IV.

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«Lord Edevane, potreste, cortesemente, porgermi il sale?», chiese Esmeralda.

«Certamente», il duca allungò la mano verso la saliera, ma Jonathan lo fermò: «Lord Frederick, non vorrei che vi sforziaste per tali banalità, siete un ospite, lasciate che faccia io.»

«Visconte, sedete dalla parte del tavolo opposta alla mia, la saliera mi è più vicina rispetto a voi.»

«Vogliamo davvero metterci a contestare per una saliera?», disse alzandosi dal posto e avvicinandosi ad essa. D'impulso Lord Edevane afferrò il contenitore.

Jonathan riprese a parlare: «Sembrate agitato, muovetevi con solerzia, altrimenti potreste...», non bastò il tempo di finire la frase poiché il duca portò il sale addosso a sé, «...far cadere il sale», continuò, «Ho provato ad avvisarvi. Ad ogni modo, sapete a quanti anni di sfortuna comporta tale atto?».

«No», rispose il duca.

«Neppure io ne sono al corrente.»

«Suvvia, Jonathan, basta importunare Lord Edevane!», redarguì Margaret.

«Tutto questo per una semplice saliera, avrei potuto prenderla da sola. Ne sono rammaricata, Lady Heinrich», si scusò la duchessa.

«Non avete nulla di cui scusarvi, la colpa è di mio figlio», la rassicurò Margaret.

L'attenzione cadde su Edward, che traspariva più aberrante del solito: «Guarda, Mary, le stelle!», dichiarò indicando le candele sulla tavola.

«Mamma, anche io voglio vedere le stelle come Edward!», esclamò Thomas.

«Sei ancora troppo piccolo, fratello», contestò il visconte.

«Jonathan! Ma, insomma, cosa vi prende stasera?», chiese esasperata la madre ad entrambi i fratelli. «Lord Edevane, come ospite potreste congetturare le peggio cose, ma vi garantisco che...»

Lui la rasserenò: «Lady Heinrich, stiate tranquilla, comprendo tali inconvenienti, non fatevene un misfatto», ultimò l'allocuzione con: «Tolgo il disturbo», e così fece, dileguandosi fuori a prendere aria. Fu, successivamente, seguito dalla duchessa. Lasciarono la famiglia altercare.

Esmeralda tentò di rassettare la circostanza: «Perdonatelo, talvolta il visconte sa essere anche normale, non so cos'abbia stasera.»

«Non vorrei sembrarvi inopportuno, ma non parete raggiante con lui», Frederick sapeva di non cadere in errore.

«Come vi permettete? Sono sua moglie», disse lei alterandosi.

«Scusatemi, ma è abbastanza lapalissiano.»

«Non abbiamo mai provato a conoscerci, ciò che sappiamo di entrambi è soltanto il nome che portiamo.»

«Saranno forse i dieci anni di differenza a scindervi?», domandò.

Lei lo corresse: «Sette, per l'esattezza, e poi...», si fermò per il rumore provocato dalla porta di ingresso. Margaret, Edward, Mary e Thomas abbandonarono la casa per recarsi fuori: «È impossibile ragionare con quel ragazzo», affermò Lady Heinrich, «faremo una passeggiata, volete unirvi a noi?». Ambedue assentirono.

Jonathan decorse tre ore per proprio conto. Non rimpianse nessuna delle iniziative prese da sé quella sera, quantunque sua madre le aveva delucidate poco mature per la sua età. Un vago ricordo gli prevalse per la mente...

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