Milano

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Era venerdì mattina e, Serena ed io, ci stavamo riscaldando alla sbarra. Le raccontai del giorno precedente, di Michele e del bacio rubato.

"Ed è scappato via, così?"
"Si proprio così, come se gli avessi fatto il più grande torto del mondo"

Ci pensai un po' su e poi brontolai:

"Davvero non ho capito la sua reazione così restia, secondo te ho frainteso la situazione, sono stata superficiale? Non ho tenuto conto dei suoi sentimenti?"

Cominciai a tartassarla di domande sperando che almeno lei potesse aiutarmi a giungere ad una spiegazione. Ragionai ad alta voce per tutto il tempo. Fino a quando Serena disse:

"Caro, premetto che secondo me hai fatto bene a cogliere l'occasione al volo, ma forse semplicemente non gli piaci. Oppure è fidanzato e non te l'ha mai detto, forse è gay."

Al ché la guardai pensierosa e aggiunsi "Si, tutto può essere, è solo che al caffè, abbiamo avuto un momento...forse mi sono immaginata tutto."

"Che momento? Non mi hai detto nulla" farfugliò mentre allungava la gamba fin sopra la testa.

"Nulla di che, veramente. A un certo punto, gli ho preso la mano per accarezzarla. È stato un gesto totalmente spontaneo e lui non l'ha ritratta ma, anzi, sembrava gli facesse piacere, e poi la colazione. È stato super dolce con me. Di solito tra di noi il rapporto è socievole e amichevole. Invece continuava a complimentarsi a guardarmi con occhi diversi "

"Capisco Caro, io penso che ti converrebbe aspettare qualche giorno e vedere se lui ti contatta o meno. Se non dovesse farlo e tu vuoi realmente mantenere vivo il vostro rapporto, chiamalo, contattalo. Insomma, inventati qualcosa. Anche per rispetto alla vostra amicizia e ai vostri trascorsi"

Sbuffai un po' e, alla fine, convenni con lei che si trattava della scelta più giusta.
Alla fine conclusi dicendo: "Domani mattina vado a Milano e torno domenica sera, nel caso in cui non si fosse ancora fatto sentire, lunedì ci vediamo e pensiamo un po' a cosa scrivergli."

"Va bene, ci sto " disse Serenina abbracciandomi da dietro, in un momento di pausa dall'allenamento, mentre sorseggiavo piccole boccate d'acqua.

Tornata a casa stanchissima e, dopo una breve doccia per rinfrescarmi, feci una lista di tutto il necessario di cui avrei avuto bisogno il giorno seguente a Milano.
Anche se si trattava di una "toccata e fuga" era, per me, un momento molto importante. Ci tenevo a presentarmi preparata, professionale e impeccabile. Anche quello faceva parte di me. Perfezionista in tutto, anche se, non ho mai apprezzato particolarmente questa definizione. Quando si ha a cuore ciò che si fa, si tende sempre a dare il meglio che si può.

Mi misi nel letto, lessi un po' un fantasy dal titolo "Shadow and bone" . Avevo bisogno di svagare un po' con la testa e infine mi addormentai, un po' sovrappensiero.

Alle cinque suonò la sveglia, mi preparai velocemente e corsi a prendere il treno che mi avrebbe condotta in quella grande metropoli. Le ore in treno trascorsero veloci e mi immersi nuovamente nella mia lettura che terminai dopo poco.

Giunta in stazione, presi un taxi che mi portò direttamente al teatro.
Entrata in macchina, il guidatore decise di alzare il volume della radio. Sorrisi alle parole: "ed ora il nuovo singolo di Luigi Strangis"
Era una canzone molto più rockeggiante del solito, in cui la sua voce graffiante riusciva a risaltare in tutte le sue sfumature.
Non ci sentivamo da tanto, ma adoravo la sua musica. Era davvero talentuoso. Mi godetti quei tre minuti di puro rock and roll e poi mi concentrai esclusivamente sul ripassare a mente i vari passaggi della variazione con cui avrei dovuto esibirmi più tardi.

La mattinata trascorse in fretta tra l'incontro con il coreografo e gli altri colleghi. Persone estremamente umili ma che conoscevano bene ciò che facevano. Mi colpì soprattutto l'atmosfera pacifica che si venne a creare. Un ambiente stimolante, in cui dar sfogo alla propria creatività. Stesso il coreografo, sembrava interessato anche alla mia interpretazione, del perché fosse meglio tenere il braccio a quella o ad un' altra apertura.

Tornai in albergo verso le cinque del pomeriggio. Alcuni colleghi della compagnia, mi avevano invitata ad andare con loro in un bar li vicino per trascorrere la serata.

Entrata nel locale, ci sedemmo ad un tavolo e passammo le ore, sorseggiando drink e chiacchierando dei nostri viaggi e delle nostre esperienze passate.
Accanto a me , vi erano tutti ballerini che  avevano studiato lontano da casa e in paesi stranieri.
Nel bene e nel male, l'accademia di danza lascia un grande segno dentro coloro che la frequentano. Non è paragonabile ad una semplice scuola.
Tutto è amplificato, la vita è più difficile , ogni giorno una lotta continua.

Mentre parlavamo, all'improvviso cominciò a partire una musica. Il dj si sedette in postazione e fu velocemente adibita una pista da ballo al centro del bar. Così, il mio gruppo ed io ci avvicinammo timidamente e cominciammo a ballare in maniera leggera e divertente. Man mano che le persone si avvicinavano, ci sentimmo più propensi a mettere in mostra tutte le nostre abilità da professionisti. Cominciammo gare di pirouettes, oppure piccoli pezzi di variazioni classiche con sotto canzoni pop e disco

Ad un certo punto della serata, partì la nuova canzone di Luigi che stava spopolando sui social. Così, presa dall'entusiasmo del momento, dall'alcol del drink che ribolliva nel sangue, e da tutti i miei colleghi che mi incitavano, cominciai a dar sfoggio di grand jeté e arabesque , misti a passi più dance e sensuali, dato che la canzone lo richiedeva.

Mi divertii tantissimo, al punto che, fu triste andarsene. Il giorno dopo, però, c'era lezione e non potevo tardare.
Tornai a casa verso la mezzanotte. Era ancora un orario accettabile se non fossi stanchissima per via della giornata appena trascorsa.

Misi la testa su cuscino, e sprofondai in un sonno profondo.

L'indomani, mi svegliai senza troppi problemi. Sbrigai tutte le mie cose e preparai la valigia perché subito dopo l'allenamento avevo il treno per tornare a casa.

Le prove per lo spettacolo andavano a gonfie vele. Ero sempre più entusiasta e finalmente avevo incontrato persone con le quali divertirsi senza problemi. Entrata in sala, infatti, raggiunsi i ragazzi con cui ero uscita la sera prima e mi accolsero tutti in modo affettuoso e sincero.

Si fece ora di tornare. Mi recai in stazione e nel frattempo mi tornò in mente Michele al quale non avevo prestato molta attenzione nel corso del weekend. Mi dissi che lo avrei contattato domani.

Entrai nel mio vagone e, dopo poco, il treno partì. Durante quelle ore ebbi modo di riaccendere il telefono e controllare i social. Non era qualcosa che facevo spesso ma tentavo sempre di dedicare qualche ora a leggere i messaggi pieni di amore che mi mandavano i miei sostenitori.

Mentre scrollavo le storie, mi resi conto che alcuni amici della serata prima avevano condiviso sui loro profili video della serata. Vi erano alcuni in cui ballavo anche io. Boomerang divertenti e filtri strani. In un video si vedevano Claudia, la ragazza che interpreta il ruolo di Gamzatti nella Bayadère, ed io che ballavamo sulle note di "Single Ladies " di Beyoncé.
Mi sorprese, però,  il video successivo in cui la protagonista ero solo io che mi muovevo sulle note della canzone di Luigi. Mi venne da sorridere perché ero proprio buffa.
Non pensai minimamente alle conseguenze di un video simile.

Così spensi Instagram e ascoltai un po' di musica.
Dopo un po' lo riaprii e, neanche a farlo apposta, il primo cerchietto con il contorno viola-giallo che mi comparve sulla schermata home, fu quello di Luigi.
Senza pensarci troppo, ci cliccai sopra e apparvero una serie di foto che reclamavano il nuovo singolo e video di fans che ballavano sulle note del pezzo.
Aveva repostato anche il video in cui ballavo io.

Non potevo crederci.
In quel momento accadde qualcos'altro di ancora più inaspettato. Mi arriva una notifica di WhatsApp. Vado ad aprire l'anteprima e leggo.

Hey Caro, dobbiamo parlare.

Era Michele.

Spazio autrice:

EHEHEHEH, io mi sto divertendo troppo vi giuro. Che ne pensate di questo incontro virtuale con Gigi.
Mi raccomando, continuate a seguire perché i prossimi capitoli.
BEH, I PROSSIMI CAPITOLI.

mi taccio.
Un kissino

Twitter: @joannawater13

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