30 Ottobre.
"Papà, tagliala meglio!" rido vedendo che occhi sta facendo a quella povera zucca. Lui sorride e poi mi fa la linguaccia come se fosse un bambino.
"Guarda quella di Aiden, fa paura!" dice. Alzo gli occhi al cielo e sbuffo.
"Non guardare l'orto altrui, Aaron" l'ammonisce Aiden. Spalanco la bocca e trattengo una risata. Papà in tutta risposta tira un seme di zucca ad Aiden il quale rimane stupito.
"Mi h veramente tirato il seme?" chiede a me. Io annuisco e poso il coltello sulla tavola, soddisfatta della mia zucca. Un altro seme vola ma questa volta nella direzione opposta a prima.
"Figliolo, ti faccio dormire fuori oggi" decreta papà.
"Ok bambini, fine della storia. Filate a letto" esclamo cercando di mettere fine alla litigata. Vengo però interrotta dal suono del vecchio telefono.
"Jason, ciao! È successo qualcosa?" rispondo preoccupata. Sono le dieci di sera ed è tardi per chiamare.
"Ciao Des, volevo telefonarti già stamattina ma tra le mille visite non sono riuscito ad avere un buco libero"
"Oh beh non preoccuparti" sorrido anche se non mi può vedere. Aiden tossicchia e poi si alza da tavola.
"Volevo chiederti se avessi voglia di venire domani sera ad una festa qui in città. Sai ci sono tutti i ragazzi di Fairfield" esclama. Spalanco la bocca, sorpresa dalla sua proposta.
"N-non so se papà accetterebbe. Cioè non sono mai uscita di sera tardi" papà alza un sopracciglio e poi guarda Aiden. Lo indica ma io non capisco.
"Aspetta Jason" esclamo appoggiando una mano sul microfono.
"Potreste andare tutti e due, mi sentirei sicuro" mi fa l'occhiolino e poi si alza dalla sedia.
"Mhm Jason, papà ha detto che potrebbe andare bene. Non é un problema se porto anche Aiden, vero?" mordicchio il labbro inferiore guardando il diretto interessato. Lui annuisce e poi reprime una risata.
"Mhm se proprio devi" biascica. Sospiro e, dopo avergli dato la buonanotte, metto giù.
"Che cosa ridi?" chiedo dirigendosi verso camera mia. Lui mi segue e appena si chiude la porta dietro le spalle, parla.
"Prima di tutto sei cotta a puntino di quel veterinario. Seconda cosa, é l'ora che ti dia qualche consiglio" strega le mani tra loro e poi so siede sul mio letto.
"Aiden, alzati dal MIO letto" sbuffo. Lui con una velocità inaudita mi prende per i fianchi e per poco non gli cado addosso completamente. Arrossisco al contatto tra i nostri corpi caldi.
"C-che stai facendo?" chiedo appoggiando le mani sulle sue spalle.
"Ti insegno come giocare con il caro veterinario" esclama stringendomi i fianchi.
"N-non voglio g-giocare!" balbetto in imbarazzo. Mai una persona mi aveva toccato così.
"Fidati, due mosse e domani a quest'ora vi starete baciano appassionatamente" mi fa l'occhiolino.
"Cosa!?" trattengo il fiato.
"Posa le mani qui" sussurra Aiden prendendomi per i polsi e appoggiando le mie mani sul suo petto, poco sopra il cuore.
"Esattamente. Ora dovresti solo mettere meglio le gambe e poi é fatta" dice con calma. Eseguo gli ordini, come se fossi soggiogata dalla sua voce. Avanzo con il bacino e le gambe e a questo movimento, Aiden trattiene il fiato.
"Perfetto ragazzina. Ora dovresti baciarlo ed é fatta" scherza stringendomi per i fianchi.
"Sai baciare, vero?" vedendo che non rispondo, ovviamente mi fa la domanda. Scuoto la testa in imbarazzo e poi lui sospira. Si avvicina molto lentamente a me e poi posa le sue soffici e ardenti labbra sulle mie, screpolate per via del freddo.
"Ora dovresti solo aggiungere la lingua per avere il bacio alla francese" sussurra incastrano i due carboni nel mio mare.
"Diamine!" impreca prima di riappoggiare le labbra sulle mie e attorcigliare la lingua alla mia. Le sue mani scendo fino alla base della schiena e mi avvicinano di più a lui. Le mie invece viaggiano fino alla base della sua cute. Non so per quanto tempo le nostre bocche stanno unite ma so solo che manca poco che io non abbia più ossigeno nei polmoni.
"Devi solo farlo in maniera più intensa con il tuo veterinario" ansima staccandosi. Annuisco con la mente sconnessa e poi cerco di allontanarmi dal suo corpo, fallendo miseramente. Tant'è che cado tra le sue braccia e finiamo stesi sul letto.
"Questo è lo step tre ragazzina. Andiamoci per gradi" esclama guardandomi. Aggrotto le sopracciglia e poi comprendo ciò che sta insinuando.
"G-grazie ma per oggi p-possiami fermarci qui" sussurro scappando in bagno. Mi chiudo la porta alle spalle e scivolo con il sedere fino a terra. Mi tocco le labbra leggermente gonfie e poi sorrido. Ho veramente permesso ad Aiden di rubarmi il mio primo bacio?🌻
31 Ottobre.
Aiden's povI corpi sudaticci della maggior parte degli invitati a questa festa si muovono a ritmo di musica reaggeton. Sbuffo e poi decido di ritornare dalla ragazzina.
Lo scopo di questo viaggio era staccare la mente delle vita frenetica di Portland e tutto è filato liscio finchè non ho incontrato due occhi mare, una chioma bionda e un caratterino piccante e introverso allo stesso tempo. Che stronzo è il destino, mi ha fatto incontrare una ragazza di nome Destiny.
"Ei bellissimo, hai voglia di unirti a noi?" una ragazza con la voce piùttosto stridula mi sbarra la strada e mi distoglie dai miei pensieri. La guardo e poi guardo i suoi amici con aria di sufficienza.
"No grazie, divertitevi pure" e detto ciò, ritorno sui miei passi. Appena arrivo al nostro tavolo però vedo i due piccioncini molto vicini. Stringo la mascella e cerco di distogliere lo sguardo ma non riesco. Destiny è esattamente nella posizione che gli ho fatto vedere ieri sera: a cavalcioni sul suo amico che la sta baciando delicatamente.
Diamine, perché provo ribrezzo vedendoli? Perché mi sento come se il fucile del padre di Destiny, quello che mi ha puntato la sera in cui ho bussato alla sua porta, mi avesse trafitto in pieno con un colpo allo stomaco.
Destiny fa esattamente ciò che le ho consigliato: si avvicina al corpo del veterinario e oscilla, non sapendo minimamente che effetto possa fare alle persone.
"Fanculo" sibilo andando verso il bar. Ordino una serie di shot e li ingurgito tutti uno dietro l'altro.
"Amico, vacci piano!" un ragazzo si palesa al mio fianco. I lineamenti sono familiare ma forse é solo una mia percezione, una percezione del me brillo.
"Bevo quanto mi pare amico" lo apostrofo. Lui ridacchia e poi ordina al barman un altro giro per tutti e due.
"Sei nuovo qui? Non ti ho mai visto prima" esclama prima di bersi il contenuto del bicchierino.
"Sono poche settimane che sono arrivato" dico solo prima di posate gli occhi di nuovo sulla ragazzina. Ora sta sorridendo al veterinario.
"Beh allora benvenuto a Fairfield" ridacchia lasciandomi una pacca sulla spalla. Gli regalo un sorriso impercettibile e poi osservo il liquido bel bicchiere.
"Comunque io sono Paxton" ricambio comunicandogli il mio nome.
"Come mai stai bevendo così, Aiden? " alzo le spalle.
"Il tuo sguardo non sembra proprio da divertimento. Più che altro direi da...cuore spezzato" scherza.
Subito i miei occhi si posano sulla figura graziosa e delicata della carissima Destiny ora intenta a sorridere al veterinario.
"Figurati, sei completamente fuori strada" sbuffo prima si alzarmi dallo sgabello e lasciare una banconota da dieci dollari sul bancone.
"Se lo dici tu, amico! Buona festa" mi lascia una pacca sulla spalla e poi sparisco tra la folla.
Due ore dopo mi trovo sul pick-up di Aaron, perché la mia macchina è ancora a riparare, mentre affianco ho Destiny che indossa un sorriso a trentadue denti.
"Vuoi smetterla di sorridere in quel modo? Fai paura" esclamo stringendo il volante fino a far diventare le nocche bianche. Il suo veterinarietto del cazzo l'ha sbaciucchiata per l'intera serata e lei non smette di sorridere.
"Che cosa hai Aiden? Una ragazza ti ha negato di metterle la lingua in bocca?" chiede tagliente. Noto con la coda dell'occhio che è arrossita.
"Magari ragazzina, magari" sibilo svoltando a destra e arrivando finalmente a destinazione.
In un silenzio assoluto entriamo in casa e facciamo il più piano possibile per non svegliare Aaron, il padre della ragazzina. Senza calcolarmi di striscio si dirige in bagno e si chiude la porta dietro. Reprimo un ringhio e sbuffo, togliendomi la felpa e poi la maglietta nera che indossavo. Faccio lo stesso con i jeans chiari e rimango in boxer. È mai possibile che quella ragazzina abbia sempre qualcosa da dire contro di me? Non lo ammettere mai ad alta voce ma provo ribrezzo a vederla insieme a quel veterinario del cazzo. Guardo in basso e sibilo un'imprecazione prima di cercare di risolvere il piccolo problema che ho nei boxer.
"È tuo il bagno" borbotta con voce bassa Destiny. Sobbalzo sorpreso e mi infilo immediatamente i pantaloni della tuta, spero vivamente non veda la mia erezione dovuta a pensieri poco casti nei suoi confronti.
"Ok, buona notte" dico sbrigativo prima di sorpassarla senza nemmeno guardarla.
Mi lavo denti, faccia e poi me ne torno in camera da letto. La luce è spenta e capisco che la ragazzina è già andata a letto. Per lei le due del mattino é decisamente tardi per andare a letto, calcolando che alle sei di solito si alza.
"Aiden" il fievole sussurro mi ridesta dai miei pensieri. Grugnisco, senza realmente darle una risposta.
"S-scusami, prima ho risposto male" esclama. Scommetterei oro che ora si sta torturando con i denti quel maledetto labbro.
"Lascia perdere ragazzina. Buona notte" dico solo. Sento il fruscio delle sue coperte e poi più nulla.
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𝐓𝐡𝐮𝐧𝐝𝐞𝐫𝐬𝐭𝐨𝐫𝐦
RomanceDestiny Coll vive serenamente le sue giornate insieme al padre nel Vermont, in una casa un po' sperduta in mezzo al verde. Tutto é perfetto fino a quando l'arrivo di uno sconosciuto, Aiden, non scombussolerà la monotonia delle giornate di Destiny. I...