questi bambini
che cosa han visto
è la T di tabaccaio
o la T di crocifissoLo chiamavano tutti così. Il male.
Aveva grosse ali di carne, il corpo sinuoso di una farfalla. Era spuntato sul volto di sua madre un mattino di primavera, ma Taehyung non se n'era preoccupato: gli era parso naturale, le farfalle amano i fiori.
Poi, però, aveva sentito urlare al lupo, al lupo! e sua madre sfrigolare di dolore. Nascosto sotto al tavolo, in un bar di Marzamemi, aveva visto i morsi e le piaghe, sua madre divorata dall'interno. E aveva tremato, perché un lupo travestito da farfalla lui davvero non l'aveva mai incontrato.
*
Presto lo seppero tutti. Lo dicevano i medici nei loro camici bianchi, i vicini a bordo dei loro yacht. Lo sussurravano le insegnanti quando ronzava la campanella e sua nonna rimbambita dalla vecchiaia.
Lupus eritematoso sistemico postparto.
A dieci anni, Taehyung era troppo piccolo per capire. Però, che fosse colpa sua gli fu chiaro molto presto.
*
Tre cerotti. Uno è tondo, di plastica azzurra. Gliel'ha dato Hoseok ieri l'altro, quand'è inciampato nel salotto dei Jeon e s'è sbucciato il ginocchio. Mettilo si è raccomandato, così non s'infetta. Poi gli ha mollato una carezza tra i capelli ed è tornato a studiare. Il cerotto, però, Taehyung non l'ha sprecato. Ha chiesto a Jungkook di sputargli sulla ferita, così adesso ha tre cerotti.
Vorrebbe averne di più. Ha implorato Jin di comprargliene un pacco ma suo fratello s'è rifiutato, ha detto non servono a niente, la mamma muore comunque e lui s'è messo a piangere fino a vomitare, però dei cerotti nemmeno l'ombra.
Tre di numero, nient'altro. Santina, la governante, gliene ha regalati ventiquattro solo qualche giorno fa; Taehyung è corso a medicare la mamma, ma siccome Luce ha sempre male ovunque i cerotti sono finiti.
Al dolore di papà, Taehyung non ci ha pensato. Piange sempre in gran segreto, suo padre, e siccome è un campione di acchiapparella e nascondino, appiccicargli un cerotto addosso è dif-fi-ci-lis-si-mo.
Però stanotte l'ha stanato. Le orecchie drizzate sul cuscino, ha sentito un guaito provenire dalla cucina. Forse suo padre ha catturato il lupo. O la farfalla, o quello che accidenti è. Sì, dev'essere così. Forse l'ha beccato a mordere i piedi della mamma, forse riuscirà a cacciarlo via per sempre. Sicuramente glielo chiederà per favore, senza sparargli in mezzo agli occhi come fanno i cacciatori, perché suo padre non è un cacciatore, è solo un papà.
E piange tantissimo, non come il padre di Minsoo che non piange mai, nemmeno alla recita di fine anno, quando tutti hanno applaudito Minsoo travestito da Amleto, no. E ha ferite invisibili, suo padre, non come la mamma, o come quando Jimin si è rotto la testa sugli scogli ed era arrivata l'ambulanza, no. Papà sembra sano come un pesce, perciò medicarlo è im-pos-si-bi-le.
Un altro lamento. Taehyung scivola fuori dal letto ma un pensiero lo trattiene, lo agguanta per le caviglie. E se il lupo fosse ancora in cucina? Cosa farebbe, a quel punto? Lui non ha che tre cerotti, e uno è pure tondo.
Jungkook ci andrebbe. Anzi, sarebbe già lì a dare una mano. Lui è più piccolo di te ma non ha paura di niente.
E allora Taehyung ci va. Non vuole che il lupo si prenda anche suo padre, che gli metta in faccia le sue grasse ali. E non vuole essere meno di quel petulante, scocciatore di Jeon Jungkook. Si fa coraggio, imbocca il corridoio buio, uno due tre uno due tre cerotti nel taschino.
STAI LEGGENDO
The Love You Give
FanfictionTaehyung e Jungkook crescono insieme come cuccioli di lupo. A legarli è un sentimento potente, feroce e dolcissimo come le onde del mare in cui nuotano d'estate, in Italia. Taehyung è assente e spigoloso, Jungkook ha mani morbide nate apposta per r...