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È passato un mese dal trambusto di Baku, dalla crisi di rabbia di Max e dal nostro primo ti amo.
Adesso sono tornata nel paese che mesi fa ho lasciato: sono in Inghilterra ma questa volta non per lavoro, bensì per supportare mio fratello e in particolare il mio ragazzo.
Questo, oltre a quello di Monaco è  uno dei gran premi che non mi sono mai persa da quando Charles è in formula 1, e questo perché oltre ad essere a poche miglia da Londra, è anche uno dei circuiti preferiti di mio fratello; per cui mi sono sempre ritrovata qui a supportarlo.
Pensando ai gran premi passati però non posso che non pensare ad Elijah che da mesi ormai non occupava più la mia mente; penso infatti al fatto che l'anno scorso era qui con me, con un pass per il paddock al collo
a tifare per Charles senza che né io né lui conoscessimo il resto dei piloti in griglia.

Come capita spesso qui, il cielo anche questa mattina è grigio così come lo sono gli occhi di Max. Tra poche ore ci sarà la prima sprint race dell'anno e nel paddock sono tutti elettrizzati.
«Andrò da Charles va bene? C'è anche mia madre e non voglio lasciarla sola» dico salutando Max con un bacio.
«Va bene.»
«Ti amo» dico e dopo avergli rubato un altro bacio scappo via.

Raggiungo i box Ferrari e una volta indossate le cuffie seguo quella corsa che nel giro di poco sarebbe terminata andando ad assegnare la pole position per la domenica.
I semafori si spengono e le frizioni scattano, Max nel giro di poco supera Hamilton guadagnandosi la leadership.
«Vai Max!» Urlo pentendomene subito dopo. Tutti mi stanno guardando con il viso interrogativo, io rido e grido un "ops".

Così con la certezza che Max può portare a casa la pole, mi concentro sulla gara di mio fratello che alla fine termina andando a confermare semplicemente il risultato ottenuto il giorno precedente.
Diversamente dalle altre, questa volta sono sotto il podio, aspettando che il mio Max esca dalla sua monoposto pronta ad aggrapparmi a lui e all'amore che ci vibra dentro.

«Sono così fiera di te» gli sussurro all'orecchio, lui mi da un altro bacio e poi senza mai staccarsi dalle mie labbra mi dice: «Domani proverò a vincere.» Gli scompiglio i capelli e lo lascio lì, preda di milioni di interviste mentre io mi allontano verso il paddock.
Faccio forse una ventina di metri prima di bloccarmi. Mi pietrifico, improvvisamente divento come il marmo. Un ragazzo, un ragazzo alto, moro ed estremamente bello mi sta salutando con la mano da lontano; non è uno qualunque però, è Elijah.

Cerco di mettere in moto il mio apparato locomotore e mi avvicino lentamente, con il cuore che mi batte come un dannato nella gola, che è diventata improvvisamente secca.
«Elijah.»
Lui mi sorride e mi abbraccia, mi abbraccia talmente forte che sento il suo cuore battere, anche il suo come un dannato. Nel frattempo sento i sensi di colpa farsi sempre più strada dentro di me.

«Cosa...cosa ci fai qui?!» Chiedo dopo un po' ancora incredula.
«Il gran premio ovvio» dice ridendo.
Una risata nervosa però.
Lo squadro con lo sguardo e gli dico:
«Lo sai che non ci abbiamo mai capito niente di questo sport, dimmi la verità.»
Lui smette di sorridere e mi prende le mani. «Va bene sono venuto per vedere se c'eri anche tu. Volevo vederti, sapere come andavano le cose.»

Il battito del mio cuore è qualcosa di straziante così come la sua bellezza.
Non lo vedo da sei mesi e non è cambiato per niente, io invece? Io so di essere cambiata e la prova che ne va a dimostrare il tutto, sta venendo proprio verso di noi.
«Alyx!» Sento la sua voce dietro di me, nonostante tutto il chiasso che ci circonda, sarei in grado di riconoscerla sempre. Dopo poco è al mio fianco, ma non appena vede quello che sta succedendo cambia espressione.
Elijah ha la sua stessa medesima reazione.
«Mi sono perso qualcosa? E perché cazzo lo stai tenendo per mano?!» Ecco il Max, il Max rude e temuto da una buona parte del paddock; ma non da me.
«Anzi, chi cazzo è?» Tolgo subito le mani da quelle di Elijah e torno a guardare Max, il cui sguardo si alterna dalla mia persona a quella del ragazzo di fronte me.
«Max lui è Elijah, Elijah lui è Ma..»
«Max Verstappen» mi precede Elijah.
«Il suo amorevole ragazzo» aggiunge quest'ultimo.

DESTROY ME // max verstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora