IN OGNI TUO RESPIRO

PROLOGO

Con le pupille dilatate fisso incredula le lancette dell'orologio.
Come è possibile che si affrettino a gareggiare, per raggiungere quel dannato rintocco delle undici?
In modo tranquillo, posato, ma con una rapidità che mi soffoca.
È così buio attorno a me, ma preferisco essere coperta dalle tenebre piuttosto che essere messa a nudo dalla luce.
Lotto invano con il panico che mi assale, ho il cuore affaticato dai suoi stessi battiti che sembrano ingranare la marcia a ogni singolo rintocco.
La mia pelle madida di sudore freddo, amplia ancor di più la paura.
Ci siamo!
Tra un po' si apriranno le porte dell'inferno e so che la mia anima ne patirà le pene ustionata dal truce fuoco del peccato, che segnerà in eterno lo scempio della mia vergogna.
Respiro a fatica in un affannoso tentativo di calibrare l'ansia che ogni sera, alla solita ora, si impossessa di me.
Lo scoccare dell'ora mi avverte che il diavolo sta arrivando a consumare la fragile creatura che sono, e non sarà contento fino a quando non avrà assorbito ogni fibra del mio essere.
Sono intrappolata in questo nefasto destino.
Dio mio ti prego, aiutami a sopportare anche stavolta!
Inconsciamente prendo a tremare come una foglia, che si aggrappa con tutte le forze al suo unico ramo di salvezza.
Chiudo gli occhi cercando di strappare questa sensazione di amarezza che mi invade, ma è inutile lottare il demonio è entrato e ha chiuso a chiave.
Si avvicina al letto e mi si stende vicino facendomi salire la bile in gola.
Mi sfiora le labbra col suo bacio indesiderato adagiandosi tra le mie gambe, e le nocche sulle mie mani impallidiscono tanta è la forza con cui mi aggrappo al materasso.
"Ciao piccola mia, mi sei mancata" mi sussurra all'orecchio rivoltando ogni cellula del mio corpo.
"Ti voglio" sgrano gli occhi disgustata mentre si fa spazio tra le mie viscere.
Ecco che le lacrime taciturne sfociano inondando il candore del cuscino, come sempre, come ogni ripugnante notte.