L'incontro con Gaio

1.3K 139 17
                                    

Con sicurezza iniziai a camminare lungo il corridoio non curandomi dell'uomo che mi stava accanto. Il mio unico pensiero era lui: Gaio.
Pensai per un attimo al suo sguardo, non era lo sguardo da serpente di Snow ma bensì lo sguardo di una persona ferita. Spero di non sbagliarmi ma dopo tanti anni di caccia so perfettamente com'è lo sguardo di un cucciolo che cerca aiuto; e Gaio mi da questa sensazione. Magari mi sbaglio, però se non mi sbagliassi avrei una possibilità in più di vincere, so come comportarmi in questi casi ma voglio agire con prudenza.
Gaio non è molto alto, ha gli occhi di un verde così scuro che quasi non riesci a specchiartici, ma da quegli occhi capisci com'è è perso in un mondo che non è il suo.
Arriviamo davanti alla stanza a la guardia mi apre prontamente la porta.
-Oh signorina Everdeen! Si accomodi.- esulta Gaio.
Cammino dritta verso la sedia senza dare risposta e mi ci siedo molto tranquillamente anche se so che non siamo qui per prendere un té.
-Mia cara signorina Everdeen, mi dica come stanno i suoi figli, vi trovate bene in quella cella?- domanda con quella sua voce arrogante.
-No, perché mi hai voluto vedere Gaio?- chiedo cercando di essere diretta.
-Perché, perché..... Perché non sono tenuto a dirtelo, sono io qui che comando.- dice scoppiando a ridere.
Ora è sicuro. Queste risate, l'intonazione arrogante della sua voce, Gaio è un uomo ferito, ferito internamente.
-Se non posso saperlo perché dovrei stare qui, mandami via.- dico.
-Katniss, Katniss non posso mandarti via. Tu hai combinato un bel disastro tra gli Hunger Games e la ribellione e mi stupisce che la gente ti voglia ancora in mezzo a loro. Sei una vera e propria assassina, potrei darti il premio miglior assassina.- dice freddo.
Le sue parole mi colpiscono dritte dove mi faranno più male. Arrivano come un colpo d'aria fredda e mi gelano lentamente. Ma io ricordo a me stessa che la mi missione è fare qualcosa per tutte quelle persone che sono morte credendo in me.
-Sta zitto, non ho intenzione di ascoltare una parola di più su questo.- dico.
-Vorrai però ascoltare cosa ho in mente di fare visto che sono coinvolti i tuoi figli.- dice con aria intrigante.
-Tu non farai nulla ai miei figli!- dico io agitandomi.
-Io no. Faranno tutto da soli.- dice Gaio con un piccolo sorriso.
-Spiegati meglio.- dico più agitata che mai.
-Domani scoprirai tutto.- dice sapendo quanto mi costi aspettare domani.
-Portala via.- ordina all'improvviso alla guardia ancora dietro di me. -E cambiagli cella.- aggiunge.
-Cosa vuoi dire? Cosa farai ai miei figli?!- grido mentre la guardia inizia a trascinarmi.
-Gaio dimmi cosa farai ai miei figli?!- continuo a gridare.
-Io nulla tranquilla.- mi urla lui per poi scoppiare in una fragorosa risata.
Capisco che sia giovane ma non credo che Snow ridesse ogni 5 secondi secondi, tutto ciò mi fa fastidio e non riesco più a capacitarmi. E adesso che so che farà qualcosa ai miei figli mi sento molto più agitata. Perché non posso essere tranquilla.
La strada di ritorno verso la cella è fatta di pensieri, di tuffi al passato, di momenti felici trascorsi in serenità, quella serenità che ci è costata così tanto e che adesso stiamo di nuovo perdendo. Chissà cosa succede fuori? Nei vari distretti come avranno preso la salita al potere di Gaio. E Poi Gaio come sta governando? Ci sarà di nuovo la povertà, la fame, la morte... No, non voglio tutto questo, devo fermarlo adesso prima che sia troppo tardi.
Non appena arriviamo alla mia cella viene ordinato a Peeta e ai miei figli di uscire dalla cella.
Veniamo portati in un altra cella che a differenza della precedente è leggermente più grande e ha un televisore. Veniamo lasciati lì e non appena la guardia ci lascia soli io mi butto fra le braccia di Peeta e inizio a piangere. Tutta la forza che ho mostrato con Gaio è sparita, lasciando posto alla paura che ora mi assale.
Peeta mi stringe a se e dolcemente mi accarezza i capelli mentre dietro di me Prim osserva attenta la scena senza piegare un muscolo mentre Ryan per fortuna dorme.
-Peeta ha detto che farà qualcosa ai nostri figli...- sussurro mentre le lacrime sporcano il mio viso.
-No, noi non glielo permetteremo.- mi rassicura Peeta.
-Domani scopriremo in che modo vuole punirli.- dico in lacrime.
-Non li toccherà Katniss. Io non glielo permetterò.- dice.
-Peeta...- sussurro.
Lui porta il suo viso al mio e mi da un bacio.
-Tranquilla.- dice mentre torna a stringermi a se con le sue braccia calde.
Senza accorgermene cado nel sonno ed è il rumore di un suono familiare a svegliarmi. Mi strofino gli occhi e vedo il televisore accedersi all'improvviso. Compare il sigillo presidenziale e poi lui Gaio.
-Buongiorno popolo di Panem. Come ben sapete ho già provveduto a catturare la cosiddetta Ghiandaia Imitatrice con tutti i membri della sua famiglia. Adesso vi informo in diretta che fra meno di un anno si terrà l'ultima edizione degli Hunger Games!- urla Gaio.
Il terrore mi assale e nel mio cuore sento tristezza e malinconia. Di nuovo no...
-I protagonisti di quest'ultima edizione saranno tutti i figli dei ribelli ancora in vita, di tutti coloro che hanno rovinato il perfetto programma del Presidente Snow!- urla ancora Gaio.
-No, no....- inizio a balbettare mentre la mia mente per un attimo smette di funzionare.
-I Giochi avranno sempre le stesse regole, che saranno però ribadite domani mattina. I mentori saranno i genitori di questi fortunati fanciulli.- conclude Gaio.
Sigillo, suono, fine.
-Prim, Ryan state calmi. Io e la mamma vi aiuteremo ad uscire da questa situazione.- Dice Peeta cercando di rimanere il più tranquillo possibile.
Ma capisco dal suo volto che non è per niente tranquillo anzi tutto il contrario.
Io mi sento morire dentro infatti all'improvviso non vedo più nulla e cado all'indietro.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Fatemelo sapere votando e sopratutto commentando❤️❤️

Primrose e Ryan MellarkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora