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Le nuvole coprono il cielo, quello che vedo dal finestrino è solo un ammasso di acqua allo stato gassoso.

Ancora poche ore però e poi tornerò a Londra, riprenderò in mano la mia vita e miglior posto non c'è se non qui, sotto il cielo grigio londinese.

Sono passati quattro giorni da quando ho chiuso con Max, non ne voglio sentir più parlare. Dopo aver lasciato il suo motor home sono infatti corsa all'aeroporto, ho preso il primo aereo disponibile e sono tornata a Monaco.

Non potevo però permettermi di restare, dovevo prendere le distanze da lui, dal suo volto, dal suo carattere, così ho chiamato Kate e fortunatamente senza troppe spiegazioni ha accettato il fatto che tornassi. Prima di partire però sono tornata nel nostro, suo appartamento, ho preso le mie cose e gli ho lasciato la chiave che quasi un anno prima mi aveva regalato; infine ho cancellato il suo numero.

Adesso sono qui, su un aereo last minute, diretto a Londra. Non so cosa farò appena atterrerò, non ho più una casa in centro che mi aspetti ne tanto meno un ragazzo a cui appoggiarmi.
Fortunatamente all'ultima gara del mondiale manca veramente poco e spero con tutto il cuore che Charles possa raggiungermi al più presto anche perché sia a lui che alla mamma li ho avvisati in un modo leggermente brutale.

Sanno che ormai tra me e il pilota RedBull, di cui non ho neanche più le forze a pronunciare il nome, è finita ma ho preferito omettere i dettagli. Quella discussione va cestinata.
Lui, quello che eravamo, va cestinato.

Una volta atterrata, prendo un taxi e cerco l'hotel più vicino a quello che tornerà ad essere il mio ufficio, di nuovo. Faccio il check-in e una volta chiusa la porta alle mie spalle, mi butto sul letto; sia per la stanchezza, sia per il dolore che sto provando e alla fine mi addormento.

Quando mi risveglio è mattina, mi alzo, mi faccio una doccia veloce e corro in ufficio.

«Alyx?!»
Sebastian mi apre la porta e non appena la richiudo mi abbraccia forte, è passato un anno dal mio trasferimento e in questo periodo di tempo non abbiamo avuto occasione di vederci.

«Proprio io!» Dico alzando una mano.
Lui mi guarda ancora sbalordito, come se non ci credesse, infine dopo avergli spiegato velocemente il perché del mio ritorno mi accompagna al piano superiore da Kate.

Busso e aspetto che mi apra.
«Alyx cara, entra!» Mi siedo su una sedia e Kate fa altrettanto.
«Sono felice che stai bene, nonostante quelle brutte occhiaie» dice prendendomi per mano.

«So che per te è un momento difficile, però rimani comunque a capo dell'ufficio a Monaco, per cui ti chiedo solo di affacciarti ogni tanto.»

Mi guarda con occhi lucidi.

«Va bene anche due volte al mese, anche perché ormai lì procede tutto a gonfie vele per cui non sarà sempre necessaria la tua presenza ok? Potrai gestire il tutto da qui, dal tuo vecchio ufficio»

Annuisco e con voce strozzata le sussurro un "grazie", lei mi abbraccia e dopo poco la lascio nuovamente sola a svolgere il suo lavoro.

Torno di sotto e inizio a sistemare il mio ufficio, la maggior parte delle mie cose sono rimaste nell'appartamento a Monaco ma spero che in pochi giorni mia madre possa spedirmeli, nel frattempo mi arriva una notifica sul cellulare, è Charles.

Lunedì mattina prendo il primo aereo e arrivo, poi mi spiegherai che cazzo ti ha detto quello stronzo

Va bene...

Spengo il telefono e torno a lavorare.
Non voglio distrazioni, anche se ogni tanto quando mi arrivano delle notifiche spero sempre che tra una di quelle ce ne sia una Max, ma puntualmente mi sbaglio.

DESTROY ME // max verstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora