CAPITOLO 13

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                                NOAH

Sono l'uomo più fortunato del mondo!
Ho trovato la donna che ho sempre desiderato avere al mio fianco.
Non solo è bellissima, ma in così poco tempo è riuscita a insinuarsi nella mia mente in modo naturale, come a seguire spontaneamente i programmi che il fato ha avuto in serbo sin da quando i nostri occhi si sono accarezzati la prima volta, incrociandosi per non lasciarsi mai più...sì, perché è la mia anima gemella.
Ancora non lo sa, ma io l'amo con tutto me stesso, sarei pronto a dare la vita se fosse necessario a regalarle l'eternità.
Lei ancora non sa che è il mio unico pensiero, che quando mi sorride i battiti del cuore si fermano per poi affrettarsi anelanti quando come una bimba si perde nei miei abbracci.
Lei non lo sa che mi ha ridato la forza per tornare a vivere dopo la morte di mia madre, illuminando i cupi giorni bui in cui avrei voluto solo raggiungerla per poterla stringere forte un'ultima volta.
Ricordo ogni cosa come fosse ieri, così nitidamente che il profondo solco che ha lasciato si squarcia al solo rievocarlo.
Avevo otto anni quando lasciò me e papà.
Era stesa sul letto gracile e fragile come un petalo di fiore, il suo bell'incarnato roseo venne sostituito da uno smorto pallore, il viso che prima del maledettissimo cancro sembrava essere stato dipinto dagli angeli facendo innamorare chiunque l'ammirasse divenne scarno e i suoi occhi, un tempo due giade preziose del verde più brillante che avessi mai visto mi guardavano esanimi truccati solo dal lividore che li contornava.
"Mammina, mammina vedrai andrà tutto bene, ci sono io con te questo brutto mostro ti lascerà in pace. Tu però promettimi di non abbandonarmi mammina, lo so che mi senti, vero? Papà non lo capisce che io sono il tuo ometto bravo devi dirglielo tu come sempre, è proprio un testone" le presi la mano poggiandomela sul viso.
"La tua mano è fredda come un ghiacciolo...hai freddo mammina? Ti riscaldo io, aspetta. Tu parla però, farò tutto quello che mi dici, ci penso io a te" con la voce flebile e sottile mi disse queste parole che tutt'oggi mi tormentano.

"Mio piccolo Noah, devi essere forte perché papà ha bisogno di te, la mamma è tanto stanca ora, sta per andare in paradiso, così ogni volta che alzerai gli occhi al cielo mi penserai, e se ti concentri bene potrai vedermi seduta su una nuvola di zucchero filato a vegliare su voi due" gli occhi mi bruciavano per lo sforzo di trattenere le lacrime.

"Non è vero! Tu devi stare con me, dobbiamo andare al parco, mi devi accompagnare a scuola, mi devi preparare la torta al cioccolato, me l'hai promesso ricordi? Hai detto che saresti guarita per me" non l'avevo mai vista piangere una volta, nemmeno quando dopo il malore ci diedero la brutale notizia, aveva sempre quel dolcissimo sorriso che riscaldava più della luce del sole.

"Non dire queste cose, ci ho provato con tutta me stessa, ma delle volte ci sono eventi che non riusciamo a contrastare, avrei voluto prestar fede a tutte le promesse fatte, ma è una guerra che ho perso in partenza amore mio. La mia anima non si separerà mai da te, perché so che la manterrai viva nel tuo cuore fino a quando un giorno lontanissimo ci riuniremo in eterno. Non cambiare mai, resta sempre te stesso, perfetto così come sei. Sono così fiera di te e continuerò a esserlo anche da lassù per ogni traguardo che raggiungerai nel corso della tua vita. Diventerai un grande uomo Noah. Dammi un bacio adesso, così la mamma potrà riposare in pace." le baciai le labbra secche e screpolate, e tra le braccia di papà la vidi esalare il suo ultimo, dolorosissimo respiro.
Una scena che incancellabile permane tra le pareti del cerebro.
Ma aveva ragione, non è mai morta e non ho mai smesso di avvertire la sua presenza.
È solo grazie a te Aly che ho riscoperto la vera felicità e questa serata voglio che sia memorabile.
Sono così concitato da non riuscire a contenere l'emozione, e quando apri la porta mi ci vuole un po' per riprendermi dallo stupore.
Indossi un abito da sera lungo e nero, semplice con uno spacco laterale, porti i capelli raccolti da un lato tenuti su con un fermaglio diamantato.
Hai fatto un trucco leggero perché non hai bisogno di imbellettarti troppo, sei perfetta ai limiti dell'assurdo.

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