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Passarono ore che divennero giorni che piano piano divennero settimane e le settimane divennero esattamente 3 mesi. Sapevo che dovevo andare a parlare con Kate, ma solo l'idea mi terrorizzava, quindi mi occupavo tutto il giorno con missioni, allenamenti con Steve o con Bucky (stavamo diventando sempre più legati) uscite con Peter, feste di Tony, sitcom con Wanda e pranzi con le mie sorelle. Spesso la incontravo nella torre, ci guardavamo per un secondo e poi una delle due distoglieva lo sguardo. Poco persone sapevano della mia relazione, esattamente 5: Tony, Peter, Wanda, Yelena e Natasha. Questo non era perchè non volessi dirlo o qualcosa del genere, ma perchè non ne sentivo il bisogno o almeno credo... Ma ora passiamo a racconto:

Un giorno, precisamente il primo giorno d'estate, ero davanti alla sua porta, ero lì da almeno un quarto d'ora, non sapevo cosa fare: cercare delle risposte da lei o ritornare in camera come le altre mille volte?
<Ciao Vic, cosa ci fai qua? Non vieni a cena?> chiese Steve, arrivando da non so dove, con il suo solito sorriso <Ho litigato con Kate e non so come risolverla> gli risposi io tralasciando i dettagli, la sua espressione diventò più seria e incrociando le braccia mi disse: <Qualche tempo fa avevo litigato con Tony, nessuno dei due aveva pienamente ragione o pienamente torto, però nessuno dei due aveva il coraggio di parlarne. Non ci parlammo per cinque anni e ti assicuro che ora come ora me ne pento. Quindi vai a parlarci prima che sia troppo tardi... Non fare come me e Tony> mi consigliò Steve, annuii capendo. <Grazie Steve> mormorai abbracciandolo, all'inizio sembrava colpito di quel abbraccio, ma poi si irrigidì stringendomi anche lui tra le sue braccia. Ovviamente dopo se ne andò, abbandonandomi a dover scegliere cosa fare.

<Perchè continui ad escludermi? Cosa ho sbagliato?> chiesi, entrando di getto in camera della Mora <Vic...> mormorò lei alzandosi dal letto e pian piano avvicinandosi a me <Vic, niente. Non puoi farmi questo... Mi ami e poi mi odi, cosa ti ho fatto?> le continuai a urlare contro, inchiodandola al muro <Vic io lo sto facendo per te> borbottò mentre dai suoi splendidi occhi iniziarono a scendere lacrime <No, non è vero> la smentii io scuotendo la testa, ma comunque continuando a tenere lo sguardo fisso su i suoi occhi <Vic lo faccio per tutte e due... Io ti-> la bloccai <Non provare nemmeno a dirlo, non mentirmi>
<Quando sono andata a trovare mia madre, le ho detto che io e te stavamo insieme> cercò di spiegare singhiozzando. Solo in quel momento mi accorsi che anch'io stessi piangendo, probabilmente avevo iniziato ancor prima di entrare in camera, ma dirla tutta, non mi importava un gran che. Solo dalla mia espressione le chiesi di continuare a parlare dato che si era fermata <Voleva che ti lasciassi oppure avrebbe fatto lei qualcosa> concluse la sua spiegazione <Perchè menti?> le domandai ormai senza più respiro <Non ti sto mentendo> smentii lei. Mi sedetti un'attimo sul suo letto con le mani fra i capelli, sembravo una pazza molto probabilmente, dopo aver contato fino a 10 per calmarmi, dissi: <Sai qual'è la cosa divertente? Io nonostante tutto vorrei passare lo stesso il resto della mia vita con te, mentre tu continui a mentirmi> le confidai sentendo come un nodo alla gola <Vic, non ti sto mentendo> singhiozzò lei <Perchè non dovresti farlo? È molto più semplice inventarsi una roba del genere, non è così?> le domandai io, alzandomi e avvicinandomi a lei. <Non è così invece> disse lei indietreggiando <Perchè non è così? Cosa ti spingerebbe a non mentirmi?> le chiesi continuando ad avvicinarmi <Fidati di me, non ti mentirei mai> disse lei, ormai "inchiodata" al muro, così mi avvicinai ancora di più a lei, fino ad arrivare a pochi centimetri dalle sue labbra. Dopo tempo sentii di nuovo il suo odore <Perchè non lo faresti?> le ripetei la domanda fatta mille volte bloccandole i polsi al muro, non so perchè lo feci, so per certo che non avevo intenzione di farle male o altro. <Perchè sei la cosa più bella che mi sia capitata in tutta la mia vita probabilmente. Ogni volta che ti guardo rimango senza fiato e quando non ti vedo allora ti penso continuamente. Penso a quanto tu sia intelligente, simpatica, bella. Penso al sapore delle tue labbra, al tuo profumo e al suono della tua voce... Tutto questo è perchè ti amo>

Senza pensarci due volte, le afferrai le guance e le sue labbra si
unirono con le mie. Quel bacio era l'unica cosa di cui avessi bisogno in quel momento, tutte le mie preoccupazioni e il
mio dolore svanirono lentamente. Mi persi tra le sue le sue morbide labbra, che credo, abbia baciato per 5 minuti buoni. Ma grazie a quei 5 minuti capii quanto mi amasse e quanto lo facesse. Mi staccai per in momento da lei <Anch'io ti amo> le dissi guardandola <Lo so> mi rispose lei iniziando a baciarmi il collo. <Mi sei mancata> sussurrai. Non mi rispose, ma giuro che senti un sorriso stampato sul mio collo.

Si staccò dal mio collo e mi fece cadere sul suo letto. Si tolse la maglia e il reggiseno in poche mosse. Sorrisi stendendomi sul materasso, riiniziò a baciarmi fino ad arrivare all'orlo della mia maglia, mi guardò per un'istante <Voglio solo essere tua> le sussurrai guardandola dritta negli occhi. <Lo sei> mormorò tra un bacio e l'altro. Con una scarica di adrenalina, istintivamente la baciai. Misi le mani sui suoi seni, toccandoli e baciandoli come amavo essere toccata. Quando gemette per me fu una vittoria. Mi baciò il collo e il petto. Mi sfilò la maglietta dalla testa. Guardò i miei seni scoperti. <Sei bellissima> disse <Ancora più bella di come ricordavo> Arrossii e nascosi il viso tra le mani, imbarazzata di come avessi perso il controllo in così poche e semplici parole.

Quella notte dormii tranquilla accanto alla persona che amavo. Dormimmo abbracciate come se avessimo paura di perderci di nuovo. Quella notte fu uno dei momenti più belli della mia vita. La mattina, quando mi svegliai con i suoi capelli sulla faccia, realizzai quanto fossi fortunata e quanto sia stata stupida a mettere al primo posto l'orgoglio anziché l'amore che provavo per lei.

Secret love || Kate BishopDove le storie prendono vita. Scoprilo ora