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Max's pov

La mattina quando mi sveglio, cerco Alyx con il braccio ma l'unica cosa che trovo è solo un ammasso di coperte e il cuscino che ha ancora il suo odore.

Mi alzo di scatto, la consapevolezza che lei non è più qui si fa strada dentro di me, sento il panico, la rabbia, il dolore farmi forza sulla testa; come se mi stessero opprimendo.

Prendo il suo cuscino tra le mani e me lo stringo addosso, mi faccio forza di non piangere e mi guardo intorno; solo adesso mi rendo conto che sono nel suo appartamento.

«Alyx?»

La chiamo speranzoso di una risposta, che però non arriva.

Getto la testa sullo schienale del letto e nel bel mezzo di un attacco di panico, vedo un bigliettino.

Il mio respiro è irregolare, mi scoppia la testa ma trovo ugualmente la forza per leggere quel pezzo di carta che per il momento è l'unica cosa che mi resta di lei.

Max,
da come vedi ieri non mentivo, sono partita veramente per Londra. La mia è una scelta difficile e già so che me ne pentirò ma non posso più andare avanti così, devo voltare pagina perché si è vero, con te ho passato alcuni tra i momenti più belli della mia vita, ma a questi si sono alternati momenti che preferirei dimenticare. Non me ne sto andando perché sei tu, ma non voglio vivere con la preoccupazione di poterti perdere, non voglio più dover raccogliere pezzi di te quando ti distruggono e soprattutto non voglio vivere altre sere come quella in Arabia Saudita. Quindi sono arrivata alla conclusione che forse tra noi è meglio se le cose finiscono così, sappi che ti amo ma sono sicura che lì fuori c'è qualcuno che ti ama ancora più di me; Max tu sei speciale, devi solo fare in modo che anche gli altri lo capiscano. Ah e anche se non te l'ho
detto, sono orgogliosa di te.
Alyx

Questo però non fa che peggiorare le cose...so di dover migliorare in certi aspetti, so che mi faccio sopraffare dalle emozioni ma so anche che in fondo ci amiamo e se lei ha ormai rinunciato, io non lo farò.

Lotterò io stesso pur di tornare insieme a lei, non c'è ormai più nessun'altra, ho gettato questa ipotesi via mesi fa.

Getto il capo sotto un cuscino e resto in quella posizione per ore, vorrei non aver mai aperto bocca quella sera in Arabia Saudita, vorrei aver mandato a fanculo mio padre anni fa...

È tardo pomeriggio quando mi squilla il telefono, con gli occhi ancora assonnati della giornata passata nel letto di Alyx, leggo il nome sul display.

È Daniel.

«Amico si può sapere dove sei? Sto bussando da minimo venti minuti!»

«Ti vuoi calmare! E cazzo non urlare...non sono a casa, dammi dieci minuti.»

Chiudo la chiamata e mi alzo, ieri gli avevo promesso di uscire e non posso tirarmi indietro; mi farà bene pensare ad altro.

Prendo il paio di chiavi che Alyx mi ha lasciato sul tavolo e chiudo la porta, promettendomi però di tornarci spesso.

Voglio il suo odore addosso.

Mezz'ora dopo siamo nel solito bar, ci sono anche altri piloti ma dell'unico che poteva essermi d'aiuto non c'è traccia.

«Sai se anche Charles viene spesso qui?»

Daniel smette di bere e sorpreso dalla mia domanda si mette tutte orecchie.

DESTROY ME // max verstappenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora