Parte V

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Piombarono proprio in una camera da alloggio, con un letto a mezza piazza attaccato al muro e un piccolo bagno sull'angolo opposto; i mobili della camera erano di legno scuro abbastanza raffinato, strano per un posto considerato losco come quello. Per un certo senso quella stanza più che una camera sembrava facesse anche da dispensa, e dall'inquetante silenzio proveniente dal corridoio a fianco, sembrava che ci fosse nessun proprietario, o almeno per il momento...

<Non provare a muoverti, quella vasca è mia!> esclamò la ragazza fiondandosi tra i separé nella stanza. Poe sorrise e la lasciò andare, anche se l'idea di pensarla senza vestiti in quel momento non tardò a farsi presente; scosse la testa e concentrò i pensieri su altro era pur sempre.. ma chi vogliamo prendere in giro, non lo sapeva più nemmeno lui..

Il pilota avvertì la ragazza della sua partenza e si diresse all'esterno della locanda sgattandolando sempre dalla piccola fessura da cui erano entrati. Quel viaggio gli servi per appurare se quel luogo fosse davvero sicuro e isolato, per poi dirigersi al mercato per cercare ulteriori provviste o vestiti di scorta.
Poe non vedeva l'ora, tornare su D'Qar significava portare Clara davvero al sicuro e assicurarle cibo e un letto migliore; tutto quello che voleva era proteggerla sopprimendo quel vuoto che si era creato negli anni che furono stati separati.

Non si allontanò mai del tutto dalla locanda, alcune reclute del Primo Ordine erano in giro per il villaggio, Poe non sapeva se stessero cercando proprio loro ma l'importante era non abbassare mai la guardia.

Passarono circa quaranta minuti e il pilota tornò presso la stanza..

Ciò che non si aspettò era di ripiombare in quella piccola camera e trovare la ragazza dei suoi sogni sul letto con solo adosso uno degli asciugamani trovati nel bagno; i capelli mossi e ancora umidi le scendevano sulle spalle mentre era intenta a non morire del tutto dal troppo imbarazzo.

<Scusami se mi trovi così... M-ma ho messo a lavare i vestiti mentre facevo il bagno... ora si stanno asciugando e non sapevo quando saresti tornato quindi...> disse quasi tutto d'un fiato Clara sentendosi le guancia bruciare leggermente..
Il pilota accorgendosi del suo disagio distolse lo sguardo, anche se non ne avrebbe mai fatto a meno; Clara non era semplicemente la ragazza più bella che avesse mai visto ma incominciava a realizzare che tutta quella paura che aveva di perderla non era del tutto ingiustificata.
<Forza.. vatti a lavare anche tu! Non vorrai andare a letto puzzolente come uno Wookiee..> lo scherni la ragazza riacquistando un pò di buon senso.
<Per prima cosa conosco uno Wookiee e non puzza così tanto, secondo principessa avrai il letto tutto per te, io starò sul pavimento.> concluse lui.
A quella affermazione il pilota perse un battito, non credeva di averla davvero chiamata così, si vergognava da morire; forse stare a stretto contatto con una di sangue reale gli mancava così tanto da sentire il bisogno trovarne un'altra, oh almeno così si giustificò lui.
<A-ah d'accordo..> esclamò Clara a quella affermazione.

Poe si maledì nuovamente per quel soprannome, ma la ragazza, per quanto le avesse fatto piacere, sorpassò subito oltre. In quel momento l'unica sua vera preoccupazione era il sapere che quella notte avrebbe dormito da sola, nel corso degli anni era Finn a prendersi cura di lei e si era abituata che pur avendolo lontano era comunque nella sua stessa stanza e questo la tranquillizzava; ma sapeva che a volte si agitava nel sonno e le continue lamentazioni del suo compagno di stanza, le dicevano che non accadeva così raramente.

Nel frattempo che Clara si perse nei suoi pensieri il pilota si era già dileguato verso il bagno, sperando che la ragazza si fosse già dimenticata della sua figuraccia, non voleva che ricambiasse i suoi sentimenti, sapeva benissimo che non era il momento, era troppo pericoloso.

Giunse la notte e il caldo torrido asciugò i vestiti che Clara e Poe avevano lavato nel tardo pomeriggio; la ragazza si infilò semplicemente l'intimo e la canottiera che teneva sotto la maglia della divisa, mentre il pilota rimase anche lui in intimo con una maglia bianca che gli scolpiva il corpo.

Preparata la sua postazione si mise comodo sul pavimento spegnendo la luce della lampada suo comodino; di colpo calò il buio e Clara sussultó subito per poi imboccarsi le coperte...

Quello che Clara più temeva accadde proprio nella notte più tarda, il suo corpo incominciò a sudare nonostante i brividi intensi di freddo, quell'odiosa sensazione che ti provoca la febbre nelle peggiori delle influenze; ma Clara non stava male, stava solo sognando, e il rivivere i suoi ricordi era il peggiore dei suoi incubi.

L'aria incominciò a mancarle mentre il corpo tremava in contrasto alle palpitazioni del suo petto, continuava a rivoltarsi nel letto mentre le sue grida volteggiavano nell'aria, riempendo totalmente la stanza.
Chiamava i suoi genitori, pronunciando i loro nomi sempre più forte, talmente forte che nemmeno la voce del pilota riusciva a rasserenarla..
Poe era proprio lì per lei, al suo fianco; cercava in tutti i modi di svegliarla da quel terribile incubo, ma non ci riusciva. La teneva stretta a sé continuando a gridare il suo nome il più possibile finché la ragazza non riuscì finalmente a riaprire gli occhi e stremata piangere fra le sue braccia.

Continuò a scusarsi con Poe per averlo svegliato, non distaccando mai il viso dal suo petto, la fragranza della sua pelle era così leggera da calmarla, e nel frattempo lui la stringeva a se massaggiandole lentamente la schiena nel tentativo di tranquillizzarla ulteriormente..
<Ehi, va tutto bene Clara, ci sono io..> disse alla ragazza che si trovava ancora a versare lacrime su di lui.
Per quanto non riusciva a capirla, Poe si malediva; a quella vista sentiva io cuore strapparsi dal petto, si sentiva una completa nullità, avrebbe dato qualsiasi cosa per aiutare la ragazza che amava a sentirsi meglio.
Non ci volle ancora molto tempo prima che Clara si calmasse del tutto e nel rialzare il suo sguardo trovo il viso di Poe, esattamente a pochi centimetri dal suo, con lo sguardo proprio puntato su di lei; i loro respiri si mescolavano mentre i loro battiti si sincronizzavano alla stessa velocità.

Allo strofinamento esasperante dei loro nasi, ogni parola sembrava completamente vana; e cosa più dura fu i loro tentativo di mantenere a freno le loro labbra affinché non andassero oltre, per sfiorarsi una contro l'altra.
Come sempre fu Clara la più determinata, e anche se con rammarico, trovo il coraggio di rimettersi composta.
<No fermo! Ti prego.. Non ti va di restare?> intervenne poi lei, con una supplica, al minimo movimento del pilota nel tentativo di ritornare sul pavimento; Poe a quella richiesta non rispose ma obbedì più felice che mai...

Si rimise accanto a lei riprendendola senza timore fra la sue braccia, lei si accostò con favore di nuovo al suo petto avvinghiando la sua vita con l'intenzione di non lasciarlo più andare. A quella sensazione entrambi si lasciarono andare in un sogno profondo, con la consapevolezza di non essere mai stati così bene fino a quel momento.


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Ehm ok... dove posso ordinare un Poe Dameron tutto per me? Ne ho bisogno! In tutto questo sono esattamente le una di notte e pubblicherò comunque questo libro augurandovi un più che meraviglioso risveglio.. almeno così mi auguro..
Inoltre credo che finalmente abbia sbloccato un pò il mio blocco dello scrittore ho continuamente bisogno di essere motivata e credo che scrivere di notte mi aiuti molto.. a parte questi dettagli più che inutili, lasciate una stellina e qualche commento! E noi ci sentiamo al prossimo capitolo, ciaooo!

Tutto il mio universo sei tu [Poe Dameron]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora