai non sono più giovane come una volta ho quasi 50 anni, non potrei fare più nulla.
Decido di tranquillizzarmi anche perché tutto questo stress non mi fa bene. Dopo un ora inizio a chiedermi che cosa stia facendo Prim. Si starà divertendo? La prendono in giro? È al centro dell'attenzione? Sta bene?
Non pensavo che avere una figlia fosse così stressante. Solo ora capisco mia madre, mi immagino come stava mentre io ero giochi. Se io mi preoccupo perché Prim è ad una festa figuriamoci se fosse all'interno di un'arena mortale. No, non voglio pensarci.
-Mamma apri la porta!!- dice Ryan sbattendo le mani sul portone d'ingresso.
Mi precipito subito ad aprirgli e lui entra di corsa in casa dopo avermi dato un bacio veloce sulla guancia.
-Oh Ryan.- dico quasi disperata.
-Come si è comportato?- domando alla madre di Kevin che l'ha riaccompagnato.
-Bene, bene. E poi mangia di tutto. Gli ho preparato la merenda e l'ha finita in un attimo.- dice.
-Si, lo so.- dico. -Grazie.-
-Ma figurati, può venire quando vuole da me.- dice la signora.
-Ciao signora Everdeen.- dice educatamente Kevin.
-Ciao.- dico.
Dopo chiudo la porta alla mie spalle e vado nella cameretta di Ryan dove so che lo troverò a sgranocchiare qualcosa.
Quando apro la porta trovo Ryan che legge un libro e stranamente non sta mangiando nulla.
-Bravo Ryan. Continua a leggere.- dico.
-Grazie mamma.- dice lui.
Verso le 9 e mezza di sera quando Ryan è già andato a dormire inizio a preoccuparmi per Prim.
-Peeta valla a prendere la festa finisce alle 10.- dico.
-Va bene ora ci vado, tranquilla.- dice Peeta.
Dopo pochi minuti Peeta esce di casa e va a prenderla.
Alle 10 e un minuto sono già preoccupata, ma che mi prende. Perché non sono ancora arrivati.
Successivamente sento aprirsi la porta e io mi precipito giù per le scale.
-Ciao Prim. Stai bene? Tutto a posto?- chiedo immediatamente.
-Si mamma. Però ora sono stanca domani mattina ti racconto tutto, promesso.- dice.
-Certo, va a riposarti.- dico mentre la accompagno in camera.
Una volta sistemata Prim mi dirigo verso la mia stanza da letto quando suona il campanello.
-Chi può essere a quest'ora?- sussurro.
Peeta si sveglia e scende di sotto insieme a me.
Quando apriamo la porta ci ritroviamo davanti un uomo molto alto che proviene da Capitol City, lo si capisce dalla divisa.
-Che cosa vuole?- dice Peeta mettendosi davanti mentre mi stringe una mano.
-Siete i coniugi Mellark?- chiede con una strana voce.
-Si, perché?- dice Peeta.
-Dovete venire con me.- dice diretto.
-Noi non veniamo da nessuna parte, è tarda sera.- spiega Peeta.
-Non mi interessa.- dice.
-Se ne vada da casa nostra, grazie.- dice Peeta.
All'improvviso un altro uomo spunta alla destra di Peeta e gli da un violento colpo in testa.
-Peeta!! Peeta!!- urlo.
-Ma siete idioti?!- gli urlo.
Peeta giace a terra e non risponde, continuo a scuoterlo ma niente.
-Venga con noi.- dice l'uomo.
-No, andatevene!- grido.
Qualcuno mi afferra per la schiena, mentre un altro uomo solleva Peeta da terra.
-Lasciatelo andare.- dico mentre mi dimeno.
Poi qualcosa si conficca nel mio braccio e io non vedo più nulla.

Scusate se non ho aggiornato per così tanto tempo, ma la scuola sta per finire e ci sono le ultime verifiche. Comunque eccomi qui con un altro capitolo. Fatemi sapere se vi è piaciuto. Votate e lasciate un commento❤️

Primrose e Ryan MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora