20 Ottobre.
Esco dalla doccia e avvolgo il mio corpo nell'asciugamano azzurro. Finalmente ho un momento di relax dopo questa giornata infinita. Alla fine Jason é rimasto per il pranzo e poi é dovuto scappare in città per controllare il restante della popolazione animale di Fairfield. Papà e Aiden invece sono andati a comprare il mangime per le galline in città mentre io ho fatto finalmente una bella passeggiata con Star. All'ora di cena ci siamo rintanati in cucina e poi ognuno nelle sue camere, o meglio, papà nella sua e Aiden ed io nella mia camera.
Spanno il vetro con il piccolo asciugamano e poi mi siedo sul bordo della vasca da bagno per farmi due trecce disordinate. Indosso l'intimo e i pantaloni. Sto per mettermi anche la parte sopra del pigiama ma la porta del bagno si spalanca. Di scatto prendo l'asciugamano e me lo appiccico addosso al corpo.
"Cazzo, scusami" tossicchia girando il volto verso il muro. Mi infilo velocemente la maglietta larga e poi ribatto.
"La prossima volta bussa. Sai benissimo che non sei da solo in questa casa, giusto?" borbotto prendendo il phon da sotto il lavandino nel piccolo mobiletto.
"Certo, ragazzina" esclama ironico per poi uscirsene dal bagno.
Che nervi! Lo ospitiamo eppure non si fa alcuno scrupolo a rispondere male. Mi asciugo velocemente i capelli e poi vado in camera, sperando di trovarlo già nel mondo dei sogni. Reprimo un urletto e poi mi butto sul letto. Gli ho ripetuto per ben quattro sere di fila di mettersi qualcosa addosso, ma a lui ovviamente non interessa nulla e dorme senza maglia come se io non ci fossi.
"Buona notte ragazzina" so già che ha un un ghigno dipinto in volto, ne sono certa!
"Buona notte Aiden" sbuffo prima di sotterrarmi sotto il piumone caldo che sa di vaniglia e miele. Sento la sua risatina e poi più nulla perché cado nel sonno."Paxton, vai più piano!" urlo cercando di non cadere dal dietro della bici. Mio fratello però non mi sta a sentire e perciò pedala sempre più veloce.
"Sorellina, siamo dei supereroi che corrono velocissimo!" ride alzando il volto verso il cielo.
"Pax!" urlo impaurita vedendo che una macchina arriva proprio di fronte a noi. Lui sterza e, per il movimento troppo brusco, finiamo entrambi per terra, sulla ghiaia. Io però vado a sbattere contro una roccia piuttosto grande e la mia piccola gamba prende a sanguinare.
"Pax, Pax aiuto!" piagnucolo sentendo che non mi arriva più aria ai polmoni."Destiny!" una voce molto lontana arriva alle mie orecchie e spalanco gli occhi, alzandomi a sedere. Mi ritrovo il volto di Aiden a pochi centimetri dal mio. Il respiro é pesante e sento parecchio fastidio alla gamba destra. Il dottore mi aveva avvisato saprebbe potuto capitare, di rado ma poteva capitare.
"Destiny, stai bene?" chiede Aiden allarmato. I suoi occhi sono il ritratto della paura, le sue mani grandi e calde si posano sulle mie guance e cerca di farmi tranquillizzare.
"Incubo" dico solo. D'istinto poso un mano sulla gamba e Aiden balza subito dalla parte opposta del letto.
"Ti ho fatto male? Aspetta" sussurra scostando il lenzuolo e mettendo in bella vista i miei pantaloni della tuta.
"C-che fai?" balbetto allontanando la gamba dolorante dalle sue mani.
"Nel mio gruppo sono quello che sa fare dei massaggi ottimi" scherza. Alza la stoffa e alla visione della grande cicatrice, deglutisce.
"Mio fratello é un fisioterapista e diciamo che mi ha insegnato qualcosa. Non molte cose ma solo qualcosa" biascica prima di massaggiare con i pollici il mio polpaccio.
"Quanti-quanti anni ha?" chiedo cercando di distogliere l'attenzione dalla mia gamba.
"Trentaquattro" esclama. Sento che a mano a mano il fastidio si allevia. Osservo meglio la figura di Aiden e noto che si trova a cavalcioni sul mio letto con gli occhi scuri fissi sul polpaccio. Arrossisco di colpo e spero vivamente che non si noti il mio imbarazzo.
"Va meglio?" chiede alzando gli occhi su di me. Stringo le labbra in una linea dritta e poi annuisco.
"Sei tutta rossa in volto, se hai caldo apro un po' la finestra e-" non finisce la frase che lo fermo subito. Lo prendo per il gomito e lo faccio ricadere sul letto.
"Tra-nquillo" esclamo vedendo quanto vicino é. Lui si tira il ciuffo e poi riposa gli occhi su di me.
"Jason, é lui che ti piace, vero?" chiede di punto in bianco. In modo totalmente sconnesso muovo la testa su e giù.
"Non lo dire a nessuno però. Siamo amici dall'infanzia e sarebbe strano. E poi non funzionerebbe, credo" borbotto mordicchiandomi il labbro inferiore.
"Facciamo un patto" esclama dal nulla. Lo guardo non capendo che vuole dire, che patto dovremmo fare?
"Fino a quando non sarò partito ti aiuterò con il solo obiettivo di far mettere insieme te e Jason. In cambio mi insegnerai a salire in sella" mi porge una mano e poi mi invita a stringerla in segno di assenso.
"Niente trucchetti?" chiedo per esserne sicura, che sarà mai insegnargli a salire su un cavallo. Lui scuote la testa.
"Niente trucchetti, giusto qualche dritta per portarti a letto il veterinario" alza ritmicamente le sopracciglia. Spalanco occhi e bocca in imbarazzo e poi gli stringo la mano.
"Mettiamo in chiaro che n-non lo voglio portare a letto" dico. Lui reprime una risata. E poi annuisce.
"Come no. Buona notte ragazzina" esclama prima di saltare giù dal mio letto e atterrare su quello di mio fratello Paxton. Alzo gli occhi al cielo e poi sospiro, saranno dei luunghi giorni!🌻
27 Ottobre.
"Devi darti lo slancio con il piede, Aiden" gli ripeto per la sessantesima volta. É un'ora che sto cercando di fargli capire come fare ma lui ovviamente non vuole darmi ascolto e fa di testa sua.
"Star, sta ferma o diventeremo vecchi entrambi" borbotta contro il povero animale. Cerco di non ridere e perciò poso gli occhi su papà che sta dando da mangiare alle galline.
"Des- cazzo!" l'urlo di Aiden mi fa spalancare gli occhi. Appena volto la testa verso di lui, distogliendo lo sguardo da mio padre, lo trovo ai miei piedi. Steso sul terriccio.
"Merda, che male" biascica toccandosi la spalla. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"È possibile che sei arrivato qui a Fairfield da meno di due settimane e hai già fatto ben due danni?" esclamo retoricamente, inginocchiandomi vicino a lui.
Le sue pozze petrolio si posano nel mio mare.
"Sarà l'aria del Vermont" borbotta cercando di alzarsi. Gli do una mano o almeno cerco dato che è più grande e alto di me.
"Fila dentro, metto Star nel box e ti raggiungo in cucina" gli punto il dito contro mentre lui sbuffa. Quel ragazzo non sa fare altro che sbuffare, cavoli!
Salito un'ultima volta la cavalla e poi vado in casa.
"Togli la felpa" gli ordino senza troppi giri di parole, dirigendomi verso il frizzer.
"Se volevi vedermi senza nulla addosso bastava chiedere" ghigna togliendosi in pochi secondi gli abiti. Arrossisco e cerco di non guardare i suoi miliardi di muscoli.
"Finiscila e siediti" borbotto avvolgendo il ghiaccio da un panno. Passo l'indice sulla sua schiena e noto il rossore provocato dalla caduta. I suoi muscoli guizzano e subito stacco le dita da lui.
"Hai le dita gelate" sussurra.
"S-scusa. Ora metto il ghiaccio per evitare che ti vengano lividi ovunque e che ti faccia male" biascico. Lui annuisce e si fa appoggiare il panno sulla schiena.
"Aaron si fida molto di te, vero?" chiede. Aggrotto le sopracciglia non sapendo perché gli frullava questa domanda nella testa.
"Mhm si. D'altronde siamo padre e figlia, siamo sempre stati noi due più Paxton, mio frarello" specifico.
"E tua madre?" chiede giocherellando con la felpa che ha in mano. Il ghiaccio mi scivola dalle mani e si frantuma nel sacchetto che lo contiene. Aiden si gira di scatto e mi osserva dall'alto.
"Destiny" sussurra come per chiedere se é tutto apposto.
"Mhm scusa, é che di lei parlo sempre poco. É morta dandomi alla luce" sussurro. Ogni volta che si parla di lei, mi si apre un buco immenso nello stomaco.
"Scommetto che era una brava persona" dice inginocchiandosi davanti a me per aiutarmi a recuperare lo straccio.
"Ragazzi, che ci fate in cucina? Non è ancora ora di mangiare" il vocione di papà irrompe il silenzio.
"Mhm A-Aiden é caduto da cavallo e gli stavo mettendo del ghiaccio sulla schiena" esclamo.
Papa corruga la fronte alla vista di Aiden mezzo svestito e poi annuisce.
"Ragazzi, hai più lividi che anni tra poco" scherza. Tiro un respiro di sollievo e sorrido. Aiden ridacchia e poi posa i suoi occhi nei miei.
'Mi dispiace Destiny, mi dispiace' dicono i suoi occhi. Abbasso lo sguardo e stringo il ghiaccio tra le mani, anche a me dispiace mamma, tanto.
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𝐓𝐡𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐭𝐨𝐫𝐦
RomanceDestiny Coll vive serenamente le sue giornate insieme al padre nel Vermont, in una casa un po' sperduta in mezzo al verde. Tutto é perfetto fino a quando l'arrivo di uno sconosciuto, Aiden, non scombussolerà la monotonia delle giornate di Destiny. I...