Max's pov
Due settimane e scoprirò se ce l'ho fatta. Due settimane e tutti, compreso me, capiranno chi aveva ragione, se i fatti oppure mio padre. La stagione più lunga e dura della mia vita sta per concludersi e io non vedo l'ora, indipendentemente da come dovesse finire sono infatti soddisfatto dei passi da gigante che ho fatto.
Sono fiero di me stesso, ma non per i risultati bensì per aver cucito le bocche di tante persone.
Tra dieci giorni scopriremo la verità, adesso però devo concentrarmi sulla penultima tappa del mondiale, sono a Jeddah, in Arabia Saudita pronto per la ventunesima tappa del calendario.
In questo momento sono sul terrazzo, ormai è una mia abitudine uscire fuori da quel blocco di cemento e calcestruzzo che chiamano stanza, per prendere dell'aria, è come se lì dentro le pareti mi opprimessero impedendomi di respirare correttamente per cui, molto spesso mi rifugio sui terrazzi che siano del mio appartamento, di un albergo o di un ristorante; qualsiasi fuorché ci sia dell'aria e il cielo a vista.
Alzo lo sguardo proprio verso quest'ultimo e osservo le stelle, la luna e i pianeti già sorti a quest'ora come marte, saturno o giove.
Solo allora mi ricordo infatti che forse è tardi, prendo il mio cellulare che avevo in tasca e vedo l'ora: le tre.
«Cazzo» impreco da solo, poi però mi addolcisco, il mio sguardo si è infatti soffermato sul mio sfondo: è una foto ritraente me e Alyx mentre siamo abbracciati, lei mi sta guardando mentre io guardo il mare che bagna la costa di Monaco;
rido al pensiero del giorno in cui mi costrinse a metterla come sfondo del cellulare, anche perché prima di quello avevo una banalissima foto di me dentro la mia monoposto numero trentatré.Mi alzo di scatto pronto a rientrare dentro per cercare di dormire almeno un po' quando la vedo ferma sullo stipite del balcone che mi osserva.
Indosso ha una mia felpa, chissà da quanto tempo mi stava studiando.
«Ehi» le sento dire prima di avvicinarsi e sedersi nell'esatto punto in cui un attimo prima, ero seduto io.«Ti ho svegliata?» Chiedo apprensivo allargando le braccia affinché possa abbracciarmi; lei non ci mette niente
a raggiungermi.
«Si e no...Max?»
«Dimmi, tesoro»
«Stai bene?»
L'ansia, la pressione, la paura di deludere, mi stavano mangiando dentro. Mi stavano logorando l'intestino e io ero impotente, avevo le mani legate e il solo aiuto sarebbe stato la gara di domenica; che però non voleva arrivare mai.Il tempo pareva dilatato, le lancette non scorrevano più regolarmente, tutto andava fottutamente a rilento.
«No» dico dopo un po'.
Nel frattempo Alyx torna a guardarmi, ha i suoi occhi verdi fissi su di me, sulla mia persona, sul mio essere. Si avvinghia con le mani intorno ai miei fianchi e non dice niente, sento però il suo amore vibrarmi in tutto il corpo.***
Come ogni sabato mattina, mi sono alzato prima del previsto e nonostante fossi cecato dal sonno e mi fossi maledetto più e più volte per non essere andato a dormire presto, sono sceso in pista con largo anticipo, tanto è vero che le uniche persone che ho riconosciuto nel paddock erano degli addetti ai lavori e dei meccanici della Ferrari.
Sono andato dritto nel mio motor home e dopo aver preso un caffè ho iniziato a studiare tutti i dati raccolti nel giorno precedente.
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DESTROY ME // max verstappen
RomanceAll'interno del circus tutti sanno di tutti. Ma cosa succederà quando Alyx, la sorella minore del pilota Ferrari Charles Leclerc, di cui nessuno parla tornerà in città e si scontrerà con il ribelle, il fuoriclasse del paddock? Alyx si ritroverà tr...