CAPITOLO 6

84 3 4
                                    


                      CENERENTOLA

Scendo le scale emozionata lisciando il corrimano con il palmo destro, mentre con il sinistro mantengo la coda del mio pregiato abito per non inciampare e il leggero fruscio che produce sfiorando la pelle è una carezza setosa.
E pensare che anche in occasione del suo compleanno è sempre lui a stupire me riempiendomi di regali, e io ignominiosamente condanno i suoi gesti a causa di malsane allucinazioni dovute a nequitosi incubi.
Stasera da rito festeggeremo insieme come ogni anno l’inizio del suo compleanno allo scoccare della mezzanotte, e voglio che tutto sia speciale per il mio…bellissimo papà!
Dio mio, è una visione!
Sono senza parole è un vero sogno a occhi aperti nello smoking nero con la giacca a doppio petto con revers di seta, la camicia bianca sbottonata che esalta il suo incarnato abbronzato, e i suoi occhi di ghiaccio che riflettono giochi di luci che illuminano la limpidezza delle sue iridi cristalline.
Non c’è ombra di dubbio, quello è lo scintillio caldo e vivo che mi abbacina ogni volta che elargisce il suo sguardo proprio come in questo momento, così stregato dalla mia immagine come io dalla sua.
Con la bocca ancora spalancata mi tende la mano che accetto ben volentieri, mi fa roteare su me stessa per ammirare il suo buon gusto sulla scelta dell'abito.
“Wow Aly, sono folgorato dal tuo splendore sembri realmente una principessa, appena uscita da un libro di fiabe” mi carezza con gli occhi dalla testa ai piedi rimirandomi soddisfatto.

“Tutto merito tuo…e devo dire che ti sei impegnato anche con il tuo outfit. Fortuna vuole che esci con me, così posso tenerti sotto controllo proteggendoti dalle innumerevoli donne che ti mangeranno con gli occhi…e ti rammento caro padre che la mamma e io siamo alquanto gelose” mamma mi porge la pochette diamantata, che impreziosisce maggiormente il mio look e la busta con la sorpresa di papà.

“Esatto Erick Jones, ringrazia che sei con nostra figlia altrimenti non avresti oltrepassato la soglia di casa senza di me” lo bacia teneramente.

“Suvvia, calmatevi nessuna donna sensata proverebbe a oltrepassare la zona off Erick limits sapendo poi di dover affrontare due delle più spietate killer come voi” papà ci tira entrambe tra le sue braccia riempiendoci di baci.
“Sono solo vostro…vostro…vostro” la nonna ci guarda sognante con gli occhi imperlati di lacrime.

“Se solo il mio Patrick fosse qui oggi a vedere ciò che vedo io, si inorgoglirebbe a rimirare la sua famiglia così, proprio come sto facendo io” l’emozione esonda, contrita come è da quel dolore che non l’abbandonerà mai.
Nonno manca a tutti, era un uomo di buon cuore, un marito esemplare, un padre perfetto e un nonno amorevole.

“Oh Livia cara, vieni qui…Patrick è sempre nei cuori di tutti noi e sono sicura che vorrebbe vedere la briosità e l’effervescenza del tuo carattere riempire le mura di Villa Jones” mamma la stringe forte ascondendo il tremito della sua voce, facendomi venire il magone.

“Adesso basta piagnucolone, non mi sembra il momento di abbandonarci allo sconforto, non vorrete mica che questo bel viso venga sciupato dal vostro triste commiato…suvvia! E poi voglio ricordarvi che dovreste piangere di gioia, dal momento che quasi quarantasette anni fa è nato l’uomo più bello e importante delle vostre vite, il faro che illumina le vostre noiose giornate” papà le rimprovera, riuscendo a mitigare l’aria con l’amenità che lo contraddistingue.
“Ora se permettete dopo aver apprezzato le nostre maestose figure la carrozza ci attende, e mi raccomando non aspettateci sveglie che io e Cenerentola non torneremo per mezzanotte. A domani regina madre e regina moglie!” mi strizza l’occhio, con fare teatrale mi offre il braccio e varchiamo la soglia di casa.
Una volta fuori sbarro gli occhi sbalordita, rimanendo a bocca aperta senza riuscire a proferire parola.

“E io che pensavo scherzassi sulla carrozza” appena ritrovo la capacità di esprimermi osservo la carrozza trainata da due splendidi cavalli bianchi, tempestata di luci che la rendono ancor più fiabesca parcheggiata nel nostro giardino.
Papà mi aiuta a salire porgendomi un fascio di rose nere con al centro una bianca, perché sa che sono le mie preferite.
Nessuno mi conosce meglio di lui.

IN OGNI TUO RESPIRO Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora