4 Novembre.
"Aggiungi un posto a tavola piccina!" papà entra in cucina seguito da una figura familiare.
"Jason!" esclamo notando il mio ragazzo.
Un piccolo sorriso si forma sul mio viso ma svanisce subito dopo che poso gli occhi su Aiden. È da ieri sera, quando sono tornata, che non parliamo. Ci tiriamo solo delle occhiate che equivalgono a pallottole.
"Resti a cena quindi?" chiedo distogliendo lo sguardo dal ragazzo con i capelli corvini.
"Certo Des" sorride prima di raggiungermi.
"Mani in alto ragazzo, vacci piano che c'è il suo vecchio qui!" borbotta papà quando Jason mi bacia. Ridacchio per la frase di papà e poi metto al centro della tavola la pentola con il passato di verdure.
"Che profumino" sussurra prima di farmi l'occhiolino e darmi le spalle. Aiden prende del pane dal sacchetto affianco a me senza guardarmi. Lo porta a tavola e poi si siede.
"Lavatevi le mani voi due che poi si mangia" li sprono ad andare in bagno.
"Ti stava spogliando con gli occhi" il sussurro roco di Aiden giunge alle mie orecchie, per questo volto il viso e lo guardo. Lui gioca tranquillo con il tappo della bottiglia, guardando davanti a sé.
"Non sono affari tuoi" arrossisco, cercando di non far a vedere il mio imbarazzo.
"Certo, non sono affari miei ma intanto chi ti ha insegnato a provocarlo?" chiede retoricamente, spostando lo sguardo dal tavolo a me. Le sue pozze nere affondano in me.
"Stanne fuori" sussurro cercando di non farmi sentire da nessuno eccetto che lui. Aiden alza un sopracciglio e sta per parlare ma viene interrotto proprio da Jason.
"Fatti dare un bacio prima che tuo padre arrivi" mi sorride prima di avvicinare i nostri volti.Aiden's pov
Nell'istante in cui Jason appoggia le labbra su quelle di Destiny stringo gli occhi in due fessure. L'oceano della ragazzina si posa nel mio sguardo cenere e per tutto il tempo del bacio non si sposta da me.
Stringo forte il tappo che ho in mano fino a far diventare le nocche bianche. Jason vuole darmi una bella lezione perché fa scendere la mano sul lato B della piccola Destiny, la quale non si muove di un millimetro. Se la spalma ben bene sul suo corpo e poi si stacca, finalmente oserei dire. Destiny si morde il labbro e poi si rifugia tra le sue braccia ma continua a guardarmi, come per cogliere una mia reazione.
'Si ragazzina, sono maledettamente geloso per non so quale cazzo di motivo. Forse lo sono perché voglio sbatterti al muro e farti vedere realmente come si bacia una ragazza'. Questo però non lo dico e lo tengo per me.
All'arrivo del padrone di casa, incominciamo a cenare e ci perdiamo in chiacchiere. Tra i racconto dei clienti del veterinario qui presente fino a finire di parlare di Antonio, il gallo, e Orione, lo stallone.
"Bene, credo sia l'ora di andare per me. Si è fatto tardi e inoltre domani sveglia presto" cerca di scherzare Jason, riferendosi ad Antonio che ad ogni alba canta.
"Certo figliolo, buona notte e guida con prudenza" lo abbraccia e poi saluta me e Destiny prima di andare a dormire.
"Allora buona notte Des" sussurra prima di baciarla, di nuovo, davanti ai miei occhi. Tiro un colpo do tosse finto e i due si staccano.
"Non credo che Aaron sia molto felice di questo teatrino" intervengo vedendo quando la sta toccando. Jason stringe la mascella e cerca di avanzare ma viene ostruito dal corpicino di Destiny.
"Ok uomini alpha, calmatevi. Prima di tutto Aiden, ora non c'è papà ma ciò non cambia che noi possiamo fare quello che fanno le normali coppie. Seconda cosa, ti conviene andare a casa a riposare Jason" appoggia una mano sul petto del suo ragazzo e il suo sguardo si addolcisce.
"Va bene Des, notte" le lascia l'ennesimo bacio sulle labbra e poi mi regala un'occhiata truce prima di uscire da questa casa. Destiny chiude a chiave e poi si gira verso di me con le braccia conserte.
"Devi farti i maledetti fattacci tuoi Aiden" ringhia venendo verso di me, incazzata. Io alzo un sopraccoglio e scuoto la testa. La lascio all'entrata mentre decido di andare in camera. Non ho proprio voglia di litigare con lei oggi. Pochi minuti dopo sento dei passi scelto e già me la immagino tutta incazzata mentre viene qua.
"Non azzardato a girarmi le spalle e andartene" puntella le mani sui fianchi e mi guarda di sbieco.
"Non ho voglia di litigare per un coglione, non oggi" esclamo. Lei in tutta risposta chiude la porta e si avvicina pericolosamente a me.
"Non dare del coglione al mio ragazzo" sibila. Le sue guance sono tinte di rosso per l'arrabbiatura mentre il suo profumo inebrua quasi completamente i miei sensi. Cerco di reprime una risata ma ciò che ne esce sembra una pernacchia.
"Non azzardarti a ridere di me o del mio ragazzo. Non azzardarti o..." alzo un sopraccoglio spronandola a continuare ma si blocca.
"Cosa mi fai? Se smetto di prendervi in giro cosa mi fai? Mi farai una sega, come probabilmente hai fatto tu a lui?" ghigno. Lei in quattro e quattr'otto si fa rossa in viso, peggio di un peperone.
La voglio, ora. In questo maledetto istante. La voglio sotto di me mentre si contorce per il piacere.
"Prova ancora a parlarmi così e-" la interrompo subito. Me lo sta facendo venire duro, rischio veramente di impazzire se le sto ancora un secondo in più vicino.
"Dimmi che non hai fatto nulla con lui e io ti lascerò stare. Dimmi che un minimo mi hai pensato mentre lo facevi e giuro che ti bacio, proprio ora. E non me ne frega un cazzo che sei fidanzata perché quel coglione non sa nemmeno come ti piace essere baciata" sibilo avvicinando i nostri visi. Riesco a metterla con le spalle al muro, letteralmente.
"Non. Ti. Deve. Interessare" sibila con il volto rosso, osservando i miei occhi scuri. Deglutisco sapendo almeno che le risposte sono affermative.
"Cosa hai fatto ieri?" chiedo ormai con la mente che è andata a puttane.
"Sp-sparisci dalla mia vista Aiden" e non sembra una minaccia, non lo sembra per il semplice fatto che ha rilasciato un sonoro e bellissimo gemito quando ho osato spingermi verso di lei.
"Mai ragazzina, mai. Non finchè ammetti ciò che ti ho chiesto" sussurro passando la punta del pollice sul suo labbro inferiore.
"Diamine, si!" sbotta puntellando le sue mani sulle mie spalle e stringendole.
"Non abbiamo fatto sesso ma t-tutto quello che c'è prima!" continua. E li mi cade la mascella. Quel lurido ha osato toccarla. Cazzo, speravo non dovesse mai arrivare quel momento con lui.
"Vaffanculo" ringhio prima di allontanarmi da lei. Esco da quella camera, troppo stretta per me. Stringo forte i pugni e mi dirigo in bagno dove do sfogo a un sentimento nuovo per me. Fottutamente nuovo: la gelosia nei confronti di una ragazza. Tiro un pugno al muro e noto un rivolo di sangue scendere sulla parete piastellata. Per fortuna che la stanza di Aaron è dall'altra parte della casa, cazzo.
"Non te ne vai senza aver finito la discussione, non con me" la voce cauta della ragazzina arriva alle mie orecchie e mi irrigidisco.
"Vattene o potrebbe succede qualcosa che non dovrebbe succedere" ringhio non osando guardarla. Sento la sua presenza proprio dietro di me.
"Girati e affronta questa cazzo di discussione da uomo. Non mandarmi a quel paese che non serve a nulla" al suono della parolaccia che esce dalla sua bocca, spalanco gli occhi.
"Se oso girarmi, non risponderò delle mie azioni" spiego con calma, cercando di calmare il respiro.🔴
"Fallo, girati e guardami negli occhi mentre ti-mentre ti dico che Jason mi ha toccato e c-che io ho toccato lui" balbetta. Mi giro di scatto. Agguanto i suoi fianchi e la sbatto al muro.
"L'hai fatto senza nemmeno sentire i miei consigli, eh?" chiedo mentre le faccio agganciare le gambe attorno al mio bacino. Non doveva osare ripeterlo, non doveva proprio.
"N-non ho bisogno dei tuoi consigli" biascica osservando una mia mano che finisce verso i suoi pantaloni. Si dimena ma ciò peggiora solo la situazione. Il mio amichetto spinge sempre di più verso la stoffa mentre sento che lei diviene sempre più calda.
"Sicura? Perché a me sembra che lui non ti abbia degnato di così tante attenzioni come lo sto facendo io ora" rispondo con voce bassa, roca, piena di eccitazione. Lei scuote la testa e si morde il labbro, reprimendo un gemito.
"Sai, se lui non dovesse darti abbastanza piacere hai due scelte, o corri da un altro o fai da sola" sussurro prima di sbottobarle i jeans e farli scendere fino alle cosce. Nell'esatto istante in cui passo il pollice nel suo interno coscia, lei socchiude gli occhi e inarca la schiena, reclinando poi la testa indietro.
"Questo mi fa capire che non ha saputo toccare i tinti giusti, vero?" lascia la domanda senza risposta perché do inizio all'assalto.
"Se devi ricorrere al secondo metodo, fare da sola, devi seguire pochi e semplici passaggi" esclamo reprimendo un gemito proprio quando si spinge verso la mia mano, posata sul suo sesso.
"Prima devi passare una mano qui" sussurro seducente, prendendo una sua mano e appoggiandola sopra i suoi slip con sopra la mia mano.
"E devi farlo finché non senti quel formicolio strano" le spiego. La cosa che stiamo facendo in questo bagno è la più erotica mai vista nell'ultimo decennio.
"Ci sei?" chiedo osservando le sue labbra gonfie. Lei annuisce freneticamente, stringendo la mia spalla, conficcando le unghie nella mia pelle.
"Dimmelo con le tue labbra, dimmelo con quelle labbra che sono state sul cazzo di Jason" sibilo volendo vendicarmi. Infatti il viso di Destiny assume un colorito violaceo per via dell'imbarazzo.
"N-non l'ho fatto. Q-quello che pensi tu non l'ho fatto" sussurra. Tiro un sospiro di sollievo e perciò avvicino il mio volto al suo orecchio.
"Molto meglio allora. Ma ora ritorniamo a noi. Dopo che senti quel formicolio devi solo fare due semplici mosse: scostare queste fastidiosissime mutandine e poi far entrare un dito" ringhio ormai nel mondo del peccato. Prendo un suo dito e l'accompagno nei movimenti, fino a sentire quanto calda é. Destiny rilascia un piccolo gemito quando sente il fresco del dito a contatto con le sue pareti calde.
"Ora devi muoverlo circolarmente" sussurro sorreggendola con le mie braccia muscolose. L'accompagno nei movimenti fino a quando sento che le sue gambe diventano gelatina e subito dopo rilascia un gemito rumoroso che cerco di coprire con la mia mano. I nostri respiri sono affannati mentre i visi sono imperlati per il sudore, nonostante la temperatura vada sotto zero all'esterno di questa casa.🔴
"Ricorda questo quando lo rifarai. Ricordati di me e delle mie mani si di te" esclamo prima di lasciarla sul water per farla riprendere. Esco da quella maledetta stanza e mi rifugio in camera da letto. Mi stendo a letto e reprimo un gemito. Mi guardo la protuberanza e sbuffo. Fanculo. Mi lecco il dito che l'ha aiutata a farla venire e inspiro aria pulita. Dolce come lei.
Sono fottuto. Sono fottututamente fottuto, merda.
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𝐓𝐡𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐭𝐨𝐫𝐦
RomanceDestiny Coll vive serenamente le sue giornate insieme al padre nel Vermont, in una casa un po' sperduta in mezzo al verde. Tutto é perfetto fino a quando l'arrivo di uno sconosciuto, Aiden, non scombussolerà la monotonia delle giornate di Destiny. I...