Due mesi dopo, smettono senza accorgersene di segnare sulla pergamena il numero dei giorni che trascorrono bloccati in quell'orrenda realtà.
Hermione inizia a pensare che potrebbe finire con l'abituarsi alla vita tranquilla alla baita.
Lo guarda correre attorno al perimetro dello stabilimento ogni mattina, fare flessioni e addominali; di solito occupa così le prime ore della giornata e lo fa a torso nudo.
La prima volta che lo ha visto è rimasta spiazzata dalla conferma che l'immagine nella sua mente è di fatti un ricordo.
Perché il corpo di Draco è esattamente come gli era apparso in quell'immagine e lei non capisce come faccia a conoscere ogni dettaglio del suo petto, ogni singola cicatrice e delineazione, il modo in cui i suoi muscoli si contraggono quando si muove, senza averlo mai visto prima.
Fa sogni strani; a volte è certa che si tratti di ricordi di un'altra vita, altre volte non ne è molto sicura, non riesce a dire con certezza se quello che vede è plausibile o meno.
Specie riguardo ai sogni che reputa più assurdi.
Spesso li racconta a lui e lui condivide i suoi con lei; Hermione ne tiene alcuni per sé, però. Ci sono cose che non avrebbe mai il coraggio di dirgli.
A volte si domanda se anche lui le nasconde alcuni elementi.
Discutono delle loro teorie e ogni volta una sembra meno plausibile dell'altra; cercano di unire i puntini man mano che i ricordi affiorano nella loro mente, di fare delle deduzioni, di giungere a delle conclusioni.
Hermione ha persino costruito una lavagna investigativa, dove ha affisso i vari indizi a loro disposizione ed evidenziato i potenziali collegamenti.
Ma sta perdendo la speranza; non è più vicina a capire cosa stia accadendo di quanto non lo fosse il giorno in cui si era risvegliata nel consunto letto di una stanza di Villa Conchiglia, uno dei pochi Rifugi dell'Ordine della Fenice ancora in piedi, e aveva scoperto che il mondo era tutto al contrario.
Le manca la sua casa, la sua vita, la sua famiglia, i suoi figli... suo marito.
Il pensiero che Ron sia sposato con un'altra le brucia, soprattutto quando si sveglia al mattino ed è sola nel suo letto e sa che non dovrebbe esserlo; soprattutto quando pensa al fatto che è a Calì che Ron prepara il caffè al mattino, che è Calì ad addormentarsi ogni notte tra le sue braccia accoglienti, mentre lei è sola, e confusa, e impaurita, rannicchiata in un letto, nascosta in una baita in mezzo al nulla.
E Draco Malfoy è la sua unica compagnia. L'unica persona con cui può parlare.
Spesso si trova a riflettere su cosa sarebbe accaduto se non fosse fuggita da Villa Conchiglia in preda al panico, se avesse spiegato la situazione dal suo punto di vista ai suoi amici e agli altri membri dell'Ordine. L'avrebbero considerata pazza per le sue parole?
Le avrebbero creduto? L'avrebbero aiutata a scoprire cosa stesse accadendo? A cercare una soluzione a tutto ciò, qualsiasi cosa fosse? A trovare un modo per riportare le cose alla normalità? O si sarebbero rifiutati categoricamente di prendere in considerazione l'idea che quella non fosse la realtà?Alla fine, arriva alla conclusione che c'è solo una persona in quel mondo in grado di capirla veramente, e per sua fortuna è lì con lei.
Inizia a pensare che forse è stato un bene essere stata trovata, catturata e portata a Malfoy Manor, altrimenti ora non avrebbe nessuno con cui collaborare per cercare di risolvere la situazione e ripristinare il naturale corso degli eventi.
Non tutti i mali vengono per nuocere.
*
Il terzo mese, però, le cose si complicano.
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Moondust | Dramione
Hayran KurguSi svegliano una mattina e il mondo è al contrario. Hanno di nuovo vent'anni e Voldemort ha vinto la guerra, i Mangiamorte sono al governo. Harry guida la resistenza. Hermione viene catturata e portata a Malfoy Manor, dove scopre che l'unica persona...