15. Mi hai appena perdonato.

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13 Novembre

"Papà!" urlo non appena sento la porta di casa aprirsi. Mi alzo immediatamente dal divano sul quale stavo parlando con Aiden e abbraccio di slancio papà.
"Piccola mia!" papà non si fa trovare impreparato, infatti apre le braccia e mi stinge a sé. Respiro il suo profumo e lo stringo forte.
"Mi sei mancato tantissimo" sussurro con le lacrime agli occhi.
"Anche tu, piccolina" ridacchia prima di sciogliere l'abbraccio.
"Ciao Aaron" Aiden ci raggiunge, salutando papà.
"Ciao ragazzo, è andato tutto bene in questi giorni di tempesta?" chiede, disfandosi prima del cappotto e poi delle scarpe.
"Tutto filato liscio, eccetto per l'inconveniente di Destiny con la febbre a trentanove" esclama Aiden con una punta di ironia.
"A proposito di questo ho due cose da dirti figliola. Prima di tutto prendi questo sciroppo, seconda cosa non uscire mai più senza coprirti nei dovuti modi. Hai fatto preoccupare Aiden e soprattutto me, che ero a mezz'ora di qui, impotente" mi punta il dito contro.
"Scusa pa'" borbotto afferrando lo sciroppo.
"Scuse accettate. Scrivi a quel povero ragazzo, Jason, che era preoccupato" mi avvisa. Mi mordo l'interno guancia e poi annuisco anche se non so effettivamente cosa scrivergli.
"Riesci ad aiutarmi con le borse della spesa, Aiden?" papà chiede aiuto al ragazzo affianco a me. Mentre gli uomini si occupano della spesa, io mi chiudo in camera e penso a cosa scrivere.
'Ei Jason, grazie per esserti preoccupato ma qui tutto ok' fa decisamente schifo come messaggio.
'Ciao Jason, papà mi ha riferito che avete parlato del mio stato di salute. Ora va tutto bene, tu invece?' è lecito che io gli chieda come sta dopo che l'ho lasciato per un altro ragazzo?
"Stai prendendo sul serio l'idea di scrivergli?" la voce di Aiden irrompe nei miei pensieri come una secchiata di acqua fredda in pieno inverno.
"Mhm non so?" balbetto. Aiden si acciglia, avvicinandosi a me.
"Precisamente cosa vuoi scrivergli? 'Ciao Jason, sto benissimo grazie al mio nuovo fidanzato che mi ha trattato come una principessa'?" alzo il mento, come per sostenere il suo sguardo.
"Prima di tutto non sono così insensibile. È stato carino a preoccuparsi nonostante ci fossimo appena lasciati" sospiro, guardandolo. Serra la mascella e poi si avvicina ancora di più a me.
"Allora, dato che è stato così carino, perché non ritorni da lui?" questa ha fatto male, lo devo ammettere. Distolgo lo sguardo dal suo e cerco di non fargli notare che le lacrime stanno facendo di tutto per uscire.
"Forse è meglio che vado di là da papà" sussurro cercando di sorpassarlo, invano.
"No" dice categorico. Arpiona i miei fianchi e mi spiaccica addosso a lui.
"Lasciami Aiden, per favore" esclamò con voce flebile. Due dita mi tirano sul il mento e incontro le sue pozze.
"Scusami Destiny. Sono fottutamente geloso ed è la prima volta che capita. Mi da fastidio il solo pensiero che ti abbia pensato, scusa il gioco di parole" annuisco, non sapendo che dire.
"Perdonami Des, scusami" sussurra appoggiando la fronte sulla mia.
"Se hai paura di perdermi, stai sicuro che a far così non migliorerai la situazione" dico prima di allontanarmi da lui.

16 Novembre

Sono esattamente tre giorni che evito in qualsiasi modo di parlare con Aiden. La mattina mi sveglio prima che suoni la sveglia, faccio tutte le faccende riguardanti gli animali, poi preparo i pasti, mangiamo in compagnia come se fosse tutto apposto e infine mi rifugio nel letto a far finta di dormire. Vorrei dire che questo faccenda non mi abbia minimamente toccato ma mentirei. Mi ha ferito il modo in cui, dettato dalla gelosia, Aiden ha detto quella frase. Non ritornerei mai da Jason per il semplice fatto che il mio cuore urla il nome di qualcun altro. Non è per Jason che batte, batte per Aiden.
E ora sono nel letto a rigirarmi per la centesima volta e a pensare a quanto vorrei prendere a pugni e baciare Aiden nello stesso momento.
"Va tutto...bene?" proprio la sua voce rompe il silenzio della stanza. Cavolo!
"Mhm si" sospiro. Sa benissimo che sto mentendo.
"Ok, non va per nulla bene. Perché pensi che io voglia ritornare da lui?" chiedo a bruciapelo. Per i successivi due minuti senti solo il suo respiro alleggiate nell'aria.
"Ho paura di non essere all'altezza" confessa. Mi giro verso il suo letto, anche se non può vedermi essendo che siamo inghiottiti dal buio più totale.
"All'altezza di chi? Mia? Sai benissimo che non ho mai avuto relazioni, per me è tutto nuovo. Ho paura come te, se non di più, ma non mi metto a rispondere sgarbatamente. Mi hai ferito, Aiden" esclamo stringendi le lenzuola nelle mani.
"Perdonami Des, perdonami cazzo" biascica. Il fruscio delle coperte mi fa intendere che si è  alzato. Pochi secondi dopo me lo ritrovo nel mio letto, che tenta di inserirsi sotto le coperte.
"Ti serviranno più di due scuse per essere perdonato" ammetto con un piccolo sorriso sul volto.
"In tanto mi hai sorriso" sento che sta sorridendo anche lui.
"Non l'ho fatto" borbottò mordendomi il labbro inferiore.
"Certo che l'hai fatto, so riconoscere quando menti" il suo corpo caldo si accosta al mio e sento le sue mani che si posano sui miei fianchi.
"C-che fai?" balbetto sentendo che le dita viaggiano lungo la mia gamba.
"Mi faccio perdonare a modo mio" esclama con voce bassa e roca. Posa la mia gamba sopra il suo fianco sinistro e poi si avvicina ulteriormente a me.
"I-in che-" Aiden mi tappa la bocca con un bacio che di casto non ha proprio nulla. Le dita affusolate si fermano al lato del mio slip mentre con il bacino si sconta con il mio punto caldo.
"Aiden" sospiro sulle sue labbra.
"Dimmi che sono sulla buona strada per essere perdonato" ghigna. Trattengo un verso, degno di essere definito miagolio, appena sento le dita calde di Aiden farai strada tra la stoffa.
"C-che fai?" l'urlo viene bloccato dalle sue labbra, fameliche di assaggiarmi.
"Dimmi che mi stai perdonando" ringhia giocando con la mia carne. Strizzo gli occhi e stringo le lenzuola tra le dita.
"A-Aiden ti prego" sussulto non appena aumenta il ritmo. In modo del tutto involontario, incomincio a muovere il bacino verso le sue mani, forse per soddisfare il fuoco che ho dentro.
"Vieni per me Destiny" e quando finisce di dire il mio nome per intero, mi lascio andare del tutto. L'urlo viene coperto dalla mano di Aiden sulla mia bocca.
"Cazzo" biascica analizzando la mia faccia nel buio più totale.
Con tutta la calma possibile cerco di recuperare fiato e in totale imbarazzo, esclamo: "Cos'è appena successo?" Aiden mi lascia un ultimo bacio sulle labbra e poi parla.
"Mi hai appena perdonato" sospira per poi alzarsi dal letto. Socchiudo gli occhi e sorrido.
Diamine, questo ragazzo mi cambia l'umore in così poco tempo!
"Vai al diavolo, questo è giocare sporco" sussurro. Aiden ghigna e poi mi attira a sé.
"Ma ho notato che il gioco ti è piaciuto" mi lascia un buffetto sulle guance incandescenti.
"Finiscila" biascico nascondendomi sotto le coperte. Aiden mi segue sotto le coperte e mi sorride.
"Credo di amarti" il respiro si blocca in gola. I suoi occhi scavano nei miei e nel silenzio assoluto, accolgo i suoi sentimenti.
"So benissimo che ci conosciamo da pochi mesi ma mi sei entrata in testa e nel cuore, non posso farci nulla. Mi hai completamente fottutto, Destiny Coll. Hai i miei sentimenti nelle mani, puoi usarli come arma o accoglierli" la sua voce è calma e dolce. I suoi occhi sono legati ai miei mentre il buio regna attorno a noi. Vorrei tanto vedere la scena dall'esterno: due ragazzini nascosti sotto le coperte mentre confessano i propri sentimenti.
"Io non so se posso chiamarlo amore, ma ogni volta che ti guardo il cuore mi scoppia" gli sorrido. Aiden mi prende il viso tra le mani e senza alcun preavviso, mi bacia.
Forse è gusto così: dopo una tempesta c'è sempre il cielo sereno.

𝐓𝐡𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐭𝐨𝐫𝐦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora