CAPITOLO 5

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               SOGNO O SON DESTA!

Mi muovo in modo convulso nel letto rigirandomi da un lato all'altro, proprio non riesco a prender sonno.
Cosa mi sta succedendo?
Perché reagisco così con papà?
Si è vero ultimamente il suo atteggiamento è un po'ambiguo, ma tra lo stress lavorativo e il dover accettare che sto crescendo è giustificato.
Le sue paure sono più che lecite ora che Noah è entrato nelle nostre vite non deve essere facile fare il genitore, anche io reagirei così al suo posto.
E mi sento tremendamente in colpa per aver frainteso in modo impensabile la sua condotta nei miei confronti, soprattutto dopo che stasera mi ha dato prova che non c'è traccia di malizia nei suoi gesti, ma solo tanto amore...e come lo ripago?
Senza un briciolo di riconoscenza per tutto quello che fa per me, devo assolutamente parlargli subito e scusarmi quindi mi alzo e vado verso la sua camera, con la speranza di trovarlo ancora sveglio a quest'ora.
È buio e cammino silenziosamente cercando di non inciampare e svegliare tutti, avverto un disperato bisogno di chiarire da sola con lui, l'ultima cosa che desidero è che il nostro rapporto si incrini.
In prossimità della stanza sento strani rumori quindi mi accosto con cautela.
Sospiri, gemiti, versi di...mi affaccio incerta, di soppiatto e vorrei non averlo mai fatto.
La scena che mi si para davanti è così imbarazzante da paralizzarmi...mamma è supina mentre papà la penetra vigorosamente.
Ho le guance vermiglie e mi sento avvampare quando alza lo sguardo accorgendosi della mia presenza, e senza batter ciglio continua la viziosa danza per appagare mamma. Quasi mi stesse aspettando, improvvisamente non sembra più interessato al suo piacere bensì a qualcosa di più oscuro lungi dall'umana comprensione e la cosa mi infonde terrore.
Invece di smettere data la spiacevole situazione aumenta le spinte in modo esagitato guardandomi con frenesia, senza distogliere gli occhi dai miei e vengo attraversata da una folata di gelo quasi ultraterrena.
Nei suoi occhi le fiamme appiccano un incendio che trova un perfetto equilibrio con il colore glaciale delle iridi, mentre la sua seducente espressione indica tutto il furore di questo istante.
Si nutre di ogni parte del mio corpo meticolosamente, mordendosi il labbro inferiore e penetrandola con una voglia ferina tale da sobillare anche l'anima più proba e morigerata.
Vorrei correre a rintanarmi nel letto e inumare questa scena nei luoghi più reconditi della mia mente affinché rimanga un momento reminiscente, ma le gambe sono ormai gravosi macigni che mi impediscono di seguire la mia volontà.
Affonda sempre più dentro e i versi di mamma gremiscono il silenzio delle mura facendola subissare in un piacere traviato.
"Così piccola, vieni per me" con voce roca e rovente mi fissa come se in quella stanza ci fossimo solo io e lui, raggiungendo l'apice poco dopo "oh...si...mia, solo mia" si svuota completamente favorendomi un sinistro e ferale riso che implode gelido tra le pareti del mio corpo.
Quando finalmente lo stato di shock mi abbandona capisco che non sarei dovuta rimanere così a lungo e scossa da agghiaccianti tremiti corro a rifugiarmi in camera, mi chiudo la porta alle spalle gettandomi sul letto e affondando la testa sotto al cuscino provo a soffocare dalla memoria quello che ho visto.
Il cuore detona fuori dal petto, che strana piega sta prendendo la mia vita tutte le mie sicurezze sembrano sgretolarsi man mano sempre di più, forse sto dando troppo peso a eventi effimeri, fatto sta che tutto ciò mi disorienta.
La tempesta di pensieri rimbomba informe nella testa e diventa sempre più difficile mettere a tacere le troppe domande senza risposta che balenano sfasate nella mente, vorrei solo riuscire a resettare tutto ma già so che non ci riuscirò.
Irrequieta mi rigiro sul materasso sforzandomi di fare almeno un tentativo per provare ad addormentarmi, ma una strana inquietudine si impadronisce filtrando fin dentro le ossa quasi ci fosse un' astrusa presenza maligna.
Un'agitazione improvvisa e violenta mi provoca fremiti in tutto il corpo.
"Hey piccola, tutto bene?" trasalisco a quel vezzeggiativo impallidendo notevolmente figurandomi l'incubo a occhi aperti di poco fa.
"Scusami non volevo spaventarti ma ho bisogno di dormire con te stasera, proprio come ai bei vecchi tempi...ti dispiace?" forse mi sta gettando un'ancora di salvezza per togliermi dall'imbarazzo e mi aggrappo a questo appiglio muovendo la testa in segno d'assenso, perché d'un tratto la bocca ha deciso di tenere recluse le parole.
Si stende vicino a me facendomi voltare nella sua direzione "vieni qui, tra le mie braccia" mi avvolge e poggio la testa sul suo petto fissandolo in silenzio, sussurrando parole tacite che fluiscono dal mio sguardo al suo come a volerlo interrogare in sordina.
"Non mi abbandonare Aly, non riuscirei mai a starti lontano e temo che lui ti porti via da me" con l'indice mi disegna i contorni delle gote.
Osservo il suo bellissimo e criptico volto cercando di capire perché sia diventato così, cosa l'ha portato a trasmutare quel carattere che io amo tanto.
C'è qualcosa di diverso in lui, eppure sembra inavvertibile agli occhi di tutti tranne che ai miei.
Ma cosa dico?
È sempre lui, il mio papà!
Dovrei solo vergognarmi a dar credito alle idiozie che si materializzano nella mente, cosa mi prende?

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