CAPITOLO 11

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                             CHRIS

Stento ancora a crederci!
Com'è possibile che l'unico richiamo che ho sentito è stato proprio il suo, quello di mia...nipote!
Nemmeno riesco a pronunciare questa parola.
Dio, ho la scena davanti agli occhi, la rivedo con quel tubino bianco che fasciava alla perfezione le sue morbide curve aggraziate, che provocante danzava trasportata solo dalla musica, coi piedi nudi che carezzavano la sabbia e le mani che seguivano il percorso tortuoso dei suoi fianchi, lentamente.
Ho agito d'impulso cosa che non ho mai fatto prima d'ora, dal momento che sono sempre stato perfettamente in grado di tenere a bada le mie emozioni grazie anche alla rigida disciplina militare, ed è bastata lei per mandare all'aria anni di ferreo addestramento.
E poi, con un proiettile centrato in pieno petto mamma ha sparato la cattiva notizia.
Mi rintronano le sue parole nelle orecchie, in un tonante loop.
Solo il nome basterebbe a paragonarla a un angelo, Aly.
Adoro come il suono mi scivola sulla lingua per uscire dolcemente dalle mie labbra.
Basta, non mi è permesso favoleggiare in questo modo, in fondo siamo parenti.
È la figlia di mio fratello, il diavolo in persona.
Che bizzarria, un angelo figlia di un diavolo!
Evidentemente il caro fato non ha terminato il suo progetto divino, ovvero quello di farmi cadere nel ridicolo fino alla fine dei miei giorni.
Ecco perché dopo la rottura con Eve, decisi di chiudere definitivamente il cuore a qualsiasi emozione, e soprattutto di voltare le spalle a quel pezzo di merda di Erick, e da allora nessuna era riuscita a scalfire la mia corazza, nessuna prima di...
Per oggi ne ho abbastanza del caos che ho in testa, quindi indosso il costume e porto con me lo champagne e la ciotola di fragole che ho ordinato poco fa, dirigendomi nella piscina sul terrazzo.
Mi immergo nell'acqua gradevolmente calda, in piacevole contrasto con la fresca brezza della sera.
Appoggio la testa sul bordo, ma qualcosa o meglio qualcuno cattura la mia attenzione.
No, non è possibile!
Quante probabilità c'erano che le nostre stanze comunicassero?
A quanto pare un'altissima percentuale!
Sto per uscire e tornarmene dentro, ma mi blocco all'istante incantato.
Indossa un costume intero bianco che le fa da seconda pelle tanto è aderente, si immerge e sospira.
Si avvicina all'estremità della vasca ammirando il cielo stellato assorta in chissà quale sogno, ha i capelli raccolti in uno chignon improvvisato ed è dannosamente seducente.
Perso a imprimere la sua immagine nelle mie fantasie più del dovuto, inizio a sentire un familiare calore nel basso ventre, abbasso lo sguardo e...cazzo, devo essermi eccitato senza rendermene conto.
Questo contesto è diventato insostenibile, nascondo il volto tra le mani e inizio a ridere, facendola voltare nella mia direzione.
"Non ci credo! Ancora tu?" spalanca la bocca stupita.

"Già, potrei dire lo stesso. Vedo che le sorprese non sono ancora finite per stasera, ironia della sorte" i nostri balconi sono divisi semplicemente da un muretto di pietra bianca.

"Concordo con te, eppure fino a poco fa nemmeno immaginavo che dopo ventidue anni avrei conosciuto il famoso zio di cui la nonna tanto parla. Non capisco come tu possa odiare la tua famiglia visto che non abbiamo mai avuto rapporti" attenta angelo ti stai addentrando in un luogo oscuro a te ignoto, e dubito vista la tua ingenuità che saresti capace di reggerne il peso.

"Mi sa che conosci poco degli scheletri nascosti negli armadi di Villa Jones Aly, poi ho detto di non aver voglia di rivedere la mia famiglia, ma dopo aver scoperto che tu fai parte di essa mi rimangerò volentieri le parole" dovrei mordermi la lingua, ma notando la sua agitazione si accende una fiamma in me sconosciuta.

"Può essere, ma ti assicuro che non siamo così male come ci descrivi" mi alzo e il suo sguardo indaga su ogni zona del mio corpo tradendo l'amarezza di poco fa.

Prendo lo champagne e le fragole e scavalco il muretto, stavolta mi guarda di sottecchi, ma da come deglutisce capisco che sta affrontando come me una lotta interiore per questa assurda e peccaminosa chimica creatasi tra noi.

"Sono d'accordo con te, non è da tutti avere una nipotina così e potrei descriverti nel migliore dei modi conoscendoti a fondo" entro in piscina con lei e man mano che mi avvicino il suo forte profumo di vaniglia fa aumentare i battiti del mio cuore, meglio fermarmi a una distanza di sicurezza, non si sa mai visto il potere che ha.
"Posso considerarla una fortuna da un lato, ma una sfortuna dall'altro. Magari se tu fossi scappata con me in tempo, ora non sarei così deluso" le sue labbra piene e schiuse lottano per rispondermi a tono.

"Non sarei mai scappata con te, ti ricordo che ho un ragazzo meraviglioso" è adorabile con l'espressione infuriata.

"Ah giusto, come è che si chiama?" il cretino che si è presentato tutto impettito.

"Noah! Non mi sembri il tipo che dimentica facilmente un nome" si è indispettita.

"Ricordo solo le cose che mi interessano Aly, tienilo ben a mente. Dove è questo fidanzato ora, nel letto a dormire?" la gelosia s'impossessa di me.

"No, è nella sua stanza" si morde il labbro inferiore.

"Meglio per me allora" porto una fragola in bocca, mordendola smodatamente.

"Che faccia tosta zio, non dovrebbe nemmeno sfiorarti un'idea simile...zio" rimarca eccessivamente questa parola sfidandomi e facendomi ribollire il sangue nelle vene.

"Sentiamo racconterai al tuo ragazzo di essere in vasca mezza nuda in compagnia di un altro uomo?" indietreggia mentre io avanzo con l'intento di bloccarla col mio peso sulla parete.

"Non sto facendo nulla di male, tu sei...sei mi..." bagno una fragola nelle bollicine, è in difficoltà ma è interessante il modo in cui cerca di tenermi testa.

"Chiudi gli occhi, assaporala lentamente e poi dimmi cosa ne pensi" fa come gli dico, ma la nostra pelle al contatto brucia più del fuoco.

"Sublime, il contrasto agrodolce sulla lingua" riapre i suoi grandi occhi nocciola abbagliandomi, il tempo si ferma e il rumore dei nostri affanni satura l'aria.

"Ti va di ballare di nuovo con me?" annuisce e mi stacco per mettere la canzone che ho in mente su youtube.
La prendo tra le mie braccia, e la trasporto sulle note di "Darte un beso" di Prince Royce.
"Non so cosa tu mi abbia fatto angelo, ma sei una calamita che mi attrae nonostante tutto e tutti, e so che lo stesso vale per te, ti stai trattenendo almeno quanto me, ma il linguaggio del corpo ti tradisce" la faccio girare e la sua schiena liscia aderisce perfettamente al mio addome.
"So che tutto questo è sbagliato, ma così come dice il testo tradotto, pensarti come ti penso è un peccato, guardarti come ti guardo è proibito, toccarti come ti voglio è un delitto" il mio cervello è in panne e i suoi ansiti disintegrano la poca lucidità rimasta.
Attiro i suoi fianchi ai miei, e la bachata diventa sempre più eccitante, lo strusciare del bacino mi manda in delirio, tutto sparisce intorno tranne il nostro piacere.
Senza riflettere la faccio voltare e il suo viso paonazzo dal desiderio, mi dà la conferma che non sono il solo a subire l'inebriante malia di quest'incontro.

"Cosa ci sta succedendo? Noi non...non dovremmo, questo...insomma sei mio zio" come una doccia fredda mi risveglia dal mio vaneggiamento.

"Scusami angelo hai ragione, faresti meglio a starmi lontana siamo un pericolo l'uno per l'altra. Lo so nelle vene ci scorre lo stesso sangue, ma questo vincolo non riesco proprio a sentirlo, perché dentro di me una voce più forte grida che è inesistente. Dormi bene" mi allontano risentendo di quel maledetto senso di vuoto.
Meglio andare a letto, sperando di riuscire a dormire dopo quello che è successo, e saperla così vicino sarà la peggior battaglia della mia vita.

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