PRONTI, PARTENZA...VIA!
"Presto sarai solo mia piccola...solo mia...mia" il tono echeggia minaccioso creando un bailamme tra pensieri impervi, improntato in chissà quale dedalo gravoso e plumbeo del cervello.
Quasi come ad acconsentire le mie sfibranti suppliche, scappo dal tonante arruffio sussultando e alzandomi di scatto.
La testa è pesante, mi scoppia, a stento riesco a tenere le palpebre aperte e ho ricordi confusi su come si sia conclusa la serata.
Mi giro in cerca di papà ma di lui non c'è traccia, strofino gli occhi sporcandomi col trucco...bene adesso assomiglierò a un panda, sono ridotta proprio male.
Sul comodino scorgo l'analgesico e un bicchiere con del succo d'arancia, ne approfitto mettendo subito la pillola in bocca che scivola insieme alla bevanda fresca mitigando la gola arsa, e passandomi la lingua umetto le labbra vizze.
Mi concedo altri cinque minuti per riprendere totalmente la padronanza di me stessa, sono tutta indolenzita, il seno è intorpidito e dolente al tatto.
Osservo con più attenzione le lenzuola e noto che sono umide, di colpo avvampo controllando i miei slip notandoli totalmente fradici, ma come è possibile?
Oddio cosa ho combinato?
Non mi sarò mica toccata durante il sogno?
Che imbarazzo!
Spero solo che non sia accaduto nulla di tutto ciò, in presenza di...papà.
Maledetti incubi, che mi perseguitano!
Devo iniziare a preoccuparmi, se solo andassi a raccontare in giro i miei sogni ne rimarrebbero inorriditi e mi darebbero della malata, giustamente...forse lo sono realmente in fondo, e questo disturbo si manifesta inconsciamente nei sogni.
Che sto dicendo...basta!
Non voglio pensarci, né tantomeno ho la forza di soffermarmi sull'accaduto, ho solo bisogno di una lunga e fresca doccia per depennare le parole e le azioni di questa oppressiva e ripetitiva visione onirica.
Una cosa è certa, ho imparato che non reggo bene l'alcol.
In bagno mi lascio andare sotto al fiotto d'acqua che deliziosamente sfiora la pelle ravvivando ogni muscolo da questo stato di torpore, e l'aroma del bagnoschiuma alla vaniglia ammansisce i miei sensi ma senza cancellare il costante stato d'allerta.
Lo scrosciare dei pensieri minaccia di far esplodere la mente, questo susseguirsi di falotici eventi non ha fatto altro che sovvertire la mia serenità.
Come a dar vita alle mie paranoie avverto a un tratto un'oscura presenza che mi paralizza provocandomi brividi per tutto il corpo, cerco di non dargli peso ma è talmente soprannaturale e agghiacciante da costringermi a girarmi cautamente e tutto quello che vedo è il...nulla".
Devo darmi una calmata!
Strofino forte i capelli con lo shampoo, creando una gran quantità di schiuma cercando di rilassarmi, ma si ripresenta quella sensazione d'angoscia, quindi apro leggermente gli occhi velati dall'acqua e ravviso una figura indefinita e nebulosa che mi fissa.
Atterrita li strofino energicamente con le dita per mettere a fuoco l'immagine, e non vedo più nessuno.
Sto perdendo il senno, non posso continuare così!
Cerco di rabbonirmi avvolgendomi con l'accappatoio, ciononostante l'inquietudine non mi abbandona perché ormai ho in testa l'ubbia di essere perseguitata da chissà quale demone.
Mi reco in stanza per vestirmi e trovo degli abiti nuovi accuratamente posati sul letto, qualcuno è entrato veramente allora, ecco che si spiega tutto.
Deve essere entrata la cameriera per rassettare la stanza e li avrà sistemati sotto ordine di papà, si sarà affacciata in bagno per avvisarmi e vedendo che ero in doccia sarà andata via...stupida che non sono altro, di questo passo verrò ricoverata in una clinica psichiatrica.
Fortuna ha scelto abiti comodi, indosso i pantaloncini e la canotta nera con le scarpette leggendo il biglietto che era accanto all'outfit.
"Pronta per un altro giro di champagne mia piccola ubriacona?" eccolo che adesso mi prende in giro.
Prendo il cellulare, provo a chiamarlo per capire dove sia finito e risponde dopo solo il primo squillo "si piccola lo so cosa vuoi dirmi, ieri con te ho passato la notte più bella della mia vita, tutti quei versi così...come dire pieni d'ebbrezza, per non parlare delle dolci parole barbugliate mentre colavi a picco sul pavimento. Se non fosse stato per il mio intervento immediato e i miei riflessi pronti a quest'ora saresti ricoverata con un trauma cranico" che sbruffone.
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IN OGNI TUO RESPIRO
RomanceAly Jones è una bellissima ragazza di ventidue anni. Vive una vita da sogno nell'imponente e lussuosa villa di famiglia Jones, ha tutto ciò che ogni ragazza della sua età desidera incluso l'amore dell'avvenente Noah Lane, ma un viaggio nella paradis...